Ad Ostia con il Liquid Vision, il surf si tinge di tinte retrò e fa un salto indietro nel passato andando in contro alla tradizione. Nonostante il tempo non sia stato affatto clemente, sono stati tanti gli interessati a questo mondo, che hanno deciso di sfidare il forte vento e la pioggia, riempendo per tutta la giornata di sabato gli spazi dedicati al meeting organizzato dall’Accademia del Surf di Roma.
Tavole di tutti i tipi sono la costante al Liquid Vision. Foto Ilaria Tana
Anche grazie alla perfetta colonna sonora dell’Expo con dj set ad hoc e musica dal vivo, appena varcato l’ingresso si respira aria vintage. Colpiscono poi subito l’occhio le bellissime tavole esposte di Andrea, Big Animal, che attraverso l’utilizzo di legni leggeri (meno di 400/450 kg al metro cubo) plasma dalla materia vere e proprie opere d’arte che lui stesso – con molta autoironia – definisce “le biciclette della domenica”, spiegando che “fare delle tavole performanti di legno non ha alcun senso”.
Oltre ad Andrea moltissimi gli altri espositori che hanno risposto alla “chiamata dal passato”, tra cui i ragazzi di Gato Heroi Surfboards, Alaia Religion, UYM Surfboard e Dima Surfboards. Sbarcati sul litorale romano da Trieste anche gli skate, le tavole e le mute di Dejavù: “Da quattro anni creiamo prodotti nostri cercando di utilizzare il più possibile materiali ecocompatibili, tagliamo al minimo indispensabile l’uso della plastica – ci ha spiegato Sandy.- Solo sulle mute abbiamo ovviamente dovuto utilizzare il neoprene, ma un tipo molto più elastico del normale che resta morbidissimo addosso. Inoltre tutta la lavorazione la facciamo noi cercando di abbinare bellezza, originalità a qualità”. Rimanendo sulle presenze delle “costa est”, al Liquid Vision presente anche la passione per il mare dei veneziani di Dima Surfboards che attraverso lo studio approfondito della linea d’acqua credono nelle “tavole con volume”. In questo modo le tavole, come ci ha spiegato Matteo, “rispettando la linea retrò, permettono di surfare bene le condizioni dei nostri mari”. L’evento, che è riuscito a convogliare ad Ostia le idee e i progetti retrò un po’ da tutta Italia, ha lasciato spazio anche per le presenze “oltre confine”. Tra queste l’entusiasmo brasiliano portato all’Expo da Mario Veltri con i longboard classici e da competizione dello shaper Neco Carbone.
Parola d’ordine: Retrò. Foto Ilaria Tana
Ma al Liquid Vision si fa spazio non solo agli “addetti ai lavori” del mondo del surf, ma anche ad artisti che reinterpretano con il loro sguardo questo mondo. E’ questo il caso per esempio delle opere di Alessia di SuperVet Creations e della grandi fotografie tridimensionali ed i ritratti con l’aerografo di Nicoletta Pucci. Inoltre all’evento grande importanza viene data anche all’elemento senza il quale tutto ciò non avrebbe senso: il mare. Per questo è stata confermata la presenza anche dei ragazzi di Green Ocean Surfing e di Sea Sheperd.
“Questa è la seconda edizione dell’evento, – ci ha detto Damiano Tullio, organizzatore del Liquid Vision. – il surf retrò interessa a sempre più persone. Anche per questo tutto il movimento sta diventando più interessante; lo dimostra il fatto che come si può vedere qui oggi, sono tanti gli shaper italiani che si occupano di questo settore. Ci si crede, si va avanti e si continua a portare avanti il progetto anno dopo anno.”
Testo e foto a cura di Ilaria Tana
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