Surfcorner.it – Dopo il gesto eroico dello scorso 11 dicembre, giorno durante il quale Riccardo Ghilardi e la sua squadra di vigili del fuoco hanno salvato un uomo dall’affogamento (leggi l’articolo) in un sottopasso di Roma, il veterano surfista romano è balzato agli onori della cronaca. Riccardo Ghilardi, nato a Roma nel 1971, è entrato a far parte dei Vigili del Fuoco nel 1996 seguendo le orme del nonno e del padre e tuttora presta servizio operativo presso il Distaccamento di Ostiense al Comando di Roma. Dopo l’eroica azione dell’11 dicembre la sua agenda è stata piuttosto impegnata portandolo dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, che lo ha ricevuto nel consiglio comunale della capitale per tributargli un applauso al merito, passando attraverso i salotti di “La vita in diretta” di Rai 1 e di “Studio Aperto” di Italia 1, che lo hanno intervistato. E nei giorni a venire è conteso per altri appuntamenti televisivi e giornalistici.
L’intervista che segue è tratta da Maremma News.tv:
Essere un surfista ti ha aiutato? “Il giorno prima abbiamo soccorso 30 persone in difficoltà con l’acqua alta e in caserma scherzavo dicendo che per i prossimi interventi mi sarei portato la tavola da surf ! Ce l’avevo in macchina perché quando ci sono grosse perturbazioni sul Tirreno con forti precipitazioni per me significano due cose: ci saranno molte emergenze al lavoro e molte onde da surfare quando stacco! Se non fossi stato surfista non sarei intervenuto così celermente, era una questione di secondi, non so se sarei riuscito a salvarlo, la situazione era drammatica ma dentro di me dicevo che non ci sarebbe stata più corrente che in Indonesia, non poteva essere più rischioso delle onde di Bali. Ti ha cambiato la vita quest’esperienza ? In tutti questi anni di servizio sono intervenuto in tutti i terremoti d’Italia, la frana di Sarno, ho scavato tra le macerie della scuola di S. Giuliano, ho soccorso i miei colleghi nel disastro di Val Melaina a Roma. Ogni situazione è diversa ti senti qualcosa di grande dentro che ti ripaga in parte di tutte quelle volte che non sei arrivato in tempo per salvare una vita. Non mi sento un eroe ma uno che si impegna ed ama il proprio lavoro. Credo al contrario che sia un eroe quel muratore romeno mio coetaneo che negli stessi giorni ha salvato da morte certa un uomo anziano che stava per annegare in una situazione analoga alla mia, poteva fregarsene, non rischiare, non era il suo lavoro, ha dato un esempio di umanità e di come a volte ci sbagliamo a giudicare le persone solo dal proprio passaporto. Cosa accomuna il surf con il servizio nei vigili del fuoco? Il bello del mio lavoro è essere al servizio di tutta la gente, di tutte le classi sociali ed economiche, barriere invisibili che dividono le persone, le stesse che il surf riesce ad abbattere: la filosofia e lo stile di vita surfista tendono a farti dimenticare nei rapporti interpersonali quali lavori svolgi o se sei o non sei ricco: il surf è una livella sociale: in acqua siamo tutti uguali! Anche oggi è una brutta giornata ma senza pioggia potrebbe essere per me una bella giornata, c’è bassa pressione e corro vedere le web cam se a S.Marinella o ad Ansedonia ci sono grandi onde.
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