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Arrestato iker acero per sospetti contatti con l’eta

Il campione di surf basco, Iker Acero, 34 anni, è stato arrestato sulla costa basca per sospetti contatti con l’Eta.

Iker AceroMADRID — L’onda lunga della giustizia ha colto di sorpresa il campione spagnolo di surf, Iker Acero. Di sorpresa e anche di buon’ora, ieri mattina, quando agenti dell’antiterrorismo gli hanno notificato, nella sua casa di Barrika sulla costa basca, un ordine di arresto e un’ingombrante accusa di connivenza con l’Eta. Niente a che vedere con l’attentato di poco prima a Burgos: pare che Iker fosse sotto osservazione da più di un anno perché sospettato, tra una prodezza e l’altra sopra i flutti, di alimentare online raccolte di fondi che sarebbero servite a finanziare l’organizzazione terroristica basca.

L’atleta, molto popolare, assieme al fratello Eneko, sulle spiagge spagnole del nord e ai campionati dei virtuosi della tavola, affianca alle imprese nautiche interessi internautici: è infatti il presidente della società proprietaria di un sito, Gaztesarea.net, tutto in lingua basca (ma il cui server sarebbe in Usa), attraverso il quale era possibile acquistare tagliandi da un euro per partecipare a riffe non proprio benefiche. L’ultima lotteria, per esempio, risulta essere stata promossa da Segi, l’organizzazione giovanile della sinistra indipendentista, fuori legge in Spagna dal 2002 e, da otto anni, classificata nell’inventario europeo dei gruppi terroristici. Sebbene sia ancora legale sul versante francese, Segi è stata condannata un paio d’anni fa per i suoi vincoli con l’Eta da una sentenza del Tribunale Supremo spagnolo.

Secondo gli inquirenti, il denaro raccolto era destinato ai detenuti di Askatasuna (che in basco significa «libertà» e forma parte dell’acronimo Eta), la cui lista elettorale era stata annullata dal Tribunale Costituzionale all’inizio della campagna per le amministrative nel Paese Basco in febbraio. Sempre per sospette collusioni con la banda armata.

Quando, nella pagina web, è stato pubblicato il numero del biglietto vincitore, gli inquirenti hanno deciso di non attendere oltre e il giudice Fernando Andreu, de la Audiencia Nacional ha inviato agenti in borghese della Guardia Civil a casa di Iker Acero. Oltre al surfista, è stato arrestato il responsabile del sito, Alberto Martinez Gutierrez, ad Artziniega, 55 chilometri da Vittoria, il capoluogo della provincia, mentre il campione assisteva alla perquisizione della sede della società. Il sito è stato bloccato per possibile «uso fraudolento» e i due titolari compariranno già domani davanti al giudice istruttore per rispondere di «collaborazione con l’Eta». Per il giorno successivo, sabato, gli indipendentisti del «Movimiento Pro-Amnistia» hanno annunciato una mobilitazione in difesa dei detenuti e delle loro famiglie.

Iker Acero non è il primo campione basco che si compromette con la causa e le strategie dell’Eta e dei suoi satelliti. Il mondo sportivo è spesso un terreno fertile per gli indipendentisti che riescono a far leva sullo spirito di bandiera (basca) degli atleti locali. Negli anni della Transizione, non esitò a dimostrarlo, dentro e fuori dal campo, uno storico portiere della nazionale, José Angel Iribar, che indossava alla rovescia i calzettoni per nascondere la bandiera spagnola ricamata all’altezza del polpaccio. A 35 anni, nel 1978, fu tra i fondatori di Herri Batasuna, il partito dichiarato definitivamente illegale dal giudice Baltasar Garzon nel 2003, per i suoi legami con l’Eta di cui era considerato il braccio politico. Negli anni ’80 il portiere Iribar si ritirò dal terreno di gioco e dalla formazione politica. Ma altri suoi giovani colleghi e conterranei hanno rifiutato di rispondere alle convocazioni del commissario tecnico della nazionale a Madrid e di intonare l’inno d’inizio partita.

Elisabetta Rosaspina
30 luglio 2009
www.corriere.it

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