Come tristemente ormai tutti ben sappiamo, la mattina del 26 Dicembre 2004 il Sud Est Asiatico è stato scosso da un violento maremoto che ha coinvolto tutte le regioni producendo oltre 150.000 morti. Crediamo che tutti siano al corrente dell’entità dei danni subiti dalle regioni interessate.
Gran parte delle regioni colpite sono note a tutti noi per essere veri e propri paradisi dove praticare il surf e dove, al momento del disastro, si trovavano anche diversi surfisti in vacanza. Molti di noi sono stati in passato a surfare in quei luoghi e possono immaginare in quali condizioni di trovino ora le popolazioni interessate. Al di là del personale coinvolgimento che ci chiama in causa, vorremmo lanciare un appello ad intervenire con tutti gli aiuti possibili poichè non è mai troppo tardi ed è invece necessaria la solidarietà di tutti per aiutare le migliaia di persone che hanno perso i propri cari e le proprie case, e che ora si trovano senza cibo nè elettricità nè acqua, a tornare alla normalità ed alla serenità.
Speriamo di fare cosa utile riportando sotto link e numeri utili per donare aiuti e allegando alcuni report relativi alla vicenda, che saranno possibilmente aggiornati nel corso dei giorni a venire.
Si tratta di un disastro con pochissimi precedenti e ci auguriamo che tutti abbiano la sensibilità di donare aiuti con grande generosità in un tale momento di estremo bisogno.
Link utili:
www.medicisenzafrontiere.it
www.emergency.it
www.savethechildren.it
www.surfaidinternational.org
https://www.redcross.org/donate/donation-form.asp
http://www.tsunami.org/faq.htm
http://www.mentawai.com/aceh.html
Croce rossa italiana
http://www.cri.it/pages/get?type=news&sec=ATT&cat=ATNEW&n=3
Inviando un SMS da cell. o da tel fisso abilitato al 48580 è possibile donare 1 euro che sarà scalato dalla carta telefonico senza lucro da parte dei gestori telefonici.
In alternativa si possono donare 2 euro componendo da tel. fisso il numero 163100
I numeri imarranno attivi fino alle ore 24:00 del 9 gennaio 2005
I fondi così raccolti saranno gestiti direttamente dalla Protezione Civile
FOTO:
http://www.surfersvillage.com/news.asp?Id_news=15298
http://www.surfersvillage.com/news.asp?Id_news=15279
E’ possibile surfare uno Tsunami ? Non proprio, ecco perchè…
L’onda di Tsunami infatti non si “arriccia” come le onde normali. Inoltre lo Tsunami viaggia troppo velocemente, circa 100 miglia all’ora, mentre la velocità media di un’onda che è di 35mph.
Il testo completo a questo link:
http://www.surfersvillage.com/news.asp?Id_news=15307
Per conoscere le aree a rischio:
http://www.smartraveller.gov.au/
REPORT
fonti: www.surfermag.com – www.surfersvillage.com – www.worldsurfaris.com
Le isole Mentawai, al largo di Sumatra, non hanno subito particolari danni e alcune popolazioni che abitano i villaggi delle isole (tra esse gli abitanti del villaggio di Katiet, di fronte alla famosa destra di Lance’s) non hanno addirittura sentito l’effetto del maremoto, non riportando eventi fuori dall’ordinario. Questo è quanto riporta Andrew Griffiths, co-fondatore e CEO di Surf Aid International.
Alcune barche che effettuano charter nelle isole e che erano in servizio hanno notato soltanto cambiamenti di marea non usuali, ma non hanno subito danni, e solo successivamente, dopo aver appreso del disastro dal bollettino radio hanno ricollegato quei movimenti di marea all’evento. Ciò è quanto conferma Anthony Marcotti della compagnia Sariana Koat Mentawai, che effettua charter nelle isole e che assicura che tutti i viaggi programmati non sono cancellati per la stagione a venire.
Chi stava surfando gli spot delle Mentawai al momento dello Tsunami, in particolare alcuni molto vicini all’epicentro del maremoto che si trovano all’estremità nord dell’isola di Siberut, racconta che il livello di marea è passato da molto alto a molto basso e viceversa per un pò di volte nel corso di un’ora, ma niente di più.
Chi di noi ha avuto la fortuna di surfare alle Mentawai infatti si chiedeva probabilmente se gli abitanti dei villaggi, molti dei quali si trovano direttamente sulla spiaggia, fossero stati completamente danneggiati dall’ondata, vista la fragilità delle abitazioni e la vicinanza al mare. Dalle testimonianze raccolte sembra invece che tali villaggi siano rimasti per lo più illesi, anche se ciò non esclude che perdite si siano comunque registrate, ma fortunatamente in misura molto minore alle aspettative.
Maggiori danni si sono registrati nelle isole di Nias e di Simeulue, con perdite anche umane, e nella zona di Banda Aceh nel nord di Sumatra. La natura estremamente remota di queste regioni rende tuttavia difficile stimare l’entità dei danni. Nell’isola di Nias si registrano attualmente 272 morti, mentre oltre 20.000 hanno subito danneggiamenti. Il villaggio di Hinako nell’isola di Asu è stato fortemente danneggiato e attualmente chiuso. Nonostante ciò non ci sono state perdite umane e i residenti sono al sicuro.
Grossi danni si sono registrati alle isole Andamanne e Nicobare dove si sono completamente interrotte le comunicazioni.
Danni materiali con relativamente minori perdite umane (circa 80 i morti attualmente accertati) si sono registrate alle Maldive nelle isole esposte alle ondate di maremoto. I danni hanno interessato alcune case e imbarcazioni nell’isola di Malè, mentre le isole con i resort hanno avuto sorti diverse, alcune di grave, altre di lieve entità.
Lohifushi e Dhonveli (Pasta Point) hanno subito danneggiamenti. Maggioro i danni al Club Med che ha perduto il 90% dei bungalow su palafitte. I danni maggiori si sono riportati nelle isole all’estremo sud, South Uvadhoo, mentre le isole più a nord sono state meno colpite.
Lohifushi ha subito danni a 1/3 delle camere ed ha già riaperto il resort con 80 camere disponibili. Nessuno degli ospiti ha subito seri danneggiamenti. La riapertura totale si stima per la metà febbraio. I resort dovrebbero essere dunque attivi per l’inizio della stagione surfistica anche se probabilmente le spiagge e i giardini non saranno ancora del tutto sistemati per quel periodo.
40 resort sono stati danneggiati, 23 dei quali ancora chiusi e 6 di essi fortemente danneggiati.
Non si riportano danni a imbarcazioni charter ed ai loro occupanti.
I servizi sono attualmente erogati normalmente e ciò è necessario per un’economia basata largamente sul turismo.
Come evidenziato dagli appelli degli operatori turistici maldiviani e dai nostri collaboratori, questo è il momento più importante in cui fare sentire la solidarietà e il momento in cui il popolo maldiviano ha maggiormente bisogno del sostegno del turismo per non perdere anche il lavoro e per riguadagnare la speranza nella ripresa di una vita normale.
foto di Lohis:
http://www.haveeru.com.mv/?page=photo&month=12&issue=&id=152
In Sri Lanka i danni sono stati di grandissima entità con almeno 23.000 decessi confermati. Diversi surfisti in vacanza in Sri Lanka sono dati tuttora per dispersi. Le coste più colpite sono la costa Est e la costa Sud. Anche Hikkaduwa ha subito inondazioni ma non così gravi come al sud. Si stima la riparazione dei danni in almeno 12 mesi.
Le aree di Bali e G-Land non sono state colpite.
Molti operatori di charter si sono attivati autonomamente per portare aiuti nelle isole più remote dell’indonesia. Alcune grosse compagnie del surf business hanno stanziato fondi per gli aiuti.
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