E’ il più giovane campione italiano U12 di sempre e il miglior under 10 in circolazione. Ecco chi è il giovane Michele Scoppa.
L’anno scorso aveva terminato il campionato under 12 come vice campione italiano all’età di 9 anni, dopo aver gareggiato con grommet più grandi di lui, quest’anno ha finalmente conquistato il titolo U12 poco dopo aver compiuto 10 anni. Il tutto con soli tre anni e mezzo di surf alle spalle.
Cresciuto sulle onde di Banzai (Santa Severa), ha cominciato a surfare solo da tre anni e mezzo grazie alla passione per lo sport di entrambi i genitori. Ogni anno passa i mesi estivi a Oahu, dove si trova tutt’ora e dove anche il papà può soddisfare la sua passione per il surf e il windsurf, e un mese invernale alle Barbados o alle Canarie. E’ inseparabile dal fratello maggiore Tommaso, che lo sprona e gli da coraggio anche nelle situazioni più impegnative.
Michele, in primo piano, insieme al fratello Tommaso e al loro eroe Leonardo Fioravanti
durante il Quiksilver trip dello scorso settembre a Hossegor
L’anno scorso aveva 9 anni e al campionato italiano under 12 si era laureato vice campione, quest’anno, poco dopo aver compiuto i 10 anni, è tornato al campionato molto più maturo e sicuro di sé e ha conquistato il titolo italiano dopo aver vinto entrambe le tappe in calendario, prima il Quiksilver Grom Contest, e poi la seconda tappa finale Sogno del Surf Billabong Challenge , dove ha impressionato per il livello e la maturità surfistica dimostrata. Nel mezzo è riuscito a metterci anche la vittoria al Rip Curl Gromsearch, facendo piazza pulita di trofei nella sua categoria.
Ma chi è questo ragazzino apparso sulla scena appena l’anno scorso, che in nemmeno due anni ha sbaragliato i suoi coetanei e anche quelli più grandi, vincendo praticamente tutti i contest della sua categoria? Che dite, ha il talento per rappresentare il futuro del surf italiano? Di sicuro vi consigliamo di tenerlo d’occhio. Nel frattempo, ecco ve lo presentiamo meglio in questo articolo.
Cover foto: Michele Scoppa (in primo piano) con il fratello Tommaso alle Hawaii
MICHELE SCOPPA IN BREVE
Nome e Cognome: Michele Scoppa
Età: 10
Anni di surf: tre e mezzo
Corporatura: 140 cm, 35 kg
Home Spot: Banzai
Spot preferito in Italia: Mini Capo
Spot preferiti nel mondo: Ala Moana Bowls, Kaiser’s, Toes (Oahu, Hawaii), Hierro (Fuerteventura), South Point e Maicock (Barbados)
Manovra preferita: Layback
Sponsor: Quiksilver, Oakley, Bradley surfboards, City Beach
Surf trip fatti: Oahu Hawaii, Barbados, Somo, Peniche, Caparica, Fuerteventura, Marocco, Hossegor
Surf trip che ti piacerebbe fare: Mentawaii
Cibo preferito: pasta alla carbonara cucinata dalla mia mamma
La parola che pronunci più spesso: pumping
Il film sul surf più bello che hai visto: Surf’s up
Il libro più bello che hai letto: Wonder
Michelino sfoggia già un backside radicale per la sua età
Raccontaci un pò i tuoi esordi sulla tavola
Ho iniziato perchè i miei genitori sono molto appassionati di questo sport, quindi per me è stato facile innamorarmi delle onde. Il surf vero e proprio l’ho iniziato a 6 anni, a Barbados, ma quando avevo solo due anni già la mia mamma mi metteva i braccioli e mi portava a giocare con le onde (ricordo che mi divertivo tantissimo), poi con la tavola soft mi spingeva prima sulle schiume e poi sulle prime ondine.
Anche mio padre mi ha trasmesso questa passione, lo vedevo surfare le onde con il windsurf (wave riding), controllare la previsioni per non perdere la mareggiata buona, preparare l’attrezzatura e riparare le tavole…. poi insieme guardavamo i video di surf. Insomma capivo che tutto questo sarebbe stato un gioco bellissimo.
Michelino nel suo parco giochi estivo, Ala Moana Bowls.
Nonostante l’affollamento e alcuni locals aggressivi,
Michele sa farsi rispettare e riesce sempre a prendere le sue onde.
Quali sono i surfisti italiani della tua età o poco più grandi che ti piacciono di più?
Mi piace molto il surf di Matteo Calatri, Mattia Migliorini, il mio amico fraterno Rufo Baita e mio fratello Tommaso che in ogni momento mi trasmette il suo entusiasmo nell’affrontare situazioni radicali.
Chi è il surfista italiano preferito in assoluto?
Leonardo Fioravanti, perchè è l’unico italiano che è entrato nel CT ed ha battuto il mitico Kelly Slater più di una volta, poi sorride sempre ed è molto simpatico.
Tra i nuovi surfisti internazionali invece chi preferisci?
Mi piace molto Griffin Colapinto perchè è giovane e ha uno stile molto bello.
Michele Scoppa con i compagni di team della nazionale italiana juniores FISW
Cosa fai quando non ci sono le onde?
Sclero (traduzione: impazzisco)!!!
Quando ho finito di impazzire faccio i compiti, gioco in terrazza (skateboard, ping pong, pallavolo, beach volley), suono la chitarra.
Ti piace solo il surf o anche altri sport da tavola affini?
Mi piace molto fare skateboard e snowboard, ma sto molto attento perchè se mi faccio male non posso andare in acqua a surfare.
Se dovessi sintetizzare cosa rappresenta per te il surf…
Per me il surf è la passione più grande che ho
So che sei attento a un’alimentazione sana. Cosa mangi a colazione invece delle solite merendine?
Cerco di variare, normalmente mangio un panino con il prosciutto o un toast prosciutto cotto e formaggio, a volte cereali, sempre frutta. Da bere spremuta di arance, thè o frullato di latte e banana.
Michele sul podio del Sogno del Surf Challenge.
Quale è stata la più bella session che hai fatto nella tua giovane carriera?
Anchor Point, Marocco, quest’inverno con il team Quiksilver.
Come vai a scuola?
Bene, ma potrei andare meglio!!!
Qual è il tuo sogno da surfer?
Il mio sogno era di diventare campione italiano e fortunatamente si è avverato!
Wave check con il fratello maggiore Tommaso
Cosa vuoi fare da grande?
Ancora non ho le idee chiare, lo scoprirò crescendo.
Parlaci della tua tavola Magic Board
Uso tavole custom di Christian Bradley. La mia magic board è la Roman 4’9” x 16” x 2”, poi ho una Bradley CB1 5’1 x 16″ x 1.75″ e una Gladiator 4’10” x 17 1⁄2” x 2”
Quale musica ti piace ascoltare tra una session e l’altra?
Pop/rock
Ti sei mai trovato in una situazione critica in mare?
Mi sono trovato più di una volta in situazione critica, come ad esempio a Supertubos in Portogallo o ad Anchor point in Marocco le prime volte, perchè non ero mai stato in acqua con onde di quella misura e di quella potenza. Per fortuna non entro mai in acqua da solo, ma quasi sempre con mio fratello più grande che è un pò pazzo e non ha mai paura e mi trasmette sempre tanto coraggio!
Raccontaci meglio quella più critica e cosa è successo…
Eravamo in Marocco. Noi ragazzi del Team Quiksilver aspettavamo la mareggiata giusta per Anchor Point da diversi giorni, tutti ne parlavano ripetendo che quando Anchor Point funziona è uno spot di livello mondiale, forse lo spot più famoso del Marocco. Finalmente la mareggiataè arrivata, da NW, quella mattina Anchor Point offriva uno spettacolo mozzafiato: un susseguirsi di barre perfette, una prima sezione velocissima cui seguiva un tubo che non avevo mai visto così da vicino.
Sicuramente non ero mai uscito prima di allora con una condizione così impegnativa e pericolosa, non era una situazione per bambini, avevo 9 anni e di certo non c’erano altri bambini così piccoli che provavano ad entrare!
Wave search durante l’ultimo raduno con la nazionale in Portogallo
Dalla spiaggia lo spettacolo era imponente: da un lato ero affascinato, dall’altro avevo molta paura e non volevo entrare in acqua. Poi mi sono fatto coraggio, grazie anche al sostegno di mio fratello Tommaso che voleva entrare a tutti i costi e mi sono cominciato a preparare.
Il primo problema per due bambini che entrano ad Anchor Point con quella condizione è di evitare di sfracellarsi contro quelle roccione nell’inside proprio dove arrivano le schiume della prima sezione. Ayoub, la nostra surf guide locale, ci aveva dato le istruzioni giuste, sebbene mio fratello, che coraggiosamente è entrato per primo, ha avuto qualche problema, ma poi siamo riusciti a raggiungere il line up senza grandi difficoltà.
Stare là in acqua, in mezzo a decine e decine di surfisti provenienti da tutto il mondo, già ci sembrava un sogno. C’erano anche diversi pro surfer che si allenavano, in particolare sono rimasto incantato a vedere dall’acqua Marc Lacomare, elite del team Quiksilver International.
Nella prima mezz’ora non abbiamo preso un’onda! Avevamo bisogno di capire la condizione, innanzitutto per non farci male e poi per surfare ovviamente! Quindi è stato un susseguirsi di paddling outside e di duck dive per evitare di essere “ciancicati” …… ma dopo una buona mezz’ora sia io che mio fratello abbiamo preso la prima onda….. mamma mia che emozione…. un’onda lunghissima, la parete ad un certo punto si riforma, io sono arrivato fin dentro la baia!!!
Presa la prima onda tutto è stato più facile, ci siamo sentiti più sicuri e, anche se il line up era affollatissimo e la concorrenza era veramente notevole per due bambini come noi, siamo riusciti a prendere un buon numero di onde e fare buone surfate.
Siamo usciti dall’acqua felicissimi: giusto il tempo di pranzare e riposarci un pò che il pomeriggio siamo rientrati per la seconda session! Nei giorni successivi siamo entrati diverse altre volte ad Anchor Point: sicuramente belle session, ma la prima volta non si scorda mai!!!”
Se potessi scegliere 3 surfisti con cui fare una session insieme, chi sceglieresti e dove?
John John Florence, Felipe Toledo e Griffin Colapinto, a Kaisers, Ala Moana, Hawaii. E’ uno degli spot dove mi trovo più a mio agio e ci divertiremmo sicuramente.
Sei su facebook?
No
Sei su instagram?
Si… @michele_scoppa seguitemi!
Quanto tempo passi sui social ogni giorno?
Abbastanza (troppo per mia madre!!)
Cosa è cambiato nella tua vita ora che sei diventato campione italiano?
Grazie a questo titolo sono stato convocato dalla Federazione FISW Surfing per il raduno nazionale juniores che si è tenuto a Somo: un’esperienza fantastica, spero proprio che ce ne siano tante altre!
Raggiunto questo, hai altri obiettivi o programmi per il futuro?
Migliorare giorno dopo giorno, continuare a viaggiare con il team Quiksilver che quest’anno ci ha regalato dei Surf trip fantastici a Hossegor, Marocco e Portogallo, continuare ad essere seguito negli allenamenti da Nicola Bresciani che mi sta aiutando molto a crescere tecnicamente.
Il video del recente trip con il team Quiksilver in Portogallo
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