Sequoia presenta Project Zero, manifesto del surf Made in Italy.
Il fondatore Marcello Zani punta forte sul mercato internazionale: “Senza il pubblico di casa non avrei nemmeno avuto lo stimolo di cominciare, ma la competenza artigiana e la conoscenza dei materiali applicata al surf può renderci grandi nel mondo”.
Con la partecipazione di Diego Cordeiro, giovane goofy italo-brasiliano nel giro della Nazionale, e Marcelo Nunes, ex atleta del Championship Tour, il video progetto è stato filmato da Tommaso Pardini tra Italia e Portogallo. Completano la squadra della produzione targata Surfsuit Co. la voce di Tommaso Caporali, il video-editor Filippo Ferro e Leonardo Franceschini in regia.
Project Zero è uno spot sul surf in cui non viene mai pronunciata la parola surf. Destinato al pubblico internazionale, Project Zero cavalca apertamente alcuni dei concetti che rendono il Made in Italy grande nel mondo: storia, arte, tradizione artigiana e – perché no? – quello slancio nell’innovazione tecnologica che trova massima espressione nella motoristica dell’Emilia- Romagna. Con Marcello Zani, founder e shaper di Sequoia Surfboards, siamo più in Romagna che in Emilia. Marcello è cresciuto correndo nel Campionato Gran Turismo, una persona ossessionata dalla performance e dal design. Parla sempre di Enzo Ferrari, lo cita in continuazione. Ha piani ambiziosi per il suo brand di tavole da surf partito da un capannone di Cesena e che oggi produce in Portogallo e Thailandia. Project Zero atterrerà nelle patrie del surf, Australia e Stati Uniti, dove Sequoia ha fatto capolino recentemente grazie alla collaborazione con Aloha Surfboards, leggendario marchio operativo dal 1973.
Project Zero è diviso in due capitoli che si uniscono tramite il cambio di ritmo dettato dalla musica: una prima parte di racconto, con una colonna sonora epica, da spot emozionale; una seconda parte di puro surf a ritmo di rock n roll, girata tra Portogallo (con Diego Cordeiro) ed Italia (con Marcelo Nunes). La scelta delle location, come spiega Marcello Zani, non è casuale: “Mi piace che ci sia una parte girata in Portogallo, la mia nuova sede, e naturalmente anche del bel surf in Italia, la terra da cui sono partito come shaper. In Project Zero ci sono spot con cui ho un legame personale e che sento come casa”.
Le riprese in Portogallo sono state effettuate nel periodo in cui si svolgeva a Ribeira d’Ilhas la gara delle Challenger Series. C’era l’intenzione di lavorare con un ragazzo californiano davvero forte, che gira con le Sequoia, ma il mistery rider è rimasto fermo ai box. Da qui è nata l’opportunità di inserire Diego Cordeiro, surfista italo-brasiliano che vive in Australia con cui sia Marcello Zani che Leonardo Franceschini avevano già avuto qualche scambio di battute. L’occasione si concretizza e Diego, con grande disponibilità (e lungimiranza), sale a bordo. Facendosi notare attraverso questo video-progetto e grazie alla segnalazione di Marcello al quartier generale di Aloha in Australia, Diego Cordeiro ha appena ricevuto un paio di tavole nuove fiammanti da sottoporre al test del suo potente backside carve.
A novembre invece la troupe si è concentrata sull’Italia, in attesa di una swell adeguata e che potesse coincidere con le disponibilità di Marcelo Nunes, team rider Sequoia e surf coach che fa base ad Hossegor. Marcelo e Marcello lavorano insieme da qualche anno ormai, alcuni dei best- seller di Sequoia, tavole come la Carlos o la Toro, sono state sviluppate prendendo spunto anche dai feedback del surfista brasiliano ex CT. La chiamata per l’Italia arriva a fine novembre e si parte alla volta della Liguria. Nonostante questa ormai solida e proficua collaborazione con Sequoia, Marcelo non era mai stato in Italia. È rimasto impressionato dal suo primo approccio con quelle onde del Mediterraneo per cui sono stati progettati un buon numero dei modelli del marchio cesenate.
Lascia un commento