Cinque attacchi mortali negli ultimi 10 mesi potrebbero costare caro al grande squalo bianco. Il governo della Western Australia sta discutendo se “rivedere” lo status di specie sotto protezione.
L’ultimo episodio è quello di Ben Linden, 24 anni, ucciso mentre surfava a Wedge Island. Il ragazzo che ha tentato di recuperare il corpo con il suo scooter d’acqua ha rischiato di cadere in mare sotto i colpi dello squalo. Forze di polizia e volontari sono alla ricerca sia dell’aggressore, un esemplare tra i 4 e 5 metri, sia dei resti del surfista. Per ora senza risultati.
I ministri del governo federale della Western Australia si sono detti “molto turbati” e hanno annunciato di poter rivedere lo status di specie protetta finora in vigore. Gli squali sono animali sotto protezione da circa vent’anni, da quando vennero considerati “a rischio”. Gli ultimi attacchi, però, sembrano aver convinto il governo locale australiano a constatare “un aumento considerevole nel numero” degli squali.
Cinquea attacchi mortali in 10 mesi nella sola Western Australia sono un numero inconsueto. Lo scorso anno gli squali bianchi hanno ucciso 12 persone in tutto il mondo. Secondo alcuni, però, gli episodi non sono da ricondurre a un’anomala aggressività dei signori del mare, quanto piuttosto a una diffusione sempre più larga di sport come il surf. E gli animalisti controbattono: le morti causate dagli squali non sono nulla rispetto alle migliaia di esemplari uccisi dall’uomo per farne semplici zuppe.
Fonte: Libero.it
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