L’allenamento fisico è determinante per ottenere prestazioni elevate nel surf come in ogni sport, ma non è l’unico elemento da tenere in considerazione.
Rebalancing Health ci propone una serie di articoli finalizzati al benessere psico fisico del surfista, dall’allenamento all’alimentazione, all’insegnamento di tecniche per incrementare le prestazioni mentali e spirituali.
Giovanni Ginocchio, fondatore di Rebalancing Health, è partito nel suo percorso da un’esperienza personale per arrivare a sviluppare un metodo che unisce l’insegnamento dell’atletica all’insegnamento di tecniche per incrementare le prestazioni mentali e spirituali, il tutto orientato al miglioramento delle prestazioni nel surf e al benessere olistico.
Surfcorner ospiterà una serie di articoli curati da Giovanni, che andranno a formare un programma di allenamento che unisce l’allenamento fisico, alimentazione e filosofia olistica, elementi essenziali non solo per prestazioni atletiche ma anche per la longevità del corpo e conseguentemente permettere di continuare a godere del surf a lungo termine.
Ciao Giovanni, presentati al nostro pubblico di surfisti
Il mio nome è Giovanni Ginocchio, sono nato a La Spezia e cresciuto nel Golfo di Lerici, in Liguria. La mia vita è sempre stata a contatto con il mare, che ho imparato ad amare e rispettare sin dalla tenera età. Fu proprio questo amore per il mare a far nascere in me la passione per il surf. Tuttavia, le acque del Mar Ligure non soddisfacevano la mia fame di onde ed avventure, così all’età di 19 anni intrapresi il mio primo viaggio con un mio caro amico, partimmo per Fuerteventura, finalmente lì potevo surfare a tempo pieno.
E dopo, cos’è successo?
Tornato in Italia dopo quattro mesi trascorsi nell’isola spagnola, capii che il surfare saltuariamente non mi avrebbe mai soddisfatto: il mio sogno e obiettivo era, ed è, surfare a tempo pieno. Dopo questa decisione è iniziato il mio periodo da grande viaggiatore: ho vissuto due volte in California, per la precisione a San Diego nel quartiere di Pacific beach e a Los Angeles nella zona di Huntington Beach. In seguito, sono stato anche alle Hawaii per sette settimane per avere più confidenza con le onde di maggior misura. Ho abbandonato gli USA e ho surfato a Barbados, in Brasile, in Perù ed in Indonesia. Questo viaggio che pareva infinito, è finito a Byron Bay, in Australia, dove vivo da quattro anni. Ora parlo quattro lingue: inglese, spagnolo, portoghese e, ovviamente, italiano.
Complimenti, un periodo da sogno… come mai il surf ti ha preso così tanto ed è diventato così importante nella tua vita?
Quando lasciai l’Italia per le Canarie, soffrivo di attacchi di panico, causati dall’uso di sostanze mescolati ad uno stile di vita poco bilanciato. Durante questo lungo pellegrinare questo sport mi ha insegnato ad affrontare momenti difficili con calma e tranquillità. Le difficoltà, alla fine, fanno parte del nostro processo di crescita personale e non dovrebbero farci paura. Ho paragonato il panico e l’ansia al momento in cui si nuota velocemente per arrivare sulla line up, e in quei momenti nonostante la paura e l’affaticamento, si resta in silenzio, tentando di ignorare la corrente, la stanchezza, il timore di incontrare onde troppo grandi per il nostro livello di allenamento. In quell’istante si vorrebbe gettare la spugna, però succede che l’amore per il surf e la voglia di assecondare l’onda ci spinge a perseverare e a vincere la paura. Infine, dopo aver lottato, arriva la gioia che si manifesta con la dolce sensazione di libertà quando ci si alza in piedi e si sente scorrere il mare sotto la tavola. Improvvisamente, grazie al surf e alla mia forza di volontà, le cose sono migliorate. Oggi sono io ad aiutare le altre persone, unendo l’insegnamento dell’atletica all’insegnamento di tecniche per incrementare le prestazioni mentali e spirituali.
Fisicità e spiritualità insieme… molto interessante. Parlaci del tuo metodo di allenamento.
Mentre ricercavo nuovi metodi di allenamento per migliorare le mie prestazioni di surf e benessere olistico, feci il mio primo corso di Holistic Lifestyle Coaching al CHEK institute nel 2014. Raggiunsi il livello HLC 2 nel 2015 e, infine, nel 2018 intrapresi sei mesi di tirocinio con Jan (Kiki) Carton. Il C.H.E.K Institute, un istituto fondato da Paul Chek e riconosciuto a livello mondiale come un centro all’avanguardia per quanto riguarda la ginnastica correttiva, la preparazione atletica e il benessere olistico.
La filosofia delle discipline che insegniamo, si basa su sei principi fondamentali: pensiero/emozioni, respirazione, nutrizione, idratazione, movimento e riposo. La filosofia olistica non è stata creata appositamente per la disciplina del surf, bensì può essere applicata a qualsiasi sport, per qualsiasi stile di vita e per ogni tipo di infortunio.
Puoi spiegare meglio come questi elementi insieme possano diventare utili per la pratica del surf?
L’unione di questi elementi serve a combattere lo stress, il nemico numero uno del nostro corpo. Lo stress è la prima causa dei nostri infortuni, rallenta la riabilitazione e sopprime funzioni del corpo nel tentativo di sopravvivenza del corpo intero. Tutto ciò avviene perché il sistema nervoso centrale non riesce a riconosce l’origine dello stress, non comprende se si tratta di qualcosa di fisiologico, mentale o ambientale. In questo modo il sistema nervoso centrale accumula tutto rendendo faticosa la quotidianità. Il corpo umano, dopotutto, è un’unione di sistemi che lavorano insieme per lo stesso obiettivo: vita e sopravvivenza di omeostasi (vale a dire il bilancio del benessere del corpo). Prendiamo ad esempio il sistema muscolare che funziona grazie al sistema circolatorio: il sistema respiratorio dà ossigeno a tutte le cellule del corpo, le quali lo utilizzano per trasformare il cibo in energia. I muscoli necessitano di ossigeno che giunge loro tramite il sistema circolatorio. Il nostro corpo è una grande macchina che funziona correttamente solo quando tutti gli elementi comunicano perfettamente tra di loro, soprattutto per uno sportivo. Il corpo di una persona impegnata in uno sport a livello agonistico, è sottoposta sempre a differenti sforzi che possono creare problemi se l’atleta non impara a gestire, in modo particolare, la respirazione. Una respirazione errata rallenta l’afflusso di ossigeno nel sangue, rendendo il sangue stesso acido e portando inevitabilmente alla rottura di tessuti. L’allenamento che svolgo ed insegno, serve ad evitare questo disastro, poiché lo sport e lo sforzo fisico porta alla rottura dei tessuti, ma ciò non causa danni, perché i tessuti si ricostruiscono in un tempo compreso tra le 8 e le 12 ore diventando più forti ed elastici.
Quindi, per intenderci, l’allenamento fine a se stesso non è da solo sufficiente…
Un programma di allenamento seguito da un atleta può essere il migliore del mondo, ma se non accompagnato da una adeguata cura nell’ottenere un recupero ottimale i risultati saranno influenzati negativamente dalla mancanza di recupero.
Il surf, in modo specifico, è uno sport che porta a compiere una rotazione unidirezionale che, praticata a lungo, porta scompenso della muscolatura e cambiamenti della postura.
Il movimento che compiamo generalmente comincia da un punto 0, ovvero il punto dove si trova il corpo, questo per dire che se ce’ una disfunzione nella postura consecutivamente il movimento sara ripetuto erroneamente rinforzando la disfunzione.
Questo causa effetti negativi non solo sulla preparazione atletica ma anche, se non soprattutto, nelle azioni di tutti i giorni. La postura del corpo è determinata dalla spina dorsale, la quale ha delle norme di curvatura che andrebbero rispettate.
I muscoli primari che controllano la postura, così chiamati Core, sono anche i muscoli che controllano la stabilizzazione del tronco, questi muscoli sono maggiormente utilizzati e messi alla prova in sport con natura simile al surf, i quali richiedono un maggiore controllo della postura e stabilizzazione della spina dorsale durante l’attività.
La perdita di postura e’ influenzata da molti fattori, in particolare per i surfisti e’ dovuta dalla natura dello sport, che richiede una rotazione unilaterale. Come ho già accennato questa rotazione unidirezionale (in termini surfistici, se sei regular la tua principale rotazione sara’ da destra verso sinistra) crea un torsione nella postura ( i movimenti del corpo sono suddivisi in tre categorie ovvero il corpo si muove tridimensionalmente: Sagittale, come se dividessimo il corpo in due metà tagliandolo perpendicolarmente e dividendolo in due parti, la parte sinistra e destra, Frontale divide il corpo perpendicolarmente in due meta’ davanti e dietro, e Trasversale il quale divide il corpo nella parte superiore e inferiore).
Quando questo avviene ha delle conseguenze negative nell’abilità del corpo di generare stabilita’ prima e durante il movimento, una adeguata stabilizzazione è essenziale per generare equilibrio, tempo di reazione, produzione di forza, coordinazione e flessibilità.
Quale è il tuo obiettivo con gli articoli che andremo a proporre su Surfcorner.it?
Il mio obbiettivo è di ricambiare quello che ho imparato grazie al surf, condividendo la mia esperienza in campo di allenamento, nutrizione e di uno stile di vita olistico, i quali sono essenziali non solo per prestazioni atletiche ma anche per la longevità del corpo e conseguentemente per essere in grado di continuare a godere del surf a lungo termine.
PROGRAMMA REBALANCING HEALTH X SURFCORNER
Articolo 1
– Suggerimenti di allungamenti e mobilizzazioni del corpo che possono aiutare i surfisti.
– Semplice descrizione della biomeccanica del corpo relativa al surf
– Importanza della postura nel surf come nella vita quotidiana
– Accenno, non solo la scelta degli esercizi beneficia l’allenamento ma anche gli altri fattori, scelta di peso, riposo, tempo di tensione, tempo totale di esecuzione.
Articolo 2
– Respiro diaframmatico, perché ristabilire una corretta meccanica di respiro precede l’allenamento.
– Il ruolo del diaframma nella stabilizzazione del tronco, funzione della spina dorsale toracica, produzione di forza e corrette funzioni motorie per prestazioni nel surf, e benessere quotidiano.
-Problemi relativi a un mal funzionamento del diaframma che ostacolano, rotazione del tronco, e abilità di nuotare/ remare efficacemente.
– Esercizio per ristabilire corretta respirazione diaframmatica.
Articolo 3
– La scelta di cibo e l’influenza che ha nella funzione del gruppo di muscoli del Core
– Spiegazione dell’anatomia del Core e la relazione che il sistema digestivo condivide con la funzione del Core, e l’influenza positiva o negativa sui muscoli addominali.
– Introduzione alla scelta metabolica del cibo
– Video
Articolo 4
– Stabilizzazione, il ruolo della stabilizzazione nel surf
– Il gruppo di muscoli coinvolti nella stabilizzazione
– Esercizi basici per iniziare ad allenare la stabilizzazione
Articolo 5
– Perché allenare i movimenti relativi al surf e non i muscoli
– L’importanza della scelta di esercizi individualizzati
– L’importanza di bilanciare esercizi specifici e basici per una corretta progressione e mantenimento.
– Video
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