Eric Rebiere vince l’ottava edizione del Frozen Open per la seconda volta consecutiva.
ISOLA ROSSA, 28 agosto 2011 – Almeno due mila persone hanno assistito alla gara di surf della Marinedda. Una sfida appassionata, onda dopo onda, per un solo vincitore: il re della baia. Quest’anno a salire sul gradino più alto del podio del Frozen Open, la gara di surf da onda presentata da Monster Energy, è stato ancora Eric Rebiere. Trentatré anni, franco brasiliano, Rebiere ha vinto per la seconda volta consecutiva. Lo scarto sul secondo – Roberto D’Amico – è stato minimo. La terza posizione se l’è aggiudicata Gavino Dettori, surfista di Sassari, cresciuto sportivamente nelle onde di Platamona, e quarto Lorenzo Castagna, originario della Toscana ma residente a Buggerru.
La prima batteria è entrata in acqua intorno alle 11,30. Onde di due metri, a volte più, hanno dato il benvenuto ai 21 atleti che hanno gareggiato nell’ottava edizione del Frozen Open. Il mare, a dispetto delle previsioni, non è calato e la misura è rimasta costante sino alla finale. In serata è stato proclamato il vincitore: Eric Rebiere. Nato in Brasile, Rebiere ha anche il passaporto francese ed è un surfista professionista, amante delle grandi onde. Recentemente si era infortunato a un ginocchio durante un allenamento nell’oceano Pacifico. Nonostante ciò ha dominato per tutta la giornata e, come ha sottolineato il capo-giudici Graziano Lai, «ha fatto valere tutta l’esperienza accumulata in tanti anni di competizioni internazionali». Tanti, comunque, gli atleti italiani in gara, tra cui anche un folto gruppo di sardi. Su otto semifinalisti, quattro sono originari dell’Isola. La prima semifinale ha visto sfidarsi Rebiere, Alessandro Scalas, di Buggerru e Marco Barria e Gavino Dettori, entrambi di Sassari. Nell’altra Massimiliano Spolverini, Lorenzo Castagna, Roberto D’Amico e Simone Esposito, quest’ultimo di Buggerru. Roberto D’Amico, 18 anni, di Ladispoli, ha quindi dovuto arrendersi di fronte al campione Rebiere, forse soltanto perché anche lui era infortunato e ha surfato con sei punti di sutura a un piede, rimediati sei giorni fa in un allenamento nella costa basca francese.
È vero, sono sempre le onde e i surfisti che le domano a dettare il ritmo della giornata, ma il Frozen Open non è soltanto mare, significa anche musica e divertimento. Quest’anno la spiaggia era affollata più che mai. Duemila o forse tremila persone hanno osservato le evoluzioni degli 21 partecipanti della gara più bella d’Italia, organizzata grazie alla instancabile passione di Giuseppe Romano, Fabio Di Molfetta e Marcello Chessa, del Nesos surf club. Nella Penisola, infatti, è difficile organizzare competizioni a causa della mancanza di onde e nonostante ciò ogni anno, da nord a sud, si tengono decine di manifestazioni. Il Frozen Open è sicuramente il contest con il pubblico più numeroso ma, soprattutto, ha il montepremi più elevato, dieci mila euro, che attrae surfisti da tutto il mondo. A portarsi a casa l’assegno più grande (vengono premiati gli atleti sino alla nona posizione), è stato Eric Rebiere. È stato lui – ma non solo – a impressionare la giuria e il pubblico. Dalla spiaggia partivano gli applausi per le acrobazie più belle, come il “volo” di D’Amico durante una semifinale. Proprio il batter di mani è, forse, il fenomeno più insolito e che emoziona gli atleti stranieri come Eric Rebiere o il venezuelano Edoardo Alvarez: all’estero, nelle grandi gare internazionali, solitamente non si sente neanche un applauso. Al Frozen Open qualcuno invece si spella le mani, a volte per i surfisti e le loro evoluzioni, a volte per tenere il tempo della musica suonata dai dj Davide Merlini e Fabiano Carboni, che hanno fatto ballare la folla per tutta la giornata. E poi, nel momento clou, durante la finale, c’è stato il tradizionale volo dell’elicottero sponsorizzato da Vans, con a bordo i fotografi e i cameraman. Quest’anno, a differenza delle edizioni passate, la premiazione è avvenuta direttamente in spiaggia, subito dopo l’ultima batteria. Giusto il tempo per i giudici capitanati da Graziano Lai di fare gli ultimi conti, e poi Rebiere, ottavo re della baia, è stato annunciato dallo speaker della giornata Fabio Di Molfetta e il capo-giudici Graziano Lai, e poi portato in trionfo e innaffiato di birra e Monster Energy. Il party, organizzato in spiaggia grazie al supporto dei chioschi il Veliero e il Mistral, è andato avanti sino a notte fonda. È questo spirito d’amicizia e di condivisione della natura e delle onde – più della competizione – a rendere unico il Frozen Open: la gara diventa una festa.Il Frozen Open è stato presentato da Monster Energy e ha lo sponsor di Ducati Motors e Frozen Clothing, ai quali si aggiungono Vans, Spy e Marinedda Bay. Con il 2011 è arrivato alla ottava edizione, ha il patrocinio della federazione di surf da onda Surfing Italia e dall’AICS (Associazione italiana cultura e sport) e del Comune di Trinità d’Agultu. L’organizzazione è del Nesos surf Club di Giuseppe Romano, Marcello Chessa e Fabio Di Molfetta. Un team affiatato che riesce a organizzare, più che un evento agonistico, una grande festa dello sport.
Il sito ufficiale della manifestazione, con tutte le gallery fotografiche dei contest precedenti e gli aggiornamenti è www.marineddabay.com, per gli appassionati dei social network c’è il profilo facebook Frozen Open.
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