Surf, Paz, Vida Amor y Felicità è il motto di Victor De Nobrega. Ecco chi è il fresco campione italiano Fisurf Open 2015.
Foto Giuseppe Lupinacci
Ciao Victor, congratulazioni per il titolo, racconta chi sei e la tua storia per chi non ti conosce.
Mi chiamo Victor Josè Pinango De Nobrega, sono nato in Venezuela a La Guaira il 14.12.1982. Ho iniziato a fare surf quando avevo dieci anni e non ho più smesso. Inizialmente surfavo a corpo libero senza tavola, poi con un pezzo di legno quadrato, poi con delle tavolette di polistirolo, poi con delle tavole da surf prestate da amici e piano piano ho iniziato ad imparare, a migliorare facendo le prime manovre. Ogni manovra che facevo mi spingeva oltre per conoscere sempre di più il mondo del surf, ogni mareggiata portava con sé diversi tipi di onde e la prima cosa che ho capito è che bisogna rispettare il mare. Quando avevo 15 anni ho iniziato a seguire le gare e pian piano ho iniziato a parteciparvi rubando con gli occhi dai vari campioni i segreti del surf e delle manovre per poi migliorare il mio livello.
Cosa ti ha portato in Italia e cosa ti ha fatto restare?
Sono in Italia da circa sette anni, ero venuto per il matrimonio di un mio amico, in quell’occasione ho conosciuto la mia attuale compagna e non ci siamo più lasciati. Dopo circa un anno e mezzo è nata la nostra bambina Emma.
Avresti mai immaginato di diventare un giorno campione italiano?
Lo speravo da quando ho iniziato a gareggiare perché mi sono sempre impegnato molto. Anche se ho avuto diversi infortuni ho cercato di seguire sempre tutte le gare.
Come hai vissuto questo anno agonistico?
In maniera molto tranquilla, mi sono preparato cercando sempre il migliore spot per allenarmi.
Hai voglia di raccontarci la tua esperienza attraverso le varie tappe e le tue impressioni?
San Remo: un viaggio lungo, alla prima batteria mi sono infortunato, dopo un floater mi sono strappato un muscolo dietro alla schiena, nonostante il dolore fosse molto forte sono rimasto con la mente positiva per arrivare fino alla fine. Sono arrivato al 4° posto ma ho guadagnato un braccio inutilizzabile per due mesi. Per quanto riguarda la gara mi è sembrata ben organizzata, ci sono state belle onde e soprattutto bellissime persone.
Sardegna: da Velletri a Civitavecchia e da Civitavecchia ad Olbia e da Oblia verso la isola rossa Marinedda Bay. Sono arrivato un giorno prima della gara per ritrovare ancora una volta quel bellissimo spot, per surfare così da capire con che tipo di tavola avrei potuto affrontare quel tipo di onde … ero consapevole dell’ alto livello degli atleti che avrei incontrato e dei grandi talenti del surf italiano, per me è stato un grande onore condividere con loro una bellissima e lunga giornata tra le onde, il sole, la spiaggia e tutta l’energia positiva trasmessa da tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima gara di surf. Sono arrivato fino alla semi finale con grande emozione, finendo al 5° posto in classifica.
Palermo: Isola delle Femmine… anche in questa bella gara di surf sono arrivato un giorno prima, il mare era grosso con molta corrente ho provato 3 volte ad entrare ma non sono riuscito quindi sono rimasto sulla sabbia seduto e impressionato da quanta forza c’è nel mare mi sono riposato aspettando il tramonto ed il calare del vento, gli spostamenti delle correnti così ho surfato al tramonto, bellissime ondine. Sono stato ospite nel Bed & Breakfast Lido Miramare della famiglia di Cataldo Orazio, ottima ospitalità, buona cucina e soprattutto molta umiltà. La mattina del giorno della gara ho aperto la finestra per vedere le onde ma le condizioni non erano come ci eravamo aspettati… alla fine il mare ha cominciato a mandare belle ondine e tutto è iniziato, sono arrivato fino in finale con molta fatica e stanchezza ma con grande forza ed emozione per aver raggiunto un terzo posto.
La seconda casa di Victor
Sappiamo che hai una grande passione per lo shaping, a cui ti stai applicando molto negli ultimi anni, ne vuoi parlare?
Si grande passione e una grande ricerca e studio in tutti questi anni per creare, capire e testare tutti i nuovi modelli e le forme delle tavole.
Sappiamo anche che ti piace sperimentare, e abbiamo visto che stai inondando il web di foto di tavole curiose, ci vuoi parlare un po’ delle tue tavole e da dove nascono i tuoi shape?
Fondamentalmente ho creato 7 tipi di tavole con tail e canali diversi, ognuna con caratteristiche diverse allo scopo di capire e sentire una per una la sua funzione e reazione per arrivare alla massima velocità. Mi piace sperimentare nuove forme e vedere quale risultato si può ottenere con ognuna.
Tra le tante tavole che hai creato qual è il modello che ti ha dato più soddisfazioni?
Sono tutti modelli diversi e per diversi tipi di onde ma l’Orion, la Nebula ed anche la Puppis sono quelle che più ho usato e con le quali ho raggiunto delle prestazioni più alte in velocità e precisione. Tutte le tavole però mi danno soddisfazione, amo disegnare ogni singolo modello di tavola e scolpire a mano la sua forma finale rendendola unica nel suo genere.
Dove prendi l’ispirazione per i tuoi shapes?
La passione per questo sport che è comunque collegato fortemente alla natura. Il mare, le stelle e tutto quello che ci circonda sono una grande fonte di ispirazione per creare ed innovare i miei modelli.
Test sul campo di nuovi shape.
Sul tuo profilo Facebook circola un video in cui salti sulla tua tavola, la colpisci ripetutamente con una spranga di ferro e la investi con l’auto… di cosa si tratta?
E’ una dimostrazione per fare capire quanto è resistente agli impatti il nuovo tipo di tavola che ho creato. Si tratta di una tavola molto difficile da rompere grazie al foam eps e la resina epossidica, la realizzazione viene fatta sottovuoto, e questo rende la tavola flessibile e dura.
Quali sono i pregi di questa tavola così flessibile e indistruttibile? Non pensi che troppo flessibile possa avere degli svantaggi nelle prestazioni?
Da quando ho iniziato a surfare con questi tipi di tavole sento come la flessibilità si adatta alla massa d’acqua che le scivola sotto, ammortizza e diminuisce l’ impatto la rende più veloce e reattiva grazie al foam eps ma anche alle modifiche che ho fatto con molta cura passando da uno shape all’altro.
Victor circondato dai suoi shapes
Come prosegue la tua vita dopo questo titolo?
Andare avanti con forza e volontà per trasmettere il mondo del surf alla nuova generazione e a tutti coloro che vorranno conoscere ed imparare a surfare. L’importante è avere rispetto, unione e soprattutto molta passione per rendere ogni giornata indimenticabile …….pura Vida Paz amor y solo surf se si può
Parteciperai al campionato anche il prossimo anno?
Vorrei continuare a fare il campionato se “Dio vorrà” e continuare a divertirmi e condividere la passione del surf. E’ comunque costoso partecipare a tutte le gare, cercherò di fare il possibile per essere sempre presente.
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