In una giornata di onde piccole, ventose e mosce, Alessandro Piu riesce ugualmente a bagnare la tavola con una divertente session di Tow-at, arrangiata tra la moltitudine di bagnanti della stagione estiva. Alberto Maiorano ci ha raccontato con parole e immagini come è successo.
QUARTIER GENERALE SURFtoLIVE: Riceviamo una telefonata da un simpatico personaggio cantabro, Pana, che ci da appuntamento per le 19,00 davanti alla roccia a metà baia (parliamo di Somo, Santander). Chiedo spiegazioni ad Ale Piu e lui mi seggerisce soltanto di ricordarmi di ricaricare la batteria della mia macchina fotografica.
Questo é il periodo più affollato dell’anno: le spiagge pullulano di turisti che prendono il sole e l’oceano é pieno di ragazzi e ragazze che surfano a tutte le ore della giornata. Conoscendo i personaggi ero sicuro che stessero tramando qualcosa di diverso dal solito, o almeno diverso dalla solita session di surf. Realizzo infatti che Ale, Pana ed un terzo amico, Miguel, volevano usare le onde come rampe trainati dal loro Jet Ski.
Ho sempre considerato il Jet Ski come un oggetto molto ignorante e “tamarro”, ma mi incuriosiva il fatto di vederlo
in azione. Al giorno d’oggi il loro utilizzo é vario: sia nelle gare di alto livello, sia come servizio di salvataggio (rescue) e anche per trainare i surfer su onde giganti che normalmente a braccia non si potrebbero prendere. Ero proprio incuriosito.
Arrivati in spiaggia all’appuntamento stabilito io ed Ale vediamo arrivare dal mare i due amici locali a bordo della
moto d’acqua, ma appena i Lifeguard della spiaggia avvistano il Jet Ski si avvicinano per chiederci spiegazioni a
riguardo e tra una stretta di mano, due parole in amicizia e una risata ci danno il via libera per questa expression
session privata al tramonto.
Un piccolo briefing in inglese, spagnolo e un pò di italiano per capire come muoversi in acqua e come trainare per sfruttare le condizioni al meglio ed i tre partono in sella alla moto… Tutto era pronto, ma Pana ci fà notare che il problema era rappresentato ancora dalle numerose persone in acqua che occupavano i vari picchi di onde della baia. Bisognava temporeggiare ancora un pò prima di partire a tutto gas in mezzo alle onde…
Finalmente una zona si libera e quindi decidiamo di dar via alle danze. I primi tentativi sono di rodaggio ma appena
riescono a trovare il giusto equilibrio ecco che Ale regala al mio obbiettivo strepitosi air ad alta velocità. I set di onde non troppo grandi con una media di mezzo metro permettevano ad Ale dichiudere air di oltre 2 metri…
Prima di entrare in acqua ultimo grande consiglio: indossare la camicia rigorosamente sbottonata per dare un tocco in più a questa session ignorante e del tutto improvvisata di un giorno come tanti durante questa estate cantabra. Il risultato é stato più che positivo e sicuramente uno degli shooting più particolari a cui abbia mai
partecipato…
Testo e foto: Alberto Maiorano/ photomaio.it
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