Se si mettono a tavolino Al Cisnerios (Om e Sleep), Wino (St.Vitus, Obsessed e Hidden Hand), Scott Kelly (Neurosis) e Dale Clover (Melvins) possono essere generate fandamentalmente due cose: 1) un parossitico piano per la dominazione del Pianeta Terra con conseguente estinzione del Genere Umano 2) un disco come Shrinebuilder. Questa volta ci è andata bene. I quattro cominciano dunque la loro lunga marcia verso una saggezza che non è di questo mondo,la costruzione del tempio nell’anima attraverso l’affinamento della sensibilità dello spirito. Un luogo che non è per niente virtuale ma reale,un rifugio di pace e serenità che è viatico per il raggiungimento dell’illuminazione come sosteneva Paramahansa Yogananda. Shrinebuilder è una preghiera, uno stupendo mantra rock concepito per eliminare la percezione del tempo,per compiere il primo coraggioso passo verso l’infinito che è in noi. Più semplicemente:l’ispirazione mistica che lega questi quattro sacerdoti psichedelici si è riversata nella loro musica. “Solar Benediction” è un’apertura fin troppo violenta col ringhio di Scott Kelly che guida un pezzo che potrebbe essere stato estratto da “A Sun That Never Sets” dei suoi Neurosis ma è nei passaggi segreti di “Temple Of The Moon” che è facile perdersi (e ritrovarsi).Una quasi-ballad melodica ed oscura che,passo dopo passo, muta in una primordiale preghiera sciamanica. Se non fosse per il passo monolitico e la smodata dose di elettricità farebbe pensare ad un sacro canto Krsna. Le spire di un sinuoso giro di basso avvolgono l’impalcatura di “Blind For All To See”,la più psichedelica delle tracce che rivaluta e modernizza la lezione dei 13’ Floor Elevators,la perfetta colonna sonora per un Sabba di streghe lisergiche.Ci sono altri due pezzi sui quali non anticipo nulla.Concentratevi e ascoltateli in religioso raccoglimento. (Glauco Nuti)
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