Surfcorner.it – La World Stormrider Guide è giunta alla fine della strada. Il terzo volume della trilogia ha fatto il suo debutto da poche settimane in tutto il mondo, presentando le zone surf che pochi prima hanno esplorato.
80 aree surf del tutto nuove vengono trattate in questo nuovo volume della Stormrider, che esplora le zone ai margini del mondo conosciuto, con descrizioni dettagliate di ogni spot accompagnate dalla tipica e intuitiva simbologia e dalle statistiche di mareggiate e climatologia, oltre a tutte le cruciali informazioni di viaggio.
Scritta grazie alla collaborazione di giornalisti nomadi e esperti surfisti locali, la World Stormrider Guide vol. 3 rappresenta il risultato finale di cinque anni di lavoro, necessari per combinare le preziose informazioni a immagini incredibili dei migliori surfisti al mondo, con mappe dettagliate per facilitare la navigazione.
Ogni volume della trilogia tratta nel dettaglio 80 zone surf per un totale così di 240 aree surfistiche in tutto il mondo! Una bibbia indispensabile per il surfista che viaggia. Ci sono voluti ben 10 anni per mettere insieme i tre volumi che compongono la trilogia.
Abbiamo rivolto qualche domanda all’autore delle guide Antony Colas per avere qualche informazione in più sul monumentale lavoro dietro le quinte.
Complimenti per il traguardo raggiunto Antony, puoi dirci qualcosa della mole di lavoro che occorre per realizzare queste guide?
Per completare il terzo volume avevamo previsto un lavoro di tre anni che sono diventati cinque, al contrario dei primi due volumi, usciti rispettivamente nel 2001 e nel 2004, che hanno richiesto tre anni.
Abbiamo prodotto svariati surf trip e molte ricerche preventive su siti come Wannasurf e Google Earth, ma non solo. Le destinazioni che trovate nel terzo volume sono remote e sono più difficili da presentare perchè ci sono poche informazioni a cui attingere e quindi c’è molta ricerca da fare. Una decina di zone sono state scartate poi per l’estrema penuria di informazioni affidabili relative al surf e di fotografie valide…
E’ l’ultimo volume o ritieni necessario andare oltre il progetto iniziale?
Si, è una trilogia. Da adesso in poi aggiorneremo le guide esistenti, iniziando dal volume 1 e 2.
Come ti è venuta l’idea di produrre queste guide divenute poi le più famose al mondo?
A partire da metà degli anni ’80 ho cominciato a viaggiare intensamente. Quando ho cominciato a lavorare per Surf Report in California nel 1994 e per il magazine francese Surf Trip nel 1995, molti surfisti mi chiamavano per avere informazioni sui prossimi viaggi. Questo divenne sempre più frequente, così ho maturato l’idea di un Atlante Mondiale di Surf. Nello stesso momento ho incontrato i ragazzi della Low Pressure che stavano pianificando la seconda edizione della Stormrider Guide Europe, dal momento che la prima (1991) era andata esaurita. Alla fine degli anni 90 la Low Pressure produceva guide per snowboard, e di mia iniziativa ho cominciato a compilare “WaveZones, 80 Surf shores around the World”. Era quasi finita ma non avevo i soldi per stamparla. Quindi Low Pressure ha acquistato i diritti da me per chiamarla “World Stormrider Guide”. Ed ora è diventata una trilogia che vende più di 100.000 copie in tutto il mondo.
Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato nella stesura?
Come ben sapete, trovare degli scatti decenti è importantissimo. Certo, mappe con gli spot sono quello che tutti cercano, si trovano molte statistiche e anche i testi sono importanti, ma le guide sono come le riviste e se non fai vedere delle belle fotografie il potenziale di riuscita si riduce di molto. Inoltre devi vendere un bel pò di guide per poter pagare lo stampatore, non è come vendere le T-Shirt! Comunque, all’inizio alcuni fotografi erano riluttanti a fornire gli scatti per evitare l’esposizione delle location e al quei tempi mi dovevano inviare le diapositive, il che era un bell’impegno perchè dovevamo tenerle per almeno un anno. Il mio buon amico Laurent Masurel, che ora fa parte del team Aquashot, i fotografi ufficiali ASP Europe, ha fatto un gran lavoro per convincere alcuni fotografi chiave. Un altro problema poi era la “sindrome dell’elencazione”. Ci sono così tante informazioni che nel momento che hai finito di scrivere, quello che avevi scritto tra anni prima per le prime zone ha ormai subito dei cambiamenti: il cambio monetario, terremoti, guerre civili, cicloni violenti, attacchi squalo, spot danneggiati e compromessi….
Puoi raccontarci qualche aneddoto dalle tue esplorazioni intorno al mondo?
Innanzitutto, le persone di solito ci chiedono abbiamo avuto problemi con i locals. Sebbene facciamo del nostro meglio per non esporre tutti gli spot, ovviamente incontriamo tensioni occasionali con alcuni ragazzi un pò matti, ma se paragonate alle tantissime testimonianze di gratitudine di tutti i ragazzi che abbiamo aiutato a realizzare il surftrip dei loro sogni, ne è valsa sicuramente la pena. Tantissimi ragazzi ci hanno ringraziato per averli motivati ad andare in certe destinazioni e per aver surfato le migliori onde della loro vita. Come siamo soliti dire: “Se non vai, non sai!”. Che significa che solo la tua esperienza conta. Noi forniamo solo alcune informazioni chiave, stiamo attenti a non rivelare tutto, come gli accessi allo spot, così che ogni surfista può ancora avere a che fare con un pizzico di avventura e guadagnarsi la session. Non vogliamo trasformare il Surf in una Disneyland, vogliamo solo far conoscere ai surfisti luoghi che altrimenti non conoscerebbero rimanendo nelle solite aree surfistiche conosciute.
Note sull’autore
Antony Colas ha viaggiato intorno al mondo in oltre 50 paesi, Ha scritto per la Stormrider Guide Europe, per The Surf Report e molti altri importanti magazine.
Per ulteriori informazioni sulle Stormrider Guides scrivi a: info@surfcorner.it
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