Sul litorale massese fa la sua comparsa il servizio di salvataggio in SUP.
Montignoso, 18 maggio 2014 – Più che una «rivoluzione», come qualcuno l’ha già definita, è un segnale di adeguamento ai tempi e anche di uniformità con altri paesi europei e americani. Certo è che a partire dall’estate, sulle spiagge del litorale massese i bagnanti assisteranno ad un’importante novità. A fare la loro comparsa, infatti, saranno due nuove figure di cui pochi conoscono l’esistenza ma destinate a diventare un punto di riferimento per la sicurezza dei bagnanti.
Sono gli operatori Sup rescue e moto d’acqua, il top dei bagnini, su cui ha puntato Francesco Paolo Greco, direttore della sezione di Montignoso della Sns (Società nazionale di salvamento) di Genova. “Eccezionale sotto tutti i punti di vista”: così i partecipanti hanno dil primo corso per operatori Sup rescue della Sns Genova, promosso dai coordinatori nazionali Roberto Giansanti, direttore sezione La Spezia, Riccardo Ristori direttore sanitario nazionale, coadiuvati dallo stesso Greco.
Esperto e docente del corso è stato Roberto Domenichini. Un progetto, quello del recupero dei bagnanti in difficoltà con l’ausilio della tavola da surf, che Greco aveva presentato ad Orvieto, nell’ambito del corso d’aggiornamento riservato agli istruttori Iamas (Istruttori nelle Arti Marinaresche per il Salvataggio).
L’utilizzo della moto come mezzo di soccorso e d’intervento rapido — sottolinea Greco si è già rivelato vincente. Con il mezzo in dotazione l’operatore interviene più velocemente e facilmente, anche quando le condizioni del mare sono off-limits». Se guidate da un esperto le moto sono risultate infatti, manovrabili, inaffondabili e anche sicure. E anche il comando generale della Capitanerie di Porto, aveva già espresso parere favorevole al loro utilizzo per l’attività di salvataggio.
Per le caratteristica delle coste italiane — aggiunge Greco — ed in particolare della Toscana, che è noto, presentano tratti di mare caratterizzati da buche e canali di corrente, la tavola da surf può rappresentare il mezzo ideale di salvataggio, da affiancare naturalmente al “baywatch” e al natante di salvataggio».Il tradizionale pattino” di salvataggio per il momento non andrà comunque in pensione, diciamo che d’ora in poi tirerà un po’ il fiato. «A breve cominceranno i nuovi corsi per tutte le tipologie di bagnini — fa sapere Greco — e piano piano faremo concorrenza a stati come California, Florida e Hawaii».
Fonte: Lanazione.it
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