“Aloha from Sardegna”, a Sassari le magie fotografiche e musicali del surf da onda. Venerdì 5 luglio al bar Abetone serata hawaiana con l’ukulele show di Giuseppe Bulla e l’inaugurazione della mostra di Antonio Muglia.
Si svolgerà tutto in viale Italia (Sassari, Sardegna) ma, a parte la parlata – poco inglese – sembrerà di stare alle Hawaii. Il bar Abetone ospita un concerto e l’inaugurazione di una mostra fotografica. Il tema? Ai più sembrerà non avere nulla a che fare con i nuraghi della Sardegna e il mare spesso piatto del Mediterraneo: il surf. Non quello con la vela, l’altro, quello originale, nato tra le Hawaii e le isole della Polinesia e che l’esploratore inglese James Cook ammirò per la prima volta alla fine del 1700.
Ad animare la serata con un repertorio che attraverserà i cliché della musica surf dagli anni sessanta ad oggi sarà il cantante Giuseppe Bulla. Classe 1986, una laurea magistrale in tasca, Bulla ha passato gli ultimi anni della sua vita anche a calcare il palcoscenico con i gruppi musicali 4 Bed Guys e Apollo Beat. Sarà la sua – venerdì 5 luglio (intorno alle 20.00) – la voce narrante dell’evento “Aloha from Sardegna. Un viaggio musicale e fotografico attraverso dieci anni di surf nell’Isola”. In realtà non sarà solo, perché nell’esecuzione di alcuni brani – tutti suonati con l’ukulele, strumento tipico hawaiano – sarà appoggiato dai suoi “Tipi da spiaggia” (Giovanni Cossu, Paolo Pieraccini, Maurizio Giordo, Diego Ganga, Diego Moretti e Pierluigi Cozzula), musicisti essi stessi e talvolta dei veri e propri surfisti.
Il mare della Sardegna, con le sue declinazioni più burrascose, e cioè le onde, sarà dunque il protagonista della serata. Si potranno ammirare le immagini del giornalista e fotografo Antonio Muglia che ha iniziato ad appassionarsi al surf da onda intorno al 2000 e qualche anno più tardi è saltato anche dietro l’obiettivo. Sulla parete del bar Abetone – gentilmente concessa dai gestori, Andrea e Gippo – si potranno vedere le immagini più suggestive di un’Isola sconosciuta ai più. Dai frangenti di Poglina che si stanno per abbattere su un surfista trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato al controluce magico di Porto Ferro; dalla serie di water shots creati con l’ausilio di uno scafandro stagno, nei quali si possono contemplare le onde dal “di sotto”, alle performance di alcuni dei migliori atleti del nord Sardegna. Un viaggio fotografico e musicale, appunto, che racchiude dieci anni di surf vissuti con la pelle a contatto col sale, estate e inverno, e che termina con uno degli slogan da cartolina più famosi del mondo: Aloha (con amore) dalla Sardegna. Le Hawaii ce le abbiamo anche qui.
Giuseppe Bulla
Fin da bambino appassionato di musica, inizia a suonare la chitarra a dodici anni. Il primo progetto musicale è dedicato al punk-rock. A 15 anni inizia a suonare dal vivo e a registrare delle demo. Nel 2002, con il gruppo “Per Niente Buoni” ottiene la vittoria del primo Tim tour e la partecipazione alla finalissima nazionale a Palermo. La formazione prenderà il nome di 4 Bed Guys acquisendo una nuova maturità e passando dalle sonorità scanzonate della gioventù a un sound improntato al rock alternativo. Dal 2004 in poi insieme ai 4BG registra tre dischi e affronta innumerevoli concerti, alcuni dei quali all’estero. Nel 2011 è fondamentale la breve permanenza in Inghilterra, che lo porta a prendere familiarità con la musica funk militando nei Revolution of Soul. All’Inghilterra e ai numerosi viaggi in aereo Giuseppe Bulla deve anche un altro incontro importante: quello con l’ukulele. Lo strumento, di piccole dimensioni, era infatti adatto per il trasporto come bagaglio a mano: con esso si è cimentato esibendosi in alcuni locali di Londra. Rientrato in Sardegna avvia un progetto rimasto a lungo nel cassetto, una band funk influenzata dalla musica rock e progressive degli anni ’70 che nascerà nel 2012 sotto il nome di Apollo Beat. Con questa formazione è attualmente impegnato nelle vesti di chitarrista, cantante e compositore.
Antonio Muglia
Inizia a scattare immagini nel 2003. Sin da subito si appassiona alla surf-photography. Le pellicole in diapositiva e i negativi in bianco e nero, insieme a una Canon, sono le attrezzature che lo accompagnano per diversi anni e sino all’avvento del digitale. Nel 2005 compra uno scafandro e inizia a produrre immagini anche dall’acqua, dove l’azione accade a pochi centimetri di distanza. Nel tempo inizia a collaborare con diverse riviste specializzate nel surf da onda. Le italiane Revolt, Surf Latino, SurfCulture e SurfNews ospitano le sue immagini e i suoi articoli. Collabora anche con le guide The Stormrider Guide (UK), The Windsurfing Guide (Germania) e uno dei magazine statunitensi considerato la bibbia del surf mondiale: The Surfer’s Journal. Oggi lavora a Sassari come giornalista e come fotografo. www.antoniomuglia.com
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