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L’esilio di Tom Curren dal Covid

Quante volte hai pensato che la cura migliore per il covid sarebbe stata quella di partire, rifugiarti all’ombra di un point deserto per poi tornare a pandemia finita? Tom Curren ha trasformato quell che è il sogno di molti in realtà.

 

All’inizio del 2020, quando il mondo si stava chiudendo in casa all’inizio della pandemia di Covid-19, Tom Curren ha impacchettato il suo quiver ed è partito per il Messico con il vecchio amico Buggs Arico per fare surf ed evitare la carneficina che si stava profilando negli Stati Uniti.

Malattia, rivolte, proteste: un momento caldo di cambiamento, emozioni e confusione. Come al solito, Tom ha scelto l’oceano per dare un senso a tutto ciò.

 

 

Un viaggio che si sa quando inizia ma non quando e come può finire. Subito dopo anche il fotografo @andypotts lo ha raggiunto e avrebbe ripreso qualunque cosa accadesse in un periodo di 6 settimane – anche se avrebbe potuto essere più lungo – poiché nessuno teneva davvero il conto, mentre le onde si confondevano nei giorni e i giorni si confondevano tra le onde.

 

 

Buggs possiede il Punta Conejo Resort a sud del confine, un rifugio perfetto per nascondersi in attesa di tempi migliori: fare surf e fare musica mentre il tempo scorreva in un mondo di qualsiasi cosa per il trio.

Durante questo periodo Rip Curl ha avuto contatti sporadici con l’equipaggio, a volte da Andy che cercava di tornare a casa e tornare in Australia e negli Stati Uniti (ma questa è un’altra storia ancora), altre volte dallo stesso Tom per augurare al proprio sponsor ogni bene quando le cose sembravano incerte e parlare di surf.

 

 

Sappiamo che Tom ha lavorato molto sulle tavole, sul design delle pinne, passando da un nuovo modello di twin fin della Channel Islands alla sua tavola da skimboard usando i lunghi point messicani come laboratorio per i test. Ha anche suonato molta musica, gran parte della quale appare nel film che documenta il suo esilio.

L’assolo di tastiera “Buggsy’s Nose Ding Lament” è un classico; e ha scritto “Free Scrubber Theme” una traccia jazz, fusion, elettronica al termine di una grande giornata di onde che compare alla fine del film quando è tornato negli Stati Uniti. Canzoni che riecheggiano nella tua testa quando navighi dopo aver visto il film. Altri artisti che compongono la colonna sonora del film sono Israeli Chicks, Mylee Grace e The Goons of Doom, che si inseriscono perfettamente nel mix.

 

 

Il film risultante “Free Scrubber” – che è stato messo insieme da Vaughan Blakey e Nick Pollet – mette insieme tutto in un modo che nessuno avrebbe potuto aspettarsi. Parlando con Andy è diventato chiaro che la storia del loro tempo non poteva essere raccontata in modo documentario o lineare. Era semplicemente troppo aspettarsi, troppo difficile da spiegare “se non ci fossi non lo sapresti mai”. Quindi, con la sua benedizione, abbiamo preso il filmato e lo abbiamo dato ai ragazzi per creare “Free Scrubber” in parte film di surf, in parte commedia sbalordita, in parte film di amici, in parte viaggio di ricerca tutto in uno.

 

 

L’unica raccomandazione era di far esplodere il mito nell’introduzione, mostrare il senso di divertimento e irriverenza in Tom e non tagliare nessuna onda, lasciare che il surf fluisse dall’inizio alla fine, e far si che il filmato con il drone di Andy evidenziasse l’approccio di Tom. 

 

 

Written and Directed by – Vaughan Blakey 

Co-Directed and Edited by – Nick Pollet

Photography and Filming – Andy Potts 

Music – Tom Curren keyboard solo ‘Buggsys Nose Ding Lament and ‘Free Scrubber Theme’ plus Israeli Chicks, Mylee Grace, Goons of Doom.

 

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