CESENATICO – (n.b.) Troppo freddo: muoiono le aringhe. Ad informare del fenomeno, Attilio Rinaldi del Centro Ricerche Marine e Arpa Emilia Romagna, che mediante il battello Daphne II, sta monitorando la situazione. La moria non riguarda solo la nostra costa, ma pressoché tutto l’alto Adriatico. La colonnina di mercurio scende al di sotto dei sei gradi e questa specie inizia a morire.
“E’ in atto una diffusa moria di Sardinella aurita, meglio nota come alaccia o aringa mediterranea, – spiega Rinaldi – provocata da ipotermia. Si tratta di un fenomeno già verificatosi nel gennaio-febbraio 2002 e causato da un forte abbassamento della temperatura delle acque. La citata specie è di recente intrusione nell’alto Adriatico: la sua migrazione nei bacini settentrionali del Mediterraneo è stata favorita dell’innalzamento termico delle acque. Il suo originario areale di distribuzione era, infatti, la fascia meridionale del Mediterraneo e, negli ultimi 15 anni, si è esteso a gran parte del bacino. Si tratta pertanto di una specie abituata ad acque caldo-temperate, che mal tollera basse temperature.”
“In inverni particolarmente rigidi, – continua l’esperto – ove le acque del bacino centro-settentrionale dell’Adriatico sono interessate da temperature inferiori ai 6°C, tendono a morire in massa. La temperatura delle acque superficiali dell’Adriatico Nord-occidentale rilevata in queste ore dal Battello Oceanografico Daphne è compresa tra i 5,01 e 5,32 gradi. Il perdurare di tale condizione termica può interessare altre specie anche se in misura molto minore.” Il fenomeno causa quale conseguenza ben visibile lo spiaggiamento di questi pesci che, normalmente si trovano a nuotare al largo, a circa 4 chilometri dalla costa e che invece finiscono sull’arenile privi di vita.
da www.romagnanoi.it
Lascia un commento