L’ASP World Tour è stato venduto. Per chi ancora non lo sapesse, ciò è accaduto già tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, ma soltanto un articolo apparso su SURFER Magazine di luglio ha dato eco alla notizia in questi giorni.
Da sinistra a destra: Laura Enever, Joel Parkinson, Lakey Peterson, il CEO Paul Speaker, il commissario ASP ad interim Kieren Perrow e Brett Simpson. Foto ASP/Scholtz.
Un timido annuncio su un pre-accordo tra ASP e ZoSea, la nuova società ora proprietaria a tutti gli effetti del World Tour, era già stato dato a ottobre 2012. Dopodichè i nuovi proprietari del Tour hanno tenuto un basso profilo e la transazione è stata fatta quasi in sordina. Probabilmente gli investitori che si nascondono dietro questa operazione non volevano fare troppo chiasso, e tra essi circolano voci, non confermate, di un coinvolgimento dello stesso Kelly Slater.
ZoSea Media Holdings, la società ora proprietaria dell’ASP World Tour, è stata fondata da Paul Speaker (già in Quiksilver) e Terry Hardy (manager di Kelly Slater). “Il nostro obiettivo in questa stagione è proteggere gli interessi dei surfisti professionisti, preservando l’integrità della competizione, rinfrescare il marchio ASP e stabilire un nuovo modello commerciale per lo sport”, ha dichiarato Paul Speaker già lo scorso febbraio 2013.
“L’ASP sarà più attento ai fans – la struttura del tour, la produzione delle trasmissioni e tutto ciò che sta nel mezzo sarà orientato a migliorare l’esperienza dei fan”.
Il Pro Surfing sarà da oggi un affare più serio. L’idea di ZoSea è quella di ridurre i costi del Tour, da 3 milioni a 1 milione di dollari per l’organizzazione di un singolo evento, mentre ci sarà un incremento nel montepremi e persino un piano pensionistico per gli atleti.
Non tutte le aziende del settore hanno però preso bene la vendita del Tour. Mentre Quiksilver e Billabong hanno approvato, Vans e Rip Curl si sono mostrati contrari. I surfisti e i fans del Tour dovranno aspettarsi un mix tra location esotiche e contest cittadini. Paul Speaker e il suo team cercheranno di trovare un punto d’incontro tra i contest in luoghi come Teahuppo e quelli cosmopolitani come a Rio de Janeiro o New York.
La struttura del futuro ASP World Tour sarà disegnata sul modello di strutture più collaudate come quelle delle grosse leghe sportive. Questo significa che il management, le sponsorizzazioni e i diritti di trasmissione saranno centralizzati e questo vale non solo per l’ASP World Tour ma anche per il Big Wave World Tour, ora che fa parte della famiglia.
Le novità del Tour dovrebbero essere effettive dal 2014, mentre il 2013 sarebbe ancora un anno di transizione tra il vecchio e il nuovo management.
Per leggere tutto l’articolo apparso su Surfer Magazine segui questo link:
http://www.surfermag.com/features/the-new-asp/?utm_source=Newsletters&utm_medium=email&utm_campaign=SURFER+071113+-+OB+-+Nixon_569913&utm_content=4811896&utm_term=_569913_569915
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