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Riflessioni di surfing italia sui mondiali 2008 in portogallo

Surfcorner.it – Terminati i mondiali ISA 2008 in Portogallo e rientrati a casa i ragazzi della Nazionale Fisurf, Surfing Italia ne valuta i risultati attraverso l’analisi del suo presidente Graziano Lai, già pubblicata nei giorni scorsi sul sito federale. Sul sito della federazione seguono poi anche i commenti delle ragazze non convocate.

Mondiali 2008: analisi dei risultati

Un altro mondiale è andato e ancora una volta l’Italia riesce a distinguersi purtroppo fra gli ultimi.
Prima che scattino le lodi per avere conquistato qualche posto in classifica, è sempre bene esaminare attentamente i fatti nella loro complessità: fatti che dicono, innanzitutto, che fra i teams “completi” ovvero con tutti gli atleti per tutte le categorie, la nostra squadra si piazza penultima davanti alla Svizzera (che non ha molto mare); tutti gli altri teams sono incompleti, dal Messico, fino al Guatemala (che aveva solo un atleta). In conclusione non certo un risultato collettivo per il quale esaltarsi e in linea più o meno con quelli di sempre.

Nei dati di seguito (fonte ISA), si possono inoltre vedere i risultati relativi alle performances di categoria:

Piazzamenti individuali:
open Men.
Migliore piazzamento : 65° su 97 posizioni di classifica a disposizione
Peggiore : 81° su 97

Open Women:
Migliore piazzamento: 11° su 43 posizioni di classifica a disposizione
Peggiore: 25° su 97

Bodyboard Men:
Migliore piazzamento: 31° su 43 posizioni di classifica a disposizione.
Peggiore: 37° su 41

Bodyboard women:
Piazzamento: 19° su 22 posizioni di classifica a disposizione

Longboard:
Piazzamento: 15° su 25 posizioni di classifica a disposizione

In sostanza un solo piazzamento al di là della metà classifica; i restanti più prossimi al fondo.
Credo che quanto esposto non necessiti di ulteriori commenti.
Forse occorre piuttosto una riflessione sulla composizione della squadra che, per 5 decimi era composta di oriundi, alcuni dei quali non militano nei campionati italiani ; qualcuno l’italiano lo parla pure poco e chissà se ha mai surfato un’onda sui nostri lidi (ma questo è marginale).
Ora nessuno vuole chiedere ad una squadra, come quella italiana, più di quanto questa possa dare; anzi, è come sempre encomiabile il sacrificio dei ragazzi che oltretutto vanno pure a spese proprie.
Sorgono tuttavia delle domande:
Chi paga le trasferte delle professioniste straniere inserite nella squadra italiana?
Non sarebbe meglio (se qualcuno copre queste spese) impiegare le somme per aiutare gli atleti Italiani? Non dovrebbe esserci un trattamento uguale per tutti?
Considerati i piazzamenti individuali di questi “talenti”e il fatto che, dati alla mano, non si traducono certo in apprezzabili incrementi del risultato complessivo e anzi, alcuni sono decisamente deludenti, vale la pena di escludere atleti che vivono, surfano e gareggiano nel nostro paese e sono l’espressione più vera del nostro surf?
Non sarebbe giusto, visto che non abbiamo pretese, far divertire e regalare una emozione ai surfers nostrani, offrendogli la chance di confrontarsi e crescere in competizioni importanti?
Forse se ci fosse una medaglia d’oro, potrei dire che tutto sommato , per la gloria

Ma così?
L’unico podio della storia recente della nazionale surf, per la cronaca, è stato di Stefano Giuliani e TUTTO ITALIANO!
E ora aspettiamo i gloriosi proclami…

Graziano Lai

Fonte: www.surfingitalia.org

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