L’estate a Hossegor di Edoardo Papa potrà sembrare monotona, sempre surf surf e solo surf, ma sicuramente è stata colorata e spumeggiante, con tutti quegli spruzzi… Edo ce la racconta in prima persona nell’articolo che segue.
La mia estate, unica e colorata, veloce come un’onda
Di Edoardo Papa
L’estate appena trascorsa è stata un estate di onde, amici, esperienze e soddisfazioni, non posso chiedere di meglio e per questo vi racconto cosa ho fatto.
Finita la scuola a giugno, 2° Liceo Scientifico L. Da Vinci chiusa con la media di 7.3, ho trascorso venti giorni ad Hossegor, qui ho sfruttato tutte le giornate nei vari spot che a seconda delle swell regalano onde di diversa fattura e bellezza da Seignosse a Cap Breton.
Poi, partito mio padre sono rimasto ad Hossegor in una famiglia di Francesi che mi hanno ospitato per una settimana.
Sono stato ad allenarmi insieme al team Billabong groms Europa sotto la guida dell’allenatore australiano e responsabile del team Billabong pro junior Richard Marsh. con lui insieme a Gaizka, Tiago Louan ci siamo allenati e divertiti.
Mi piace molto Richard per come gestisce il team e per i consigli che ci da.
Durante questo periodo ho avuto modo di conoscere e surfare anche con atleti più grandi di me e osservare da vicino le manovre che vorrei chiudere al più presto.
Mi sono iscritto alla gara che si svolge ogni anno a Lacanau, un campionato con i migliori surfer del mondo che cercano di guadagnarsi i punti per accedere al world tour 2018. Una competizione bella ed impegnativa per il livello tecnico, e devo dire che sono andato bene arrivando fino al round tre.
Poi sono stato a casa dello shaper RT Surfboards (colui che disegna e fabbrica le mie tavole ) ho ritirato le mie tavole nuove e sono stato un pò con lui e il suo staff, tutti ragazzi che credono nel futuro e nei sogni di un ragazzino come me.
A luglio ancora surfate ad Hossegor, accompagnato per una settimana da mio padre, le onde veloci di Hossegor sono sempre un ottimo allenamento. Poi ad agosto in giro fra Spagna e Nord Francia. Ma, notizia importantissima, il colosso mondiale di telefoni Huawei ha deciso di supportarmi nel progetto “Make it Possible“ un importante connubio con un azienda mondiale in ascesa assoluta!
Amici nuovi, famiglie diverse, compagni di team, aziende e team manager, tutto questo è anche surf, ma sopratutto onde da trovare e surfare! Ed è questo che io amo principalmente , trovarmi in oceano su un’onda e godere totalmente la sensazione che solo il surf sa regalare!! E forse, è proprio questo che mi fa superare la lontananza dalla mia famiglia che a volte, sinceramente, mi manca, ma solo così posso crescere e migliorare. E poi un aiuto me lo da anche Skipe!!
Ma dimenticavo che, a dire il vero, le mie scorribande non sono proprio finite perché a fine settembre si parte per il Giappone dove si disputerà il Mondiale Juniores 2017, un appuntamento importante per tanti aspetti: conoscerò una cultura nuova e totalmente diversa dalla nostra, viaggerò con il team Italia per scoprire delle località lontanissime da casa mia. Così la mia estate è andata, veloce, ricca e colorata, sono contento di questo e vorrei ringraziare la mia famiglia che con tanta passione e sacrifici mi permette di crescere davvero!
Quello che adoro di questo sport è il senso di libertà che regala. La sensazione di volare sulla cresta delle onde, il senso di sfida con la natura ma anche il suo rispetto mi lasciano addosso sempre la giusta energia e l’equilibrio per riuscire. Cavalcare l’onda è solo la parte finale di una lunga preparazione.Ora ho sedici anni ma ho cominciato a viaggiare quando ne avevo dieci e a convivere con persone del mondo all’interno di villaggi, una vita più fatta di meditazione che di clamore, lontano dalla grande folla. Sempre a contatto col mare. In questa maniera ho imparato a parlare 3 lingue. A dormire negli aeroporti in attesa di un volo. A conoscere amanti del surf di tutto il mondo, anche molto più grandi di me. Al mio fianco quando é possibile sempre mio padre, il primo allenatore e il mio maggior tifoso. Per fortuna mi aiutano a livello finanziario gli sponsor che sono riuscito a conquistare, ma non bastano mai.
Anche con la scuola non è facile perché le assenze per le gare e sopratutto gli allenamenti sono tante. Per ora ce la faccio. Anche grazie a professori comprensivi. Però ho dovuto cambiare scuola. Mi adatto. Pescara, dove sono nato e vivo, mi ha fatto conoscere il mio elemento, l’acqua, anche se non è il luogo adatto per allenarmi. E allora vado in Francia, la mia estate è così.
Aloha
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