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Odissea body: fuerteventura natale 2008

Natale 2008, partenza per Fuerteventura, Checco, Pippo, Gello e Gaia. Sapevamo già che le onde in quel periodo dell’ anno erano buone ma non pensavamo di trovare una mareggiata cosi grande e potente, quasi fuori dalla nostra portata, che prima di entrare in acqua abbiamo dovuto decidere il da farsi, soprattutto in uno spot come il Bubble super veloce e cattivo che rompe su una piana dove l’acqua è bassa abbastanza per potersi fare male…

Il 24 dicembre, dopo essere montati in macchina e avere imboccato la north shore ci siamo trovati davanti uno spettacolo mai visto, fuori dal normale: onde assurde con vento di terra che le spettinava e un sole che spaccava le pietre.
Arrivati davanti al famoso e rinominato Bubble, dopo qualche minuto di indecisione, la nostra voglia di surfare ha vinto il nostro timore e abbiamo di deciso di andare in acqua, mentre Gaia (la nostra fotografa personale…eheheh) scattava foto all’infinito permettendoci di avere degli scatti su alcune tra le onde più belle da noi surfate.

Dopo questo meraviglioso regalo di natale le sorprese non finirono qui, infatti anche per i giorni successivi l’ oceano decise di regalarci per altri 3 giorni delle onde perfette, viste soltanto nei giornalini di surf o bodyboard.
La nostra meta fissa durante la vacanza era la spiaggia del Bubble visto che le onde erano più che buone e c’era anche del posto per poter fare foto e prendere il sole, ma avendo la macchina abbiamo potuto vedere anche altri spot come il Bristol(chiamato cosi perché posizionato davanti ad un depuratore per l’acqua della città), dove è presente una corrente allucinante che non ti permette mai di fermarti per rimanere sul picco, ma comunque con onde belle e potenti. Uno dei posti più belli per surfare è probabilmente Playa de Esquinzo, una meravigliosa baia, racchiusa in una scogliera altissima a picco sul mare azzurro e limpido (sembrava di essere alle Maldive) dove, quando la swell è giusta, rompe una sinistra da sogno, potente, tubante, lunga e davvero divertente.

Sfortunatamente noi non abbiamo avuto la fortuna di avere condizioni perfette, ma solo con onde piccole, anche se dalle foto, vedrete che anche solo lo spettacolo del posto compensava tutto il resto.

Un altro spot, diventato uno dei nostri preferiti è Puntilla (spewpits): è un onda davvero troppo cattiva che rompe su una piana con acqua bassa vicinissima a delle rocce. E’ una delle onde più ignoranti che abbiamo surfato, chiude con una velocità ed una cattiveria che lascia senza fiato ma che regala delle emozioni davvero troppo forti, visto che li la surfata diventa quasi una fuga dall’onda per non essere sbattuto sulla piana.

Oltre alle onde però, ci siamo potuti permettere anche di visitare l’isola visto che per alcuni giorni le onde erano piccole, e grazie a Gaia che conosceva già un pochino la zona, abbiamo attraversato da nord a sud l’isola passando per dei posti dimenticati dall’uomo con paesaggi mozzafiato, tra strade di montagna, paesini sperduti e anche città turistici e sviluppati.

Parlando con dei ragazzi italiani che erano in vacanza con noi, abbiamo poi scoperto che nella punta a sud di Fuerteventura, nella parte più sperduta c’era un piccolo paesino costruito da roulotte e case arrangiate dove si mangiava una paella buonissima in riva al mare e senza pensarci due volte abbiamo deciso di andarci a rimpinzare di paella in questo posto assurdo, raggiungibile soltanto grazie ad una strada sterrata che va percorsa per circa una 20ina di minuti. Mangiata questa ottima paella, con la pancia bella piena la giornata non poteva finire li, e visto che dietro al ristorante c’era il mare decidemmo di affacciarci scoprendo che a pochi metri da dove eravamo noi c’era uno spot poco conosciuto (del quale non sappiamo neanche il nome) dove trovammo onde divertenti e veloci, quasi ci volessero far chiudere la giornata in bellezza.

Il giorno prima di partire però visto che non ne avevamo avute abbastanza di onde, decidemmo di andare a Lobos (isola davanti a Fuerte, considerata parco naturale) dove si trova un point-break destro davvero lungo proprio ai piedi di un cratere di un vulcano ormai spento. Le onde che abbiamo trovato non erano il massimo ma già ci rendevamo conto della potenza e del divertimento che potevamo trovare in un posto cosi; lo spot è conosciuto anche per il localismo ,visto che i canarini lo considerano quasi una cosa unica che non deve essere rovinata dal troppo affollamento (infatti noi non abbiamo nemmeno pensato di arrivare in cima viste le scenate rifilate perfino a persone del posto).

Comunque Corralejo è davvero un paese troppo divertente, alla mano, e giovanile per non essere visitato; la sera ogni pub o bar o ristorante è aperto e chiunque può trovare il pub con la musica che uno preferisce, pagando la birra come se fosse acqua (occhio ai portafogli che ogni tanto qualcuno che tenta di fare il furbo c’è sempre). Ad ogni modo, passare il natale e l’ultimo dell’anno in un posto del genere, con onde tutti i giorni, dove trovi 27 gradi quando in Italia ce ne sono 2, conoscere persone simpatiche e riuscire a surfare delle onde perfette, è una cosa che dovremmo provare tutti, per godersi un po di più la vita e passare dei momenti indimenticabili. BB4life.

Tutte le foto e articolo qui:
www.bodyboardingbase.it

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