Secondo quanto denunciato dall’associazione Animalisti italiani sarebbe l’isola de la Reunion, uno dei paradisi del surf e del turismo nell’oceano Indiano, ad essere teatro di una delle pratiche più abominevoli che si conoscano. Infatti i cani randagi sarebbero usati come “esche vive” per gli squali. L’isola di Reunion, sotto il governo Francese appartiene all’arcipelago delle Mascarene insieme a Mauritius e Rodrigues. “E’ sconvolgente cio’ che accade ai cani randagi in uno dei piu’ bei paradisi delle vacanze di tutto il mondo” ha detto Ilaria Ferri, direttore dell’Associazione Animalisti Italiani, “sono usati come esche vive per la pesca degli squali. Messi all’amo dal muso, caricati sulle imbarcazioni e gettati in mare ancora vivi, nella atroce attesa di essere dilaniati dalle potenti mandibole degli squali. Questa attivita’avviene in un paese sotto giurisdizione Francese nel quale dovrebbero rispettate, le norme vigenti a tutela degli animali. A Reunion ci sono 150 mila cani randagi sottoposti a questa barbara pratica. Inoltre e’ da condannare, allo stesso modo, la pesca degli squali.
Info: www.animalisti.it
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