A distanza di tre mesi dall’infortunio, Leonardo Fioravanti racconta l’esperienza più brutta della sua vita e si prepara e tornare in acqua.
L’anno scorso Leonardo Fioravanti a 17 anni ha concluso il QS al 28esimo posto, un risultato storico per un surfista italiano, e a un passo dalla qualificazione al WCT Leo ha rinviato al 2015 la sua corsa per l’ingresso nell’elite del tour mondiale. Purtroppo un infortunio capitatogli durante il Volcom Pipeline Pro a gennaio ha sconvolto i suoi piani e lo ha fermato per qualche mese tenendolo fuori dall’acqua. Dopo un lungo percorso di riabilitazione ora Leo si prepara finalmente a tornare sulla tavola e racconta sulle pagine di RedBull Surfing la sua esperienza.
Leo a Pipeline. Foto Trevor Moran
“Nel mese di gennaio durante Volcom tubo Pro, avevo una heat difficile quindi ho aspettato un pò per l’onda giusta. Quando ne è arrivata una buona, ho remato per prenderla, ma quando ho capito che non ero abbastanza profondo ho ritardato il take off fino all’ultimo ma le cose non sono andate come avevo previsto, e le pinne non hanno fatto presa alla base dell’onda. Sono stato inghiottito dalla schiuma e il lip mi ha sbattuto sul reef.
“Ho colpito il reef così forte che tutto il mio corpo si è fermato, non sono riuscito a respirare per 3-4 secondi poi per fortuna il respiro è tornato e in qualche modo sono riuscito a nuotare in superficie. Mi sono slacciato il leash sapendo che era successo qualcosa di brutto e ho chiamato il jet-ski. L’assistenza in acqua alle Hawaii è così competente che in meno di due minuti ero sulla spiaggia stabilizzato sulla barella. Dopo un quarto d’ora ero sull’ambulanza che mi ha portato in ospedale per fare una risonanza magnetica. E’ stato il momento della mia vita in cui ho avuto più paura.”
Leo con i compagni del centro di riabilitazione a Hossegor
“In ospedale, i medici mi hanno detto che mi ero fratturato la vertebra L1 vertebre ma non era necessario un intervento chirurgico, mi hanno dato un tutore da indossare per un massimo di otto settimane. Una settimana dopo sono tornato in Francia ed sono andato a farmi visitare da un chirurgo in uno dei migliori ospedali europei a Bordeaux. Lui mi ha detto che avevo bisogno di un intervento chirurgico, poichè la vertebra non era solo fratturata, si era anche spostata in avanti e aveva bisogno di essere rimessa a posto. Quattro viti mi sono state inserite nella schiena, con barre di titanio attaccate. Due viti nella vertebra sopra e due in quella sotto.
“Dopo l’intervento ho avuto un forte dolore per una settimana. Sono ormai passate sette settimane da quando ho fatto l’operazione e l’ultimo mese l’ho passato al CERS [il Centro di Riabilitazione Europeo per gli Atleti], una delle migliori strutture di riabilitazione sportiva nel paese. Atleti infortunati vengono da tutta Europa, ma fortunatamente per me è a soli 10 minuti da casa mia a Hossegor, in Francia. Sto iniziando a trascorrere sempre più tempo senza il tutore e presto lo toglierò del tutto. Il chirurgo ha detto che posso tornare in acqua entro la metà di maggio, il che sarà fantastico. Il mio obiettivo è quello di recuperare al 100 per cento per gli US Open alla fine di luglio.
Leo al Volcom Pipe Pro sull’onda che lo ha sbattuto sul reef fratturandogli una vertebra.
“Tornerò di sicuro più forte che mai! Mi sto allenando duramente, lo voglio più che mai e darò il 200 per cento fino al mio ritorno. Cercherò ancora di qualificarmi quest’anno, ma se dovesse accadere non è un grosso problema, sono ancora giovane e ho molto da imparare! ”
In bocca al lupo Leo!
Leo a Backdoor, foto Trevor Moran
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