La storia di Fabrizio Passetti, surfista con una gamba che continua a lottare per tornare a fare surf.
Alba a Varazze. Foto Andrea Giana
Con una famiglia di solidi sportivi alle spalle, tra tennis e calcio, Fabrizio era già un promettente calciatore fin da piccolissimo. Quando la sua famiglia si trasferì a Varazze, a 12 anni Fabrizio cominciò a fare surf e di lì a poco evidenziava un talento anche nel surf, abbandonando il calcio per dedicarsi totalmente alla sua passione.
Partecipava ai campionati italiani di surf ai tempi di Nicola Bresciani, poi nel 2000, a 17 anni, un incidente in motorino gli ha cambiato la vita, proprio nel momento in cui il surf si era impadronito prepotentemente della sua vita. Fabrizio ha subìto l’amputazione della gamba destra fino ala rotula, ma non ha mai smesso di sognare il ritorno sulla tavola.
Take off sulla sinistra alla Secca di Varazze. Foto Andrea Giana
Ha dovuto aspettare molti anni tra la stabilizzazione dell’infortunio, le infezioni, le ricadute, scontrandosi con i tempi e la tecnologia di quindici anni fa, che non offriva una protesi adatta al surf. I primi tentativi di ritornare sulla line up li ha dovuti fare con una protesi costruita da solo ma che aveva ancora molti limiti, essendo costretto a fissarla alla gamba in modo artigianale, senza contare il fatto che il più delle volte la gamba gli volava via.
Fabrizio non si è mai dato per vinto, per molti danni ha cercato di mettere a punto una protesi funzionale al surf, tenendosi in contatto con altri surfisti in tutto il mondo che si trovano nelle sue condizioni per scambiarsi esperienze e consigli. Nel frattempo si è recato a Bali per tornare ad allenarsi costantemente sulle onde, dove progetta di trasferirsi definitivamente a vivere, lavorando come chef. Qui ha conosciuto Wafi, un bambino di 4 anni che ha subito gravi ustioni alle gambe in seguito allo scoppio di una bombola di gas, e si è preso a cuore la sua situazione, attivandosi per una campagna di raccolta fondi per potergli dare tutte le cure di cui aveva bisogno.
Il sogno di Fabrizio rimane Bali, dove vuole trasferirsi definitivamente per allenarsi
con le nuove protesi e un giorno finalmente poter surfare a Padang Padang con una misura consistente.
Oggi Fabrizio ha 32 anni, la protesi che usa per surfare è molto più tecnologica e funzionale rispetto a quelle dei primi anni ma non ancora perfetta, in quanto il piede non è sufficientemente snodato per consentire la maggior parte dei movimenti e il fissaggio alla gamba non è ottimale, presentando ancora imperfezioni e conseguenti problemi di infiltrazioni. Inoltre, la protesi col tempo si usura e occorre quindi molta manutenzione se non la sostituzione in alcuni casi. E questo comporta continue spese.
Ora che la storia di Fabrizio è uscita allo scoperto grazie agli articoli su diversi media web e cartacei, soprattutto recentemente, le cose si stanno muovendo e in poco tempo si sono presentate molte novità positive nella vita di Fabrizio. Alcune non possiamo ancora svelarle, essendo in fase embrionale, altre si stanno concretizzando, come l’arrivo di uno sponsor che dovrebbe garantire a Fabrizio almeno due protesi all’anno, sufficienti per portare avanti la sua passione.
Il primo passo nella realizzazione di una protesi adattata per surfare: lo stampo. To be continued…
La vita di Fabrizio è a un punto di svolta, l’attenzione mediatica gli ha consentito di venire a contatto con diverse realtà che lo supportano e che potrebbero realizzare il suo sogno di sviluppare una protesi completamente funzionale al surf, continuare l’attività di solidarietà verso i disabili e trasferirsi definitivamente nel paradiso delle onde balinese.
“Ieri sono andato a fare lo stampo per una nuova protesi. Questa sarà diversa, sarà con un piede più dinamico e ammortizzato e con uno snodo alla caviglia, un piede che sino a oggi avevo solo potuto sognare; spero mi permetterà di muovermi naturalmente sulla tavola e osare più tricks. Non voglio limitarmi ad alzarmi e abbozzare qualche curva o qualche attacco al lip, vorrei capire dove si può arrivare. Vedere anche cosa può succedere con un wipeout di 3 metri –a Bali avevo iniziato a vedere cosa posso fare con onde di misure importanti… Voglio vedere se ci sono limiti, provare a superarli e condividere tutto quello che scopro con altri surfisti come me e lavorare insieme per apportare cambiamenti, anche minimi, agli adattamenti per poter dare il massimo e surfare sempre meglio.”
Tra le ultime novità e progetti nella vita di Fabrizio, la partecipazione agli ISA World Adaptive Surfing Championship in programma dal 25 al 27 Settembre a La Jolla, California, la prima competizione mondiale dedicata a surfisti con disabilità e introdotta quest’anno dall’ISA. Fabrizio ha già tutto il supporto della Federazione per poter partecipare ai campionati.
Vi terremo aggiornati! Nel frattempo, in bocca al lupo Fabrizio!
Continuate a seguire la vita di Fabrizio Passetti sul suo blog ufficiale
http://standwalksurfrepeat.wordpress.com
Foto Cover: Andrea Giana
Fabrizio con una delle prime protesi.
Foto Andrea Giana
Foto Andrea Giana
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