Nel 2000, quando Surfcorner.it vide la luce, fu anche tra i primi siti a pubblicare un racconto a sfondo surfistico di Claudio Vignozzi dal titolo “Aikau – I would go”. Il racconto ci aveva subito rapito per la scorrevolezza e la passione che si leggeva tra le righe e lo pubblicammo senza ripensamenti. Ma Claudio, surfista di Ostia con la passione della penna, ha evidentemente l’inchiostro nelle vene, ed ora è nelle librerie con un vero libro, che in un mese dall’uscita (ma è fuori già da agosto 2004) aveva già venduto 1200 copie e sta tutt’ora andando alla grande. Il nuovo racconto di Claudio si intitola “Il mio cuore ha 2 battiti – uno è per te, l’altro mi serve per vivere”.
Il suo editore gli ha pubblicato il libro sulla parola, solamente dopo aver letto “Aikau”. Lo stile di Claudio è fluido, leggere i suoi racconti è un vero piacere, e quando arrivi all’ultima pagina ti dispiace di essere già alla fine. Il minimo che potevamo fare è dedicargli questa intervista per conoscerlo meglio.
SINOPSI
“La storia d’amore poco convenzionale tra Carlo, un ragazzo di 26 anni affetto da una rara e singolare patologia cardiaca, e Maria Sole, bellissima e misteriosa studentessa spagnola a Roma per una borsa di studio. Il viaggio a La Gomera, paradiso vulcanico nelle Canarie, segna per Carlo la scoperta di una realtà straordinaria, catapultando un “eterno sfigato” in una esplosiva avventura, fatta di inseguimenti, sparatorie, imbarcazioni da crociera, sullo sfondo di una infuocata passione. E’ una storia d’amore, di cose dette e non dette, dove la fantasia lascia spazio alle emozioni, di una avventura fantasticamente folle, soprattutto interiore”.
INTERVISTA
Parliamo un pò di te, fatti conoscere dai nostri visitatori, raccontaci gli esordi e come sei diventato scrittore?
In realtà mi riesce difficile parlare di me come scrittore. Non credo di rappresentare lo stereotipo di letterato, artista, personaggio impegnato, pensatore. Sono assolutamente una persona normale che adora vivere e comunicarlo agli altri. A 20 anni ho preso in mano la penna per la prima volta ed ho cominciato a scrivere alcuni diari. Poi sono passato a qualche racconto breve. Ho preso coraggio ed ho cominciato a far leggere le mie cose agli amici. Questa è stata la svolta. Quando ho ricevuto le prime mail di risposta ho capito che qualcuno apprezzava i miei scritti. Ho deciso quindi di dedicare più tempo a questa passione. Oggi ho 30 anni e passo quasi tutte le mie giornate sui miei racconti, lavoro permettendo.
Quali consigli daresti a chi vuole iniziare a scrivere? Quali sono i passi da seguire?
Come ho detto prima bisogna prendere coraggio e “farsi” leggere dagli altri. Internet ti da la possibilità di comunicare con centinaia di persone e questo facilita molto il tutto. Prima di cominciare a scrivere una storia bisognerebbe ascoltarsi, parlare un po’ col proprio cuore, fare un po’ di autoanalisi. Se non si fa questo è probabile che la storia non funzioni. Ultima fase: la ricerca di un editore. Apriti cielo! Non ti si fila nessuno. In Italia si diventa scrittori molto facilmente. Basta pagare! Se si ha la fortuna di incontrare le persone giuste le possibilità di una pubblicazione gratuita aumentano. L’editore si deve innamorare della tua storia e di come è scritta. Un editore normalmente legge un romanzo come noi mangiamo il pollo con le patate. Il tutto deve essere quindi condito il più possibile.
Qual è il tuo metodo per scrivere un libro? Da dove cominci e come prosegui per portare a termine il lavoro?
Solitamente i miei libri nascono nei periodi meno felici. Quando ho un problema la prima cosa che faccio è parlarne con gli amici. Poi tocca alla famiglia. Se a questo punto nessuno è riuscito ad aiutarmi mi metto davanti al computer e comincio a scrivere. Non è detto che la prima pagina scritta sia l’inizio del libro. E’ probabile che diventi l’ultima come è successo con AIKAU. Bisogna lasciarlo “posare”. Se scatta la molla la testa comincia a lavorare quotidianamente sulla storia. Qualsiasi cosa che uno vive potrebbe diventare una pagina del libro. Bisogna solo trovare il modo di inserirlo adeguatamente.
Sotto il profilo tecnico c’e’ chi scrive a getto 100 pagine e chi invece studia prima una sorta di telaio su cui poter lavorare. Il primo è l’approccio più sentimentale, il secondo è quello più corretto.
Il nuovo libro. Surfcorner è stato tra i primi siti a pubblicare il tuo racconto “Aikau” (visibile a questo link) ed è stato un successo che personalmente ci ha dato parecchie emozioni. Da dove è nata l’idea del soggetto di questo nuovo libro? Cosa c’entra il surf?
Aikau è forse la storia più emozionante della mia vita. Quando ho scoperto che un autore Americano aveva scritto un libro con lo stesso titolo “Aikau. Eddie would go” (di Stuart Holmes Coleman), l’ho subito rintracciato e ancora oggi ci scriviamo. Ogni tanto c’e’ qualcuno in acqua che mi chiede di Aikau dopo averlo letto su surfcorner o in altri siti di surf.
“Il mio cuore ha due battiti” nasce invece nel 1999 dopo la mia esperienza di bravo studente Erasmus in Spagna. Nel 2000 ho poi fatto il militare a Roma dove conosco questo ragazzo, Carlo Ragusa, che oltre a diventare mio grande amico si trasforma nel protagonista del libro. Poco dopo il mio attuale editore, dopo avermi conosciuto sulle vostre pagine attraverso Aikau, mi chiama e mi dice: “Ti pubblico!”. E quest’anno ad agosto è uscito il libro.
Mi fa davvero piacere sapere che Surfcorner sia in qualche modo servito, i nostri destini sono ormai indissolubilmente legati… Quali sono invece i nessi tra questo nuovo racconto e la tua grande passione per surf?
Il nesso è profondo. Ero a Tenerife a fare surf, dove ho vissuto per un bel po’ di tempo, quando ho scritto il racconto. In realtà il personaggio ha paura dell’acqua, è terrorizzato dalle onde. Però la storia è ambientata su di un’isola dove ho avuto la fortuna di surfare parecchie volte. Quindi il surf c’entra sempre anche se non è scritto da nessuna parte.
Il surf è un grosso sviluppatore di sensibilità. Non è strano tutto questo fermento artistico che nasce dal nostro sport. A Roma sta nascendo un movimento chiamato “Traditional” impegnato in molti progetti che uniscono arte, musica, letteratura, video con il mondo del surf. Chi vive il mare con il giusto equilibrio sa cogliere alcuni aspetti del mondo terrestre in modo più rilassato.
Quanto c’è di autobiografico nel racconto e in generale nei tuoi scritti?
Il personaggio del libro, Carlo, è malato di cuore, è vittima di una rara patologia cardiaca, studia lettere, passa le sue giornate a casa davanti la Tv….esattamente il contrario del sottoscritto. Non incontra Maria Sole a Tenerife ma su un’altra fantastica isola dell’arcipelago. Carlo è alto 1,70 è moro, ha paura del mare.
Il personaggio è un misto di vari amici, conoscenti, personaggi di film. Non sono certo io ma di fondo c’e’ la mia vita e le mie esperienze. Aikau era una sorta di diario romanzato della mia vita. Questo è un romanzo vero e proprio.
So che hai venduto 1200 copie in un solo mese, un bel successo! Ora che sei uno scrittore ricco e famoso svelaci il mistero: scrivere, paga? A parte gli scherzi, qual è il segreto per scrivere un libro di successo?
Il primo libro non paga mai. Forse nemmeno il secondo. Se scrivi per guadagnare è meglio cercarsi un vero lavoro. Gli autori italiani più importanti, quelli che vendono migliaia (alcuni milioni) di copie, sono pochissimi. Se entri in una libreria ci sono migliaia di libri e uno si chiede perché mai si dovrebbe comprare il tuo piuttosto che quello di un altro. La differenza “purtroppo” la fa soprattutto chi ti promuove, il segreto è tutto lì. E’ meglio però piaccia tantissimo a 100 piuttosto che piacere poco a 1000!
Il libro di successo lo scrivi solo dopo aver letto centinaia di libri e dopo aver vissuto la vita a trecentosessanta gradi. Non mi piace chi scrive e non è mai uscito di casa!
Sei più un surfista o uno scrittore?
Mi piacerebbe essere entrambe le cose, ma quando passi due ore imbottigliato nel traffico romano mi sento più uno stupido che altro.
Grazie della disponibilità Claudio, allora ci vediamo nel fine settimana sul tuo nuovo yacht per andare a caccia di onde…
Grazie Surfcorner….Eddie ringrazia!
Note biografiche:
Claudio Vignozzi è nato a Livorno il 26 settembre del 1974. Laurea in legge e Master in Relazioni Pubbliche. Lavora da quattro anni nel settore della Comunicazione d’Impresa e delle PR. Autore di Aikau “I would go” (1999, pubblicazione web), e collabora come content editor per alcune riviste e siti di surf da onda.
Il nuovo libro di Claudio Vignozzi si trova in libreria a soli euro 4,20.
Info ed elenco librerie http://www.roundrobineditrice.it/
Lascia un commento