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Regole Surf: Convivere sulla North Shore della Sardegna.

Gli appassionati di surf in Italia come nel mondo sono sempre di più e le line up sempre più affollate, ma senza il rispetto delle regole di base si possono verificare situazioni spiacevoli, nel migliore dei casi, o addirittura incidenti anche gravi, nel peggiore. Un gruppo composto dai surfisti anziani e locals del nord ovest della Sardegna, visto il continuo afflusso di surfisti lungo le coste sarde, tiene a ribadire nel comunicato che segue le principali regole per il corretto comportamento e la convivenza in acqua. 

 

Surf, le regole di convivenza nella North shore della Sardegna 

Affollamento selvaggio, nessun rispetto delle regole, principianti presenti sui picchi impegnativi. I surfisti anziani esperti e locals del nord ovest Sardegna sono preoccupati per quanto sta accadendo negli spot da loro abitualmente frequentati e hanno deciso di promuovere e divulgare le norme di corretto comportamento e di convivenza. L’obiettivo è evitare spiacevoli inconvenienti e, soprattutto, sensibilizzare i surfisti alla consapevole valutazione delle condizioni meteo-marine. Alla luce di un’esperienza insufficiente – o magari a causa della spinta emotiva creata da una foto condivisa in una delle tante chat o vista su Instagram – alcuni surfisti non interpretano adeguatamente le previsioni e la difficoltà dello spot in relazione alle proprie condizioni, provocando un generale scompiglio nelle line-up.

“Il numero dei praticanti del surf da onda in Italia, e più in particolare negli spot della Sardegna nord-occidentale – dichiara il gruppo del nord ovest della Sardegna – è in costante crescita e crediamo sia opportuno divulgare poche ma precise informazioni ai surfisti principianti e non, al fine di una piacevole, sana e sicura fruizione delle onde. L’intento è che gli spot della zona non perdano le caratteristiche che da sempre li hanno distinti. La prima regola, universalmente riconosciuta, è tradotta in un concetto semplice: un uomo, un’onda. Su un’onda può esserci un solo surfista. Se un surfista è già sull’onda, è scorretto e pericoloso remare sulla spalla, anche se lontani, nella speranza che il surfista cada”.

 

“Il principiante – prosegue il vademecum – non deve mai abbandonare la propria tavola: in caso di wave breaking ha il dovere di effettuare la duck dive. Se non è in grado di effettuare la duck dive, si deve allontanare in modo da preservare la propria e altrui incolumità. Quando un surfista ha terminato di surfare un’onda o si trova nel punto di impatto dell’onda, inoltre, deve risalire remando verso l’esterno, facendo il cosiddetto “giro”. Nel caso cada e si ritrovi nell’impact zone, deve risalire il più in fretta possibile, sempre facendo il giro. Se invece un surfista sta remando un’onda, l’atleta presente nell’impact zone deve remare verso l’interno dell’onda, in modo da non intralciare l’altrui surfata”.

“In generale – spiega il gruppo – tutte le volte in cui le condizioni del mare sono impegnative, consigliamo caldamente di evitare picchi affollati. Il suggerimento – sino al raggiungimento di ottime capacità di allenamento, controllo, rispetto e comprensione delle regole sopra descritte – è di recarsi in spot meno affollati, come ad esempio un qualsiasi beach break”.

 

Infine, dichiara il gruppo, “così come in tutti gli spot del mondo, anche nel nord ovest Sardegna i surfisti anziani e i locals hanno sempre la priorità e vanno sempre rispettati. I beginners devono evitare di entrare nei picchi impegnativi o affollati da surfisti esperti. Per questo, un surfista beginner o poco esperto che frequenta o si accinge a frequentare uno spot del nord ovest della Sardegna sappia che, se non rispetterà le regole qui descritte, potrà essere invitato ad allontanarsi da parte di un surfista esperto”.

Firmato: diversi surfisti anziani esperti e locals del nord ovest Sardegna, tra cui Antonio, Giovanni, Antonio, Roberto, Tore, Fabio, Giorgio, Luca, Manlio, Roberto, Giuseppe, Gian Michele e tanti altri.  

Cover foto courtesy Antonio Muglia

9 thoughts on “Regole Surf: Convivere sulla North Shore della Sardegna.

  1. Daniel Reply

    Sono un surfista principiante di 57 anni. Ho iniziato due anni fa il surf, e mi son già trovato di fronte al problema del localismo qualche volte.
    Capisco bene le regole e la necessità che si siano regole. Ma si deve ricordare anche che uno che inizia il surf, non può sempre pensare è vedere tutto. Qualche errore si devono accettare e perdonare. Gli anziani dovrebbero andare vicino a la persona e spiegare che a fatto un errore. Spiegare quale errore e stato fatto, come si deve fare per evitare che si ripete.
    Sé la persona che ha fatto un errore l’ha fatto a posto, che e un stronzo, allora si che si può arrabbiare…
    Mi pare che gli anziani dovrebbero insegnare gli altri a diventare migliori (nello surf come in tutto nella vita…).

  2. Sardu Reply

    A parte che queste “regole” valgono non solo per la north shore della Sardegna ma per il mondo intero. Le persone che hanno scritto questo testo son le stesse che si aspettano di essere prese a urla quando vanno in altri spot della sardegna che non siano quelli che hanno sotto casa…stanno buoni e mansueti sulla spalla e poi timidamente ogni tanto si vanno a prendere il picco….e sapete cosa succede in quel momento? che non se li caga nessuno perchè le onde sono di tutti e perchè in una scena sana (non nella loro evidentemente) tutti trovano lo spazio per surfare in tranquillità senza farsi male e piegando di brutto. Sono gli stessi inutili discorsi che fanno da anni.

    Ma poi vedere scritta una frase del genere!? “I surfisti anziani e i locals hanno sempre la priorità e vanno sempre rispettati”. Il rispetto va dato a tutti! che uno sia del posto o meno e per quanto riguarda la priorità se si rispettano parte delle regole citate non ci sono problemi…diverso è quando un presunto local surfa tutta una session risalendo ogni volta dritto sul picco…

  3. Eric BONDON Reply

    Hello,

    I totally agree with this little text and I deeply support your initiative. I am from a little town 35 km west from Marseille and we are living the same experience at home. So we’ve just decided to build a group of locals to defend our sea and our coast from surfers that don’t want to follow the explicits and implicits rules that mark out our sport. We are facing some behaviors which are desserving our sport. And it is enough!!! Full support to you.

    Eric, founder of LCN.

  4. Velista anonimo Reply

    Giustissimo insegnare le regole ma mi fa rabbrividire la frase ” surfisti anziani e i locals hanno sempre la priorità e vanno sempre rispettati.” Rispettare per essere rispettati, gli “anziani” più di tutti devono dare l’esempio e magari qualche dritta. In mare come a terra, ma più in mare, bisogna aiutarsi e credo che iniziare con l’insegnamento sia ottimo. Meglio lasciare a casa la convinzione di essere un “anziano”, non fa più figo di una persona che,cosciente della potenza e pericolosità del mare, trasmette con umiltà la sua esperienza.

  5. Davide Massi Reply

    La parola local mi fa tanto venire in mente il campanilismo di cui sentivo parlare quando ero bambino. Che fastidio.
    Inviterei gli amici sardi a ripensare al concetto di ospitalità, limitandosi a rimarcare l importanza delle regole , del buon senso e del rispetto per gli altri, dei loro doveri ma anche diritti.
    Questo immagino che sia lo spirito dei veri uomini di mare, sardi, piemontesi o africani.

  6. Marco Reply

    Aggiungerei anche “non superare gli altri surfisti sulla Line up per mettersi in precedenza, ma aspettare educatamente il proprio turno”

  7. Only locals Reply

    Che merda surfare nello stesso spot per anni e anni e vedere le persone che non rispettano le regole, vedere gente surfare ogni giorno nel proprio home spot magari un’oretta prima di lavorare che viene droppata o trattata con poco rispetto.
    Il surf è rispetto delle regole e degli altri,il localismo è una diretta conseguenza dell’eccessiva incoscienza di molte persone

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