Surfcorner.it – Secondo un rapporto presentato durante la confernza di Bali sui cambiamenti climatici, l’Italia è al 41esimo posto della lista dei 56 paesi più inquinanti e responsabili del 90% delle emissioni di CO2.
Il rapporto è stato elaborato dal Germanwatch e CAN Europe. La causa risiederebbe nei pessimi voti riportati nella lotta ai cambiamenti climatici sui tre punti più significativi che tale impegno richiede: gli attuali livelli di emissione, i trend di emissione e le politiche climatiche.
Lo sostiene il WWF, presente alla Conferenza di Bali, in una nota nella quale si sottolinea che a bocciare l’Italia è il triste connubio tra le emissioni che sono aumentate del 13% rispetto al 1990, mentre, secondo Kyoto, dovevano essere ridotte del 6,5% e la mancanza di politiche e strumenti incisivi, coerenti e continuativi per contenere le emissioni di CO2 provenienti dai settori energetici.
“L’Italia – riporta la nota – è rimasta immobile”, sul fronte delle azioni da attuare per contenere e ridurre le emissioni, al contrario di quanto hanno fatto paesi con livelli di emissioni più elevati che hanno dimostrato la capacità di mettere in campo politiche in grado di modificare i trend di emissione e mostrando vie percorribili per attuare gli obiettivi di Kyoto.
Per essere coerenti con le disposizioni del Protocollo di Kyoto, continua la nota, ci vorrebbe una politica energetica nazionale, come già da tempo chiede l’Europa e lo stesso WWF per ridurre le emissioni nel settore industriale promuovendo nuovi impianti a carbone di Enel, scaricando i relativi costi sui consumatori senza ridurre le emissioni.
Anche nel settore dei trasporti l’Italia, non è messa bene: è il paese con la maggiore concentrazione di automobili per abitante e con la più alta percentuale del trasporto merci su gomma. Non esiste una politica dei trasporti, dice il WWF e per anni il nostropaese ha mascherato gli incentivi alla rottamazione delle auto come politiche per il clima.
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