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Stromboli. allarme arancione. permane il rischio di piccoli tsunami

L’intensa attività del vulcano Stromboli continua a generare preoccupazione nonostante le rassicurazioni che arrivano dal dipartimento nazionale della Protezione Civile che, insieme agli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), lo tengono costantemente d’occhio 24 ore su 24.
Il nuovo allarme della Protezione Civile è scattato per i nuovi movimenti di materiale eruttato nella Sciara del Fuoco. Nella tarda mattinata di ieri è infatti scattato l’allarme arancione, che impone la messa in salvo delle persone sopra la linea di sicurezza di 10 metri sul livello del mare.
Il provvedimento è stato disposto dal coordinatore dello stato di emergenza, professor Bernardo De Bernardinis, che lo ha deciso sulla base dei dati di movimento della lava, i quali hanno subìto un’accelerazione che ha fatto aumentare il numero dei crolli.
L’allarme riguarda sia Panarea sia Stromboli. Allarme giallo è invece stato proclamato per Lipari e Vulcano.

Inoltre, un nuovo cratere si è aperto nella Sciara del Fuoco, questo si trova a circa 500 metri sul livello del mare, cento metri sopra quello già attivo, ed è bene alimentato. La sua nascita è stata osservata in diretta dagli esperti della Protezione Civile che monitorizzano continuamente l’eruzione in corso.

Il vulcano è ritornato a far paura, ma gli esperti hanno sottolineano e ribadito che la situazione è sotto controllo: con l’apertura della nuova bocca eruttiva sembra che i movimenti della Sciara del Fuoco si stiano stabilizzando.
E’ stato ripristinato il divieto di avvicinarsi alla linea della costa e di rientrare nelle case che si trovano a meno di dieci metri dal livello del mare.
”L’allarme per l’eruzione del vulcano Stromboli è quello dei giorni scorsi. Oggi (ieri, ndr) si è visto che il fuoco si sta muovendo, ma non è niente di particolare. Si tratta di spostamenti di materiale di qualche centimetro l’ora”, ha affermato Enzo Boschi, presidente dell’Ingv. Secondo l’esperto è bene rinnovare ogni tanto l’allerta. ”Le persone – ha spiegato – sono state nuovamente invitate a non scendere sotto i 10 metri dal livello del mare perché, se ci fosse un crollo di materiale, potrebbe generarsi un’onda anomala”.

L’eventualità più temuta rimane quella di una frana improvvisa che possa generi piccoli tsunami. Le valutazioni scientifiche e i monitoraggi 24 ore su 24 sono comunque rassicuranti: escludono il ripetersi di quanto accaduto il 30 dicembre 2002 quando dalla Sciara del Fuoco si staccarono circa 25 milioni di metri cubi di lava e roccia, che cadendo in mare provocarono due grandi onde anomale a distanza di pochi secondi l’una, responsabili di alcuni feriti e di ingenti danni sulle Isole Eolie. Un ricordo ancora nitido nella memoria della gente che abita a Stromboli.
Attualmente, secondo le previsioni più pessimistiche, sarebbe sì possibile una frana ”imponente”, come l’aveva definita una settimana fa Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, ma non in grado di provocare disastri. Il distaccamento, se ci sarà, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere di dieci milioni di metri cubi.

Da ieri, al largo di Stromboli stazionano due pattugliatori delle Capitanerie di Porto pronti ad intervenire in caso di una eventuale evacuazione della popolazione. Sono state allertate tutte le unità della Guardia costiera di Milazzo e di Lipari ed un elicottero.

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