Surfcorner.it – Come se non bastassero le paure degli australiani di incendi da una parte e alluvioni dall’altra, il recente incremento di attacchi di squalo nel paese aggiunge una nuova paura. In due giorni, due attacchi da parte di squali, fortunatamente entrambi non mortali ma ambedue nella zona di Sydney e con gravi conseguenze.
Il primo attacco si è verificato mercoledì scorso poco dopo l’alba ai danni di un sub della marina a Woolloomoolloo, nel Sydney Harbour, proprio nei pressi dell’Opera House, durante un’esercitazione. Il diver, Paul Degelder, ha subito danni alla gamba e alla mano destra, che gli è stata amputata.
Dall’ampiezza del morso e dall’impronta dei denti, gli esperti ipotizzano trattarsi di uno squalo toro, ultimamente sempre più frequenti nel Sydney Harbour.
Il secondo attacco è avvenuto giovedì sera, nelle acque antistanti la spiaggia di Bondi Beach ai danni di un surfista che surfava il lato sud della baia al tramonto.
L’attacco è il primo ad essere riportato nell’iconica spiaggia Australiana dal 1929, quando il 14enne Colin Stewart fu ucciso e quattro settimane dopo John Gibson 39enne subì lo stesso destino. In tutti questi anni, tantissimi gli avvistamenti ma nessun attacco mai verificatosi, grazie all’efficiente servizio di vigilanza dei guardia spiaggia, che provvedono ad allertare bagnanti e surfsti e farli uscire dall’acqua in situazioni di pericolo.
Glenn Orgias, il surfista vittima del secondo attacco, ha sentito il morso alla mano sinistra ed è stato trascinato dallo squalo prima di essere rilasciato, dopodichè è stato aiutato a raggiungere la spiaggia da un altro surfista, James McIntosh, che ha usato il leash per fermare la copiosa fuoriuscita di sangue.
Come riportato da McIntosh “Mr. Orgias non pensava di farcela ed era un molto confuso.”
La prima mareggiata devente dopo settimane, ha veicolato molti surfisti a Bondi lo scorso giovedì sera. Dopo l’attacco i guardia spiaggia hanno suonato l’allarme liberando le acque di Bondi.
Surfisti e pescatori hanno riferito di aver notato un grosso incremento di avvistamenti squalo nell’area di Sydney quest’estate, cosa che potrebbe preludere a ulteriori attacchi.
Un portavoce del National Parks and Wildlife Service ipotizza che l’incremento di squali nell’area dell’harbour, dove è avvenuto il primo attacco, sia un effetto collaterale della maggiore tutela ambientale, con i mesi di febbraio e marzo che registrano il picco di avvistamenti.
20 o 30 anni fa le acque del Sydney Harbour erano un brutto posto per i pesci. Ora che sono state vietate le discariche da parte delle fattorie, ed è stata fortemente ridotta l’emissione di materiali tossici e chimichi, il miglioramento delle acque ha fatto si che la popolazione marina aumentasse con tutte le conseguenze del caso.
Negli ultimi 200 anni sono stati registrati 267 casi di attacchi squalo nel NSW, il 28% circa fatali. 719 sono invece i casi di attacchi registrati in tutta l’Australia di cui 193 fatali (fonte: Fairfax Digital Collections/Taronga Zoo’s Shark Attack File).
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