Sono stati ritrovati i corpi dei tre surfisti scomparsi nei giorni scorsi in Messico, Baja California.
I due fratelli australiani Callum e Jake Robinson (33 e 30 anni) e l’amico di San Diego Jack Carter Rhoad (30 anni) erano scomparsi da alcuni giorni dopo essere stati visti per l’ultima volta in un surf spot a nord di Baja California.
I loro corpi sono stati ritrovati in fondo a un pozzo ad alcune miglia a sud di Ensenada, lontano dal luogo in cui sono stati uccisi e le loro tende bruciate. Anche l’auto su cui viaggiavano, un pick-up Chevrolet Colorado bianco, è stata trovata bruciata in un ranch della zona.
Secondo le indagini, come ha rivelato il procuratore capo María Elena Andrade Ramírez, “i ladri e i presunti assassini si sono avvicinati con l’intenzione di rubare il loro veicolo per prendere le gomme e altri pezzi per montarle sul vecchio pick-up che stavano guidando.”
“Quando loro (gli stranieri) si sono avvicinati e li hanno sorpresi, sicuramente hanno resistito. E queste persone, gli assalitori, hanno tirato fuori una pistola e hanno ucciso prima quello che resisteva al furto dell’auto, poi sono arrivati gli altri che si sono uniti alla lotta per difendere le loro cose e il loro compagno che era stato aggredito, e hanno hanno ucciso anche loro”.
Da decenni Baja California è meta di surfisti in cerca di avventura e onde poco affollate, ma si conferma anche come una delle destinazioni più pericolose dove il costo della vita è basso e anche le vite umane possono assumere poco valore.
Cover foto: Ufficio del Procuratore Generale della Bassa California
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