Leonardo Fioravanti approda in semifinale all’Hawaiian Pro e sbarca nella top 10 del ranking QS avvicinandosi sempre di più alla riqualificazione per il CT 2019.
Nella serata italiana di sabato si è concluso l’Hawaiian Pro sull’onda di Haleiwa, North Shore hawaiana. Dopo un quarto giorno di gare svoltosi su condizioni d’onda overhead, le batterie che dai quarti hanno portato alla finale si sono disputate su una mareggiata da NNW in calo che ha messo a dura prova la tenuta mentale prima ancora che fisica degli atleti in gara.
Per quanto alcune batterie di questa giornata conclusiva abbiano visto momenti di piatta lunghi anche più di una decina di minuti, il mare è parso svegliarsi proprio in concomitanza della finale anche grazie alla marea crescente. I finalisti hanno quindi potuto scatenarsi e dare spettacolo per una battaglia che ha visto uscire vincitore un inaspettato veterano: l’australiano Joel Parkinson.
Nonostante l’annunciato ritiro a fine stagione, l’atleta originario della Gold Coast grazie al suo miglior power surfing si è aggiudicato l’evento di apertura della Vans Triple Crown of Surfing, il minitour di eventi hawaiani che ha già vinto 3 volte di seguito tra il 2008 e il 2010. Congedarsi dal surf professionistico con un’ultima vittoria della Tripla Corona avrebbe dell’incredibile. Non ci sarebbe però da meravigliarsi: dopo una stagione nel World Tour durante la quale è parso aver messo da parte la solita carica agonistica, per vincere quest’evento australiano ha tirato fuori il meglio dal proprio repertorio (e dalla conoscenza dell’onda di Haleiwa) e non vediamo quindi l’ora di vederlo in azione a Sunset Beach per la prossima tappa della Triple Crown e ultimo evento QS dell’anno, e per il Pipe Master, ultimo evento del World Tour che si terrà come di consueto sull’onda di Pipeline.
Dicevamo di una finale tiratissima e spettacolare. Se da un lato Parkinson ha spaccato il lip come ai tempi migliori, dall’altro si è fatto vedere il ragazzino terribile Mateus Herdy, junior brasiliano partito dal Round 1 e arrivato in finale a suon di velocità e manovre aeree pulite e radicali. Se riuscisse a mantenere la spensieratezza dimostrata oggi anche alla Vans World Cup di fine mese, potrebbe diventare una seria minaccia per la qualificazione al World tour 2019. Grazie agli 8.000 punti guadagnati oggi, scala ben 49 posizioni in classifica QS issandosi al 12esimo posto provvisorio, in ottima posizione per provare a lanciarsi nella volata finale.
Chi invece la volata finale la guiderà dall’alto è il neozelandese Ricardo Christie. Finito terzo nella finale odierna a pari punti con Herdy ma penalizzato dal punteggio della sua terza miglior onda, porta a casa comunque 6.700 punti con i quali guadagna sette posizioni in classifica e la settima posizione generale provvisoria. Con 17.700 punti a referto, dovrebbe essere al sicuro da attacchi dalle retrovie. Vedremo se il 7 è il suo numero fortunato…
Chiude la finale al quarto posto l’altro brasiliano Deivid Silva, che non riesce a dare sfogo al proprio backside come fatto invece durante tutto l’evento. Nonostante questo, con i punti guadagnati oggi si ritrova quarto in classifica con 19.860 punti e praticamente la certezza di essersi qualificato al World Tour del prossimo anno. Una sicurezza conseguita dopo aver vinto la propria semifinale e che comunque non gli ha impedito di mantenere alta la tensione, visto che ha concluso l’evento con un punteggio di 15.36, non certo segno di uno che ha tirato i remi in barca.
Leo ai quarti di finale. Foto WSL
A fare le spese del backside di Silva in semifinale è stato Leonardo Fioravanti. Mentre il brasiliano prendeva il largo mettendo gli avversari in combo dopo le prime due onde della batteria, l’italiano cercava di mantenersi in scia tenendo d’occhio Joel Parkinson e l’americano Pat Gudauskas. Era proprio il californiano a scombinare le carte con un’onda da 9.37, terzo punteggio su singola onda più alto dell’evento. Fioravanti non si scompone e cerca di mettere punti a referto. Mentre Gudauskas rincorre per tutta la batteria un punteggio di riserva che non arriverà, la lotta per l’accesso alla finale si gioca fino all’ultimo secondo tra Fioravanti e Parkinson, con il romano che a dieci minuti dalla fine gioca male la propria precedenza forzando un air (non chiuso) su un’onda sulla quale forse una solida manovra conclusiva avrebbe avuto miglior effetto. Parkinson riesce a guadagnare un 7.27 che lo proietta in seconda posizione. Fioravanti allora decide di giocare il tutto per tutto nell’inside, rifacendosi sotto grazie a un 5.93. Quando tutto sembra ormai finito, l’italiano piazza un air reverse che pare riaprire i giochi: purtroppo il 5.77 assegnatogli dai giudici lo relega in terza posizione a soli 27 centesimi di punto dalla finale.
Una finale che gli avrebbe permesso di tenersi dietro in classifica Ricardo Christie e surfare più serenamente tra due settimane a Sunset Beach. Al momento si trova ottavo in classifica QS, a 16.600 punti. Gli esperti della World Surf League prevedono che la qualificazione quest’anno si otterrà tra i 14.000 e i 17.000 punti. Senza fare troppi calcoli, sarà necessario superare almeno due turni alla Vans World Cup e raggiungere il Round 4 come lo scorso anno, cosa che gli permetterebbe di scartare i 1.550 punti ottenuti all’Ichinomiya Chiba Open in Giappone e superare la barriera dei 17.000 punti in classifica. Al contempo, dando per scontata la qualificazione di Igarashi e Colapinto attraverso il CT, e trovandosi quindi in sesta posizione virtuale, dovrà (e dovremo noi con lui) sperare che non più di 5 atleti degli 8 che gli stanno dietro raggiungano le semifinali a Sunset.
Lasciando a ogni singolo tifoso la libertà di scegliere chi gufare, questi sono secondo me gli atleti più pericolosi tra quelli che lo seguono in classifica al momento: il brasiliano Jadson Andre, ultimamente sotto tono ma famoso per le sue last calls; il già citato Mateus Herdy; l’altro brasiliano Jesse Mendes a caccia di punti riqualificazione e con 600 punti da scartare così come il californiano Pat Gudauskas, sempre temibile alle Hawaii come già dimostrato a Haleiwa e con la semifinale alla Vans World Cup dello scorso anno che gli ha permesso di tornare nel World Tour dopo 5 stagioni passate nell’inferno delle Qualification Series.
Un inferno che speriamo Leo possa abbandonare quanto prima.
#GOLEO
Di Luca Dalla Costa
Foto cover: Leo Fioravanti in semifinale all’Hawaian Pro. Foto WSL.
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