Il racconto di Michele Torello per il concorso Surfcorner 15 Years Summer Contest.
Diamo il benvenuto a Michele Torello e al suo racconto per il Concorso Surfcorner 15 Years nella categoria “Racconta il tuo surf trip” (ricordiamo che è possibile partecipare contemporaneamente in entrambe le categorie del concorso e avere così più possibilità di vincere. Tutti i dettagli per partecipare e vincere un soggiorno alle Maldive per due persone, una tavola X Surfboards completamente accessoriata di accessori Ocean&Earth e set di pinne Futures, oltre a soggiorni a Santander e altro sono a fondo pagina).
Dopo averlo letto, se ti è piaciuto il suo racconto, clicca “MI PIACE” su questa pagina e condividilo per dargli la possibilità di accedere alla lista dei finalisti del concorso.
MALDIVE DREAMING
Il surftrip che vi racconto comicia nel lontano 1998, quando misi le mani sulla mia prima tavola da onda.
Difficile per quella che è la mia visione di surf scindere un viaggio da un altro, sezionando ad uso e consumo un racconto dal successivo. I paesi visti sono molti ed allo stesso tempo troppo pochi, l’esperienza è alla fine l’unico filo conduttore dettato da un amore sincero ed incondizionato per il mare e per questo sport.
La Francia è un treno Ventimiglia-Irun sempre troppo affollato. La Francia è la coda allo sportello delle ferrovie per una carta verde che mi permetteva di risparmiare qualche centinaio di lire di viaggio. La Francia è uno zaino, una tenda e tutto l’entusiasmo feroce dei miei vent’anni. La notte in treno era un sacco a pelo farcito di tutto quello che ci stava dentro per la paura dei furti notturni dello scalo marsigliese, dove il treno si fermava un po’ per invertire la locomotiva ed il senso di marcia. La Francia è un treno Ventimiglia-Irun che ormai non c’è più, soppresso da anni. La Francia è un gigantesco beachbreak che è rimasto sempre lì, pronto come sempre ad insegnarmi le buone maniere, perché il mare invece rimane, sempre.
La Spagna è una bordata d’acqua che mi accompagna dal confine e non mi abbandona più, ricordandomi che dopotutto ai Pirenei non si comanda. La Spagna mi sveglia nel parcheggio della pineta di F****** e, le onde sono disegnate e della pioggia non me ne frega più niente. La Spagna è un lungo viaggio verso la Galizia dove incontrerò amici e li accompagnerò a leccarsi le ferite per le botte prese dalle onde ghiacciate di Campelo. La Spagna è la spiaggia di Nemina con la maggiolina sul tetto della macchina insieme alla mia futura moglie. La Spagna è la corrente di Islares che per poco non mi porta via. La Spagna è una continua panciata di tapas, di pimienti del padron e di liquore alla manzana verde.
Lanzarote è l’inizio dell’esplorazione di un arcipelago. Lanzarote è la mia ideale seconda casa e chissà mai se un giorno non ne comprerò davvero una per passarci un po’ di tempo come si deve. Lanzarote è un ammasso di rocce e di ricci da levare dalle piante dei piedi. Lanzarote è la coda tra le gambe e lo sguardo basso davanti ad un Quemao veramente troppo impegnativo, in una giornata in cui ha scaricato tutta la sua potenza accompagnata dal vento meridionale. Lanzarote è il giorno dopo, affrontare la destra in scaduta del Quemao, sì proprio la destra, passato il picco di swell e con misura a me più confacente. Lanzarote sono le botte e la corrente forte del Morro Negro che mi spinge giù nell’inside della baia su di una 5’11 troppo piccola per quelle condizioni. Lanzarote è il guadagnarsi il rispetto della lineup a La Izquierda a suon di non priorità lasciate comunque col sorriso stampato in faccia. Lanzarote è lo svegliarsi presto che c’è in acqua meno gente. Lanzarote è il mio proving ground, dove mi misuro ogni volta che posso raggiungerla.
Fuerteventura, Gran Canaria e Tenerife sono solo un’appendice di Lanzarote. Lobos è un leash strappato con forza ed una tavola insperabilmente illesa da recuperare tra le rocce.
Il Portogallo è un’onda sempre bella, da nord a sud, da Porto all’Algarve. Il Portogallo è un’onda molto fredda e una muta sempre troppo lunga anche d’estate. Il Portogallo è il mio addio al celibato passato a surfare ciucco mentre l’Italia perdeva ai mondiali. Il Portogallo è una tavola presa in prestito e poi mai restituita. Il Portogallo è il rimorso rimasto per quella tavola mai restituita.
Il Marocco è Anchor Point e poi dopo tutto il resto. Il Marocco è il tornarci più volte a distanza di anni e misurare con lo stesso spot l’aumento costante della gente che surfa. Il Marocco adesso è Killer Point, c’è più spazio e distribuisce meglio la lineup. Ad Anchor Point c’è ormai troppa gente e non mi sento più a mio agio.
Le Azzorre sono lo scoprire in viaggio di diventare padre per la seconda volta. Le Azzorre sono l’assistere ad una vera gara di surf e capire con estrema lucidità che un surfista professionista scarso viaggia dieci volte più veloce e preciso di me. Le Azzorre sono mare e vento, tutto il resto è una chiacchiera da spiaggia. Le Azzorre sono un giardino sull’oceano. Le Azzorre sono quell’onda là, che la vedi bene ma che non sai come arrivarci.
Bali è un motorino carico al punto che gli stessi Balinesi mi raccomandavano di andare piano…. Bali è un gallo che mi sveglia alle 5 del mattino ricordandomi che sto dormendo a due passi da Uluwatu. Bali è la paura e la scoperta di essere in grado di girare in backside. Bali è un cilindro azzurro, troppe volte disegnato e immaginato, che però va dalla parte sbagliata. Bali è la promessa di tornarci ancora una volta. Bali è un tavolino di Jimbaran, dove si è mangiato insieme ad una amica, strappata poi via troppo precocemente dal proprio destino. Bali è la paura inutile della malaria e del disagio. Bali è un fuoco umido in una cerimonia purificatrice.
L’Australia è un camper che viaggia per un mese su e giù lungo la costa. L’Australia è la paura di vedere una pinna a Bell’s Beach nell’acqua nera dell’inverno australe. L’Australia è la gioia di vedere una pinna amica nell’acqua limpida di Crescent Head e surfarci un’onda insieme. L’Australia non è per nulla un continuo susseguirsi di onde grosse e perfette. L’Australia è invece un continuo susseguirsi di promontori pieni zeppi di vita, dentro e fuori dall’acqua. L’Australia è l’immersione più vera nella natura, a patto che si voglia uscire un po’ dal seminato, dove le onde sono solo un’appendice di un tutto enormemente più grande. L’Australia è una lunga passeggiata a Byron Bay mentre il cielo esplode nel giallo ocra del tramonto.
Malta è l’ostinazione di scoprire nuove onde vergini vicino a casa dove le onde non ci sono.
Le Hawaii e la California sono due guide della Lonely Planet, studiate a lungo e rimaste a prendere polvere sullo scaffale.
Il Messico è un eterno susseguirsi di telefonate per chiedere alla compagnia aerea il rimborso del volo. Il Messico è un viaggio mancato alla notizia del primo figlio in arrivo.
Le Maldive non le conosco ancora, le ho viste solo in foto. Le Maldive spero con sincerità che voi mi possiate aiutare a conoscerle. E se i posti sono solo due? I bimbi dai nonni…. Maldive dreaming….
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CONCORSO SURFCORNER 15 YEARS
Vinci un soggiorno alle Maldive (per 2 persone), una nuova X Surfboards fiammante modello Capsule edizione speciale 15 Years accessoriata di accessori Ocean&Earth e set di pinne FUTURES, soggiorni a Santander e tanti altri premi.
Scopri qui tutti i dettagli per partecipare al concorso:
http://www.surfcorner.it/2015/06/23/surfcorner-15-years-summer-contest/
#Surfcorner15Years
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SURFCORNER 15 YEARS
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Un ringraziamento agli sponsor che hanno reso possibile questo concorso:
www.surfmaldive.com
www.xsurfboards.it
www.counterstream.com
www.surftolive.com
www.surfcornerstore.it
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