Surfcorner.it – Dal 1° Maggio al 30 Settembre inizia ufficialmente la stagione balneare 2009 e con essa spuntano le ordinanze della Capitaneria di Porto per la Sicurezza Balneare. Alcune di queste ordinanze sono di primario interesse per i surfisti perchè praticamente rendono impossibile la pratica del surf per tutta la durata della stagione balneare.
La buona notizia è che non tutti i circondari marittimi sono dotati di tali ordinanze. Per quanto riguarda invece quelli che ne sono dotati, notiamo che in generale le ordinanze per la sicurezza balneare vietano la pratica del surf a meno di 200 (in alcuni casi 300) metri dalla costa (se sabbiosa) o di 100 metri (se trattasi di costa rocciosa). Di fatto tali ordinanze impediscono la possibilità di surfare, riservando tale fascia costiera esclusivamente alla balneazione, ai mosconi, ai pattini e in genere a piccoli natanti da diporto privi di motore tra le 8:30 e le 19:30 di ogni giorno.
In questi tratti di costa si potrà surfare esclusivamente prima delle 8:30 e dopo le 19:30.
Il limite della zona riservata alla balneazione deve essere segnalato dai concessionari di strutture balneari con il posizionamento di gavitelli di colore rosso/arancione saldamente ancorati al fondo e posti a distanza di metri 50 l’uno dall’altro, parallelamente alla linea di costa. I concessionari stessi dovranno tenere sotto controllo eventuali scarrocciamenti dei gavitelli, provvedendo nel caso al loro riposizionamento;
Se i Comuni non provvedono a mettere in opera tale sistema di segnalazione, devono apporre sulle spiagge libere frequentate dai bagnanti un’adeguata segnaletica ben visibile dagli utenti con la seguente dicitura plurilingue: “ATTENZIONE – LIMITE ACQUE INTERDETTE ALLA NAVIGAZIONE (METRI 300 DALLA COSTA) NON SEGNALATO”.
Questi comma possono tornare utili in caso di trasgressione, per contestare il verbale, nel caso in cui tali segnalazioni non siano state effettuate adeguatamente da chi di dovere, anche se siamo consapevoli che è poca cosa. Tuttavia può sempre essere un appiglio in più per contestare la multa. In ogni caso analizzando l’ordinanza del proprio circondario marittimo si potrà conoscere i particolari dell’ordinanza.
L’articolo dell’ordinanza che vieta la pratica del surf è in genere l’articolo 2, dove si legge espressamente il divieto dell’uso del surf nelle aree riservate alla balneazione. Lo stesso articolo tuttavia specifica che:
“Nelle zone di mare riservate alla balneazione, dalle ore 8.30 alle 19.30 E’ VIETATO:
(omissis…)
d) il transito con windsurf, kite-surf, paracadute ed altri tipi di tavole a vela nei tratti di costa frequentati da bagnanti, salvi i casi in cui i concessionari di strutture balneari (o, per le spiagge libere, i Comuni) abbiano provveduto a separare, con la massima evidenza, le zone destinate ai bagnanti da quelle riservate all’esercizio di tale attività (la cui area deve comunque risultare sgombra da strutture pericolose per l’incolumità dei surfisti). E’ vietata l’evoluzione di surf e kite-surf a distanza inferiore a 50 metri dai bagnanti.
L’altra buona notizia è dunque questa: la pratica del surf non è vietata indiscriminatamente. Questo comma apre infatti la possibilità, tramite la richiesta da parte dei gestori degli stabilimenti o dei Comuni, di ottenere un’apposita autorizzazione alla Capitaneria di Porto per destinare determinate aree alla pratica del surf, che dovranno essere delimitate in maniera appropriata secondo i dettami dell’ordinanza stessa, previsti per le aree destinate allo svolgimento di tale attività.
Sono diversi i Circondari Marittimi che si sono già dotati di ordinanze di questo tipo: tra essi figurano Sanremo, Imperia, Viareggio, Marina di Carrara, Livorno, Savona, Civitavecchia, Cattolica, Rimini e altri, inclusi i territori annessi (visibili nell’ordinanza).
Di conseguenza diventano off limits diversi spot tra i più frequentati come i Tre Ponti a Sanremo, l’Idrovora a Marina di Carrara, il Sale e gli altri spot di Livorno e Rosignano, nonchè i frequentatissimi beach break romagnoli.
In alcune di tali zone, in tempi passati si sono verificati episodi di multe ai surfisti, con verbali fino a circa 1000,00 euro. E sempre che il fatto non costituisca anche illecito penale. In questo caso i trasgressori possono essere perseguiti per danni a persone, animali o cose…
Per conoscere se il proprio circondario marittimo è dotato dell’ordinanza ammazza-surf è sufficiente andare sul sito della Guardia Costiera www.guardiacostiera.it, dal menù a tendina al centro dell’home page selezionare il proprio circondario marittimo, dopodichè cliccare su “Visita il Sito web di questo Comando”. A questo punto sulla sinistra della pagina apparirà un link “Ordinanze” da cui è possibile accedere alle ordinanze emesse. Cercare l’ordinanza che abbia come oggetto “Ordinanza di sicurezza balneare”.
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