Nei giorni scorsi Tim Boal, l’atleta francese al suo primo anno nel Dream Tour, ci ha fatto visita in coincidenza di una bella mareggiata che si è abbattuta sulle coste liguri.
Scorazzando tra Bogliasco e Sanremo, Tim ha trovato le condizioni ideali a Varazze, dove “si è tolto la voglia” per la maggior parte del suo soggiorno. E dopo giorni intensi a base di onde e focaccia, Tim è ripartito per prepararsi all’ultima tappa del Tour alle Hawaii, con una tavola in meno (causa una retromarcia nel parcheggio) e con qualche chilo in più…
L’abbiamo incontrato per avere da lui stesso un resoconto e le impressioni del suo trip.
Cosa ti ha spinto a visitare l’Italia? Era la tua prima volta?
No, non è stata la mia prima volta. Ho iniziato a surfare a Cannes e andavo spesso a Latte e Sanremo quando avevo 12-13 anni. Questa volta sono tornato perchè un amico mi ha avvisato di una grossa mareggiata in arrivo e avevo una gran voglia di tornare nei posti dove ho cominciato a surfare e vedere cos’era cambiato.
Ho passato dei giorni incredibili, uno dei migliori surf trip della mia vita! Mi sono divertito moltissimo e anche i ragazzi sono stati molto disponibili. Si vede proprio che hanno la passione e amano il surf… è diverso dalla Francia, non vedo l’ora di tornare in Italia.
Sai che Varazze non ha avuto onde significative fino al tuo arrivo… sei consapevole di essere stato fortunato?
Certamente. So di aver avuto fortuna. L’onda di Varazze è molto divertente, è un ottimo spot! Così come la spiaggia e la città stessa. Ma soprattuto le onde, grandiose! I sunset a Varazze sono incredibili quando c’è quella luce al tramonto… me ne sono innamorato!
Come hai trovato le onde tra Varazze e Sanremo?
Varazze è abbastanza potente, più di Sanremo sicuramente. Il reef concentra tutta l’energia e rende l’onda più potente, ma sono sicuro che ci siano altre onde simili lì in zona.
Abbiamo sentito dire che hai avuto dei “problemi” di localismo a Sanremo? E’ vero o sono solo voci?
No no, assolutamente nessun problema! Solo un piccolo fraintendimento. Non dev’essere facile surfare per così tanti anni in un posto e poi essere invasi piano piano, quindi capisco perfettamente! Succede lo stesso ovunque.
Come hai trovato la scena surf in Liguria?
Ogni cosa è andata nel migliore dei modi, i surfisti sono incredibili, amano il surf ed hanno molta passione, il che penso sia il massimo. C’è una bella atmosfera sulla spiaggia e in acqua, e ci sono molti bravi surfisti.
Come sta andando il tuo primo anno nel World Tour?
Finora sta andando bene, amo viaggiare intorno al mondo. Le onde non sono state il massimo e bisogna avere pazienza. E’ bello surfare nel Tour, mi piace guardare gente come Dane, Taj, Jordy… anche Mick, in questo momento, haha. Spero vincerà il titolo, è davvero un atleta con grande carisma per il surf.
Cosa sai riguardo al Tour Ribelle, di cui si è parlato tanto?
Il Tour non si farà. Vorrei che si facesse, ma non credo si faccia. Il surf ha bisogno di qualcosa di nuovo e quel Tour sarebbe stato positivo.
Come ti stai preparando per le Hawaii?
Cerco di fare più tubi possibili a casa per prepararmi per Pipeline. Mi sento benissimo e andrò alle Hawaii con sicurezza, cercherò di intubarmi a Backdoor. Questo è il mio piano!
Con quale quiver ti presenterai sulla North Shore?
Ho 10 tavole per Pipe, dalla 6’2 alla 7’2’’
Ok, ti salutiamo e ti facciamo in bocca al lupo per le Hawaii, ma prima devi dirci qual’è la parola italiana che ti è rimasta più impressa…
Haha, panino!!!
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