Come già annunciato molti mesi fa, sembra proprio che sia ormai fattibile, una trasposizione cinematografica sulla storia del gruppo musicale surf rock denominato “The Beach Boys“, per conto della Fox 2000.
Il film sarà una sorta di musical, dove verranno usate molte delle composizioni del gruppo, la sceneggiatura sarà curata da Susannah Grant, la stessa che è intervenuta per la pellicola sulla storia di Erin Brockovich, e il regista scelto è Michael Sucsy, autore del romantico “The Vow“, film incentrato su una coppia di sposini che rimane vittima di un incidente stradale. Lei perde la memoria, mentre il giovane marito dovrà farla rinnamorare di lui.
Formatisi nel 1961, grazie al leader Brian Wilson, e poi soggetti a numerosi cambi di formazione nel corso della loro fortunata carriera, i Beach Boys sono considerati una delle realtà artistiche più produttive, avendo venduto milioni di dischi. Tra i loro primi successi, basati sulla cultura giovanile californiana, sono sicuramente da annoverare “Surfin’“, che arrivò al 75° posto nella classifica pop nazionale, “Surfer Girl“, “409” e “Surfin’ Safari“, che consentirono ai Beach Boys di essere assunti dalla Capitol Records. Altri brani che contribuirono ulteriormente alla loro affermazione furono “I Get Around“, primo numero 1 dei Beach Boys, ”Fun, Fun, Fun” e “Surfin’ USA” (anni ’62-’65).
Si può dire che lo stile musicale iniziale della band, fosse una via di mezzo tra il rock and roll di Chuck Berry e il pop di Phil Spector, e forse tutto ciò ha favorito la loro inarrestabile ascesa, in particolare con l’album “All Summer Long“, dove la canzone dal titolo “Help me, Rhonda” (1965), fu il secondo singolo del gruppo a raggiungere il primo posto nelle classifiche. Sempre nello stesso anno, venne pubblicato “Summer Days (And Summer Nights!!)“, con il brano “California Girls“, che come terzo singolo riuscì a piazzarsi primo, nella celebre classifica della rivista “Billboard“.
Certo è che senza ombra di dubbio, il solo ed unico capolavoro dei Beach Boys, sembra essere “Pet Sounds” (1966). In principio, la Capitol Records era abbastanza restia a pubblicare quest’album, soprattutto perché partorito dalle idee creative di un solo membro della band, Brian Wilson, e perché le canzoni erano molto all’avanguardia per l’epoca, ma poi le spese di realizzazione vennero tutte pagate da Brian, e il progetto andò in porto più che bene.
In seguito, ci fu un “colpo da maestro” a tutti gli effetti, con il pezzo “Good Vibrations” (1966), che utilizzando strumenti insoliti come il theremin, l’organo e il violoncello, arrivò in cima alle classifiche americane ed inglesi, rimanendo fino ad ora il più grande successo dei Beach Boys. Recentemente, nel 2001, il gruppo ha ricevuto il Premio Grammy alla carriera, mentre nel 2004, la rivista “Rolling Stone” ha posizionato i Beach Boys, al 12° posto della classifica dei 100 Migliori Artisti di tutti i tempi.
Fonte: cinema.bloglive.it
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