WELLINGTON (2 febbraio) – A 14 anni riesce a difendersi dall’attacco di uno squalo con la sua tavola da surf. E’ quanto è riuscita a fare un’intrepida ragazzina neozelandese di 14 anni aggredita al tramonto a largo della spiaggia di Oreti. Lydia Ward ha raccontato che l’animale, lungo almeno un metro e mezzo, l’ha azzannata all’anca e che lei si è difesa picchiandolo con la tavola da surf fino a quando non si è allontanato.
Subito dopo l’attacco, Lydia è tornata a riva assieme al fratellino Alex, 10 anni, che era con lei e ha assistito alla scena. I genitori non si erano accorti di nulla. «È una ragazza di sangue freddo- ha commentato orgogliosa la madre Fiona, citata dal quotidiano New Zealand Herald- non vi sono stati strilli o scene isteriche. Ci ha fatto vedere i segni dei denti sulla sua muta, che era strappata in vari punti». Dopo che Lydia è stata portata in ospedale per un controllo, le autorità hanno controllato l’aerea ma non hanno potuto individuare lo squalo.
Secondo Clinton Duffy, esperto di squali del dipartimento neozelandese per la conservazione della natura, l’attacco è probabilmente opera di uno squalo manzo nasolargo, un pesce che può raggiungere i tre metri. «Sono predatori generalisti. Attaccano sia i pesci piccoli che le foche», ha affermato, aggiungendo che dal 1999 hanno ferito tre persone sulla stessa spiaggia. Nel 1907 uno di questi squali uccise una persona. Secondo Duffy, questi squali tendono ad allontanarsi se la vittima si difende con vigore, ma Lynda è stata anche aiutata dal fatto che portava la muta, una circostanza che ha diminuito la presa del morso dell’animale.
Fonte: www.ilmessaggero.it
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