Quando tutti i tuoi sogni galleggiano a fatica in una fogna di disperata incertezza l’unica via d’uscita è avere il coraggio di ridere in faccia alla sorte avversa.Questo sembra il messaggio che gli australiani Drones ci sputano in faccia con il loro quarto lavoro “Havilah”.Partorito durante l’auto-esilio della band in un cottage alle pendici del Monte Buffalo nel selvaggio parco naturale dello stato di Victoria è una vera gemma di viscerale rock-blues.E’ emozionante scoprire pian piano questo capolavoro capace di conciliare atmosfere introspettive e deflagranti esplosioni elettriche.Qui si passa dall’ironia di Tom Waits alla schizofrenia elettrica dei Sonic Youth attraverso un songwriting preciso, maturo e coinvolgente.
Da ascoltare per scaldarsi dopo una gelida surf session invernale.
Glauco!
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