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Report e comunicazione seconda tappa calabria dream waves

Premessa del Presidente del Club calabrese Umberto Calipari: Abbiamo valutato con lo staff alcuni aspetti che sono cambiati rispetto alla scorsa edizione. Quella del 2008 è stata una novità per tutti, tanto per gli atleti che hanno partecipato quanto per gli organizzatori e i risultati hanno rispecchiato gli eventi e la situazione effettivamente esistente qui nella comunità surfistica locale Calabrese lasciando tutti soddisfatti dai partecipanti agli organizzatori. Quest’anno l’impegno e il lavoro necessari a mantenere fede agli abiettivi preposti è notevolmente cresciuto e occupandomi in prima persona del fattore organizzativo non ritengo la mia partecipazione alla classifica locale consone agli obiettivi e ai fini del progetto. In accordo con buona parte degli atleti locali e con lo staff organizzativo la mia partecipazione come atleta locals viene sospesa pur rimanendo presente nei report fotografici e video, quindi senza fare ranking in classifica.

Report conclusivo seconda tappa PROGETTO CALABRIA DREAM WAVES:

23 Ottobre 2009: Day 1
Sono le 4:35 di venerdì mattina e il termometro della macchina segna 28 gradi. Incredibile visto che appena 2 giorni fa ha buttato i primi 50 cm di neve ma lo scirocco ha deciso di darci ancora un po di temperature calde. Trovo Ale sulle panchine della sala d’attesa della stazione di Paola ben contento di rimettersi a dormire sul sedile della macchina mentre percorro la strada che ci conduce sullo ionio.
Troviamo i primi spot con poca onda e dopo aver girato qualche altro spot decidiamo di tornare sul Tirreno dove troviamo e surfiamo per un paio d’ore un metro di onde un pò rovinate dal vento nello spot di Guardia.
Usciamo quando il mare sembra dare segni di aumento spinto dal vento che si porta a 15/20 nodi e la telefonata di Giuseppe ci invita a riattraversare la Calabria.
Nuovo aumento di onde sul versante ionico. Non ce lo facciamo ripetere due volte e partiamo nuovamente per farci altri 80 Km.
Lo spot ci accoglie con un metro abbondante che a volte raggiunge anche il metro e mezzo e srotola per una buona distanza tale da consentire almeno 2 o 3 manovre.
Non esitiamo un attimo senza prima accorgerci però che la notevole temperatura ha risvegliato sciami di zanzare che ci attaccano e buttarci in acqua è l’unica salvezza.
Lo spot ci lascia surfare mentre assistiamo a uno spettacolo surreale.
Le nuvole del tramonto assumono un aspetto minaccioso mentre i gabbiani giocano con il lip delle onde attive di oltre 2 metri che rompono fuori la baia e le barche uscite la mattina presto fanno i conti con la notevole misura per calcolare il momento giusto e riuscire a rientrare a riva dopo aver preso il largo stamattina in condizioni molto più tranquille.
Quando ormai è quasi buio restano in acqua Umberto e Sasà mentre Ale e Giuseppe girano le macchine e accendono i fari per lasciarci surfare le ultime onde al buio.
Durante il rientro ripenso ai kilometri fatti soddisfatto della inaspettata surfata sul versante ionico che sembrava essere tornato a riposare quando stamattina delusi rientravamo sull’altro versante.
La serata è di rito ritrovarci a mangiare una bella pizza e poi durante il rientro il tragitto di strada che costeggia il mare è reso quasi impraticabile a causa della notevole crescita delle onde con i flutti di acqua che investono le macchine e il porto di San Lucido in allerta per la situazione inaspettata che ha colto tutti di sorpresa tranne noi ovviamente che andiamo a dormire pensando alle ondone di domani…

24 Ottobre 2009: Day 2
Mentre ad Amantea inizia la manifestazione di protesta per le notizie sempre più sconcertanti circa le navi affondate a largo delle coste calabresi su entrambi i versanti, il gruppo di surfisti locali muove a caccia delle bombe liquide che si presentano davanti il balcone della surf house senza sapere nulla della manifestazione poichè la connessione andata in tilt a causa del cattivo tempo non ci ha fatto giungere i messaggi che l’organizzazione ci ha inviato. Muoviamo direttamente per un secret ben riparato ma all’arrivo siamo costretti ad aspettare che il vento iniziasse a ruotare da nord.
La situazione è molto grossa e le onde dopo circa un oretta trascorsa seduti al bar di fronte una buona colazione, iniziano ad assumere una forma sempre più invitante.
Dopo un paio di set che srotolano per l’intera baia tutti si precipitano a indossare le mute e a paraffinare le tavole. I set incalzano e non mancano certo i fuori misura che rompono ben fuori la baia mettendo in difficoltà la posizione sulla line up ma tutti riescono comunque a prendere buone onde. Ale dopo aver individuato i migliori picchi si scatena in una serie di manovre dove esprime tutto il suo potenziale ben contento di aver incontrato anche quest’anno le ondone della Calabria.
Alle 2 e mezza del pomeriggio decidiamo per un veloce spuntino, la situazione sembra stia migliorando ulteriormente ma sul punto di rientrare in acqua ci accorgiamo che i set sono diventati più grossi così Gianmarco e Gigi si offrono per andare a controllare uno spot non molto distante. La loro telefonata non è delle più invitanti: “un metro scarso che srotola un po lento per un tratto di circa 200 metri”. Guardiamo i set che restano oltre misura senza dare segno di parete surfabile e decidiamo di andare a provare questo metrello di onda. Quando arriviamo troviamo Gianmarco e Gigi sbalorditi dall’improvviso cambiamento della situazione. Sulla line up dove pochi istanti prima l’onda più grossa raggiungeva al massimo il metro ora rompono e srotolano onde di 3 metri abbondanti. Sembra un film girato sull’oceano.
Dopo le foto fatte nella mattinata decido di sfruttare la vista panoramica per qualche ripresa, scambiamo 2 parole con Ale per valutare la line up e ci dirigiamo entrambi sulle nostre postazioni, io sulla balconata dello spot e lui sulla balconata privilegiata dal picco delle ondone che intanto continuano a srotolare per oltre 200 metri.
Salire fino alla balconata per me non è certo difficile come raggiungere la line up così distante per Ale. Tutto il gruppo di surfisti locali si affacciano insieme a me per vedere Ale in azione su onde davvero considerevoli dove leggere la posizione per partire significa affrontare diverse duck dive sotto serie di 4 o 5 onde per volta.
I set arrivano con notevoli differenze di misura rompendo spesso in punti molto distanti ma proprio quando sembrava che Ale dovesse fare l’ennesima duck dive il veloce cambio di posizione mi fa capire che vuole prendere la prima del set che sta entrando. Non ci vogliono molte bracciate e una volta in piedi ci rendiamo conto di quanto siano grosse e veloci. Seguono a queste altre 4 o 5 onde ben surfate fino alla fine sotto le urla di tutti.
Dopo un po di onde surfate alla grande Ale esce esausto messo anche quest’anno a dura prova per le impegnative condizioni che gli spot Calabresi presentano.
Intanto si avvicina l’ora del tramonto e decidiamo di ritornare a vedere il primo spot sperando che le onde siano migliorate. Quando arriviamo ci rendiamo conto che la situazione è ulteriormente aumentata così per oggi la surfata termina proprio appena il sole inizia a tramontare e ci godiamo i colori offerti dalle ultime luci di una giornata fantastica.
La cena con tutto il gruppo è ormai un classico e i discorsi vanno dalla dimensione delle onde di oggi alle varie esperienza fatte in situazioni impegnative come quella di oggi. Andare a dormire con il suono delle onde che incalza fino ai balconi della surf house lascia tutti sperare in una surfata epica per il terzo giorno visto l’arrivo del vento da terra.
Prima di andare a dormire controllo le previsioni e riesco finalmente a controllare anche la posta di facebook dove trovo sia l’invito per la manifestazione purtroppo trascorsa senza la nostra presenza, sia la notizia degli oltre 20000 presenti a manifestare…
Vado anche io a dormire pensando al valore di ciò che oggi è stato il nostro parco divertimenti nonchè bene intoccabile di tutti: il MARE.

25 Ottobre 2009: Day 3
Sono le 8 quando Nicola mi chiama dalla surfhouse avvisandomi che le onde sono piccole e c’è forte vento da terra. Lo spot di oggi è deciso ancor prima di affacciarmi dalla finestra e vedere il mare: Tavoletta. Il tavolato di sabbia e i 15/20 nodi di vento da terra amplificano questo residuo moto ondoso fino a generare nell’arco della mattinata sezioni che superano facilmente il metro e srotolano tubando fino a riva dove la sabbia riversata dalla forte mareggiata attutisce notevolmente l’impatto con i 30 cm di acqua che separano le pinne e la tavola dal fondale. Anche oggi siamo pochissimi, le condizioni così mutevoli e il forte vento da terra che nei 3 giorni è cambiato svariate volte nell’arco di pochissimo tempo ha scoraggiato molti dei surfisti locali. Surfiamo fino all’ora di pranzo quando le condizioni diminuiscono al punto da farci uscire. Un veloce spuntino e Alessandro saluta i locals che confermano la grande simpatia e sportivita dimostrata di questo atleta legando con tutti oltre a stupire anche questa volta su tutte le line up che gli abbiamo presentato, dal metrello ai 3 metri e oltre.

Tutte le foto dei 3 giorni on line cliccando su questo link!

A breve il video di questa seconda tappa con le bombe di oltre 3 metri surfate da Alessandro Marcianò…

Stay tunedz on www.tirreniawaves.com

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