Surfcorner.it – Dopo oltre 25 anni di guerriglia e dopo le ultime settimane di intensi combattimenti con l’esercito governativo dello Sri Lanka, a pochi giorni dall’offensiva finale, le Tigri Tamil depongono le armi mettendo fine alle violenze in atto nella zona nordorientale del paese.
Lo scrive, in un comunicato urgente diffuso dal sito Tamilnet, Selvarasa Pathmanathan, il capo del servizio diplomatico internazionale dell’esercito di Liberazione delle Tigri Tamil. “Nonostante la nostra richiesta al mondo di salvare migliaia di persone dalla morte – scrive Pathmanathan – il silenzio della comunità internazionale ha solo incoraggiato l’esercito dello Sri Lanka a continuare la guerra fino alla sua amara fine”.
E’ finita nel sangue, ed è per questo motivo che i guerriglieri Tamil, rimasti in una piccola porzione del territorio un tempo sotto il loro controllo nel nord del Paese, hanno deciso di deporre le armi, per salvare il popolo dello Sri Lanka da una fine ancora più sanguinosa, visto che solo nelle ultime 24 ore si contavano più di 3000 cadaveri di civili e oltre 25.000 feriti gravi abbandonati senza aiuti medici.
“Consci di questo – scrive Pathmanathan -salvare la vita della nostra gente è questione di ore. A fronte di questo, annunciamo al mondo la nostra decisione di mettere a tacere le armi per salvare la nostra gente”.
Fra venerdì e stamane sono quasi 50.000 i civili che, considerati “ostaggi della guerriglia Tamil”, hanno potuto lasciare la “zona di sicurezza” nello Sri Lanka nord-orientale. Circa 38 mila civili che erano intrappolati nella “no fire zone” hanno raggiunto la salvezza nelle ultime 24 ore utilizzando i varchi aperti dall’esercito attraverso la laguna Nanthi Kadal.
Un portavoce dell’esercito dello Sri Lanka ha anche ricordato che circa 12 mila civili venerdì hanno cercato la protezione del governo, a seguito dell’occupazione da parte della 58/a e 59/a Divisione dell’esercito di tutta la fascia costiera della “zona di sicurezza”.
Fonti:
www.TamilNet.com.
www.repubblica.it
www.ansa.it
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