Questa sezione si occupa di darvi delle dritte per la riparazione delle tavole da surf.
Si tratta di nozioni generali senza pretesa di esaustivita’, ma sufficienti per cominciare a mettere le mani sulla vostra adorata dolce meta’. Vi accorgerete presto che molto spesso bisogna ingegnarsi per risolvere determinate situazioni.
NOZIONI GENERALI
Prima di effettuare la riparazione bisogna stabilire se si tratta di una tavola in clark-foam o in polistirolo.
Il pane in clark-foam e’ riconoscibilie dalla superficie compatta ed omogenea, mentre il pane in polistirolo e’ riconoscibilie dalla presenza dei pallini caratteristici (anche se una volta shapato assume un aspetto abbastanza compatto ed i pallini non sono del tutto evidenti).
La distinzione e’ estremamente importante in quanto, mentre nel caso di pane in clark-foam si puo’ utilizzare indistamente resina poliestere o epossidica, nel caso del pane un polistirolo si puo’ utilizzare ESCLUSIVAMENTE resina epossidica. La resina poliestere in questo caso scioglierebbe il pane se applicata.
In breve occorre sapere che la resina poliestere e’ piu’ economica della resina epossidica, e l’utilizzo dell’una o dell’altra dipende dalle teorie dei vari produttori di tavole da surf. In genere la poliestere ha maggiore rigidita’, mentre la epossidica si distingue per la sua elasticita’.
A questo punto occorre attrezzarsi in questo modo:
– Resina (poliestere o epossidica) con relativo catalizzatore
– Stuoia di vetro (andra’ bene una grammatura intorno ai 180 gr/mq.)
– Forbici affilate per tagliare (in modo che non rimangano fili di vetro pendenti)
– Guanti di gomma
– Ciotola per preparare la resina da applicare
– Un bastoncino per mescolare
– Un pennello per applicare
– Carta vetrata per carteggiare gr 100 / 200 /
– carta abrasiva da 400
– Taglierino
– Mascherina con filtri a carbone attivo (consigliata se si ha a che fare per lungo tempo in quanto i fumi della resina sono altamente nocivi)
– Bilancia di precisione (in caso si usi resina epossidica)
Ora si puo’ cominciare !!!
Riparazione di buchi
PREPARAZIONE
Se si devono riparare dei buchi alla tavola occorre prima preparare la superficie.
Ripuliamo la superficie intorno al buco, eliminiamo i frammenti al suo interno e assicuriamoci che sia perfettamente asciutto.
Carteggiamo con carta da 200 la vetroresina intorno al buco per consentire la migliore aderenza della stuoia che applicheremo successivamente.
Prepariamo un ritaglio di stuoia a seconda della riparazione che andremo ad effettuare, come vedremo poi, e lo si tiene pronto.
Ipotizziamo un buco grande un po’ meno della meta’ di una noce, ci sono in genere due possibilita’ per ripararlo:
1) Una possibilita’ consiste nel preparare un pezzo di pane che si possa incastrare perfettamente nel buco. In questo caso occorre anche modificare la cavita’ del buco, che sara’ certamente irregolare, dandogli una forma geometrica e costruendo un pezzetto di pane che si incastri meglio possibile. Per fare cio’ utilizzate il taglierino e la carta vetrata. Bisogna fare in modo che le due forme combacino il piu’ perfettamente possibile in quanto se dovesse rimanere aria in eccesso si produrranno delle bollicine in fase di indurimento della resina, impedendo una riparazione corretta.
Questo metodo e’ consigliato o meglio necessario soprattutto in caso di buchi anche piu’ grossi.
2) Se il buco ha le dimensioni di cui sopra, o piu’ piccolo, si puo’ preparare la resina e riempire semplicemente il buco, eventualmente aggiungendo al miscuglio delle microsfere che evitano il surriscaldamento eccessivo della resina.
A questo punto abbiamo preparato la superficie.
Ora prepariamo la resina con il catalizzarore, facendo attenzione, in caso di resina epossidica, che le parti di resina e catalizzatore siano nelle giuste quantita’ indicate dal produttore.
Nel caso di resina poliestere si puo’ anche procedere a occhio, senza bilancia, versando qualche goccia di catalizzatore (normalmente si richiede intorno al 2/3% della resina). Basteranno pochi grammi di resina.
Mescolare bene: se si tratta di resina poliestere cercate di fare in fretta per evitare che cominci a tirare mentre avete ancora la ciotola in mano, in quel caso sarebbe da buttare.
RIPARAZIONE
Pronta la resina procediamo in questo modo:
Caso 1) Con il pennello applichiamo un strato di resina alle pareti della cavita’, o facciamo colare all’interno qualche grammo di resina, ed applichiamo il pezzo di pane preparato in precedenza. A seconda della resina inserita un po’ di essa fuoriuscira’ dalla cavita’ e prepariamoci ad evitare colature utilizzando il pennello. Aspettiamo l’indurimento del tutto. Carteggiamo il pane eventualmente sporgente fino a pareggiare la superficie. Prepariamo nuovamente della resina ed applichiamo delle pezze di stuoia, una piu’ piccola, sotto, ed una piu’ grande sopra a coprire il tutto. Una volta indurita si carteggia il tutto, prima con carta da 100 per sgrossare il lavoro, poi con carta da 200 per affinare la riparazione ed infine con carta abrasiva da 400 per restituire lucidita’ alla superficie.
Caso 2) Abbiamo riempito il buco di resina, una volta indurita carteggiamo e seguiamo il procedimento di cui al caso uno. Poi tappare con una pezza di stuoia poco piu’ grande dell’apertura e sopra di essa una seconda pezza piu’ grande. Infine carteggiare come sopra.
Riparazione di pinne
PREPARAZIONE
La sola differenza rispetto alla riparazione dei buchi consiste nel fatto che ci servira’ del filo di vetro. Lo possiamo ricavare sfilando i filamenti da un ritaglio di stuoia in modo da ottenere un mazzetto di fili lungo 70/80 cm con diametro di 0,5 cm. circa.
Carteggiamo la superficie della tavola su cui andra’ ad appoggiare la pinna (se questa e’ solo incrinata occorre carteggiare lungo la crepa e nella mezza luna adiacente).
Prepariamo dei rettangoli di stuoia, due per ogni lato che saranno applicati alla base della pinna. Per ogni coppia uno avra’ le dimensioni della lunghezza della base della pinnetta (circa 11 cm) X 3 cm., l’altro sara’ della stessa lunghezza ma piu’ largo, quindi 11 cm X 6/7 cm. circa.
RIPARAZIONE:
APPLICAZIONE EX NOVO
Se si tratta di applicare ex novo la pinnetta sradicata procediamo come segue:
fissiamo la pinnetta alla tavola utilizzando della colla tipo attack a presa rapida, in modo che rimanga ferma. Prepariamo la resina nella ciotola, mescolando bene, vi immergiamo il mazzetto di fili di vetro in modo da impregnarlo per bene, lo scoliamo un po’ per non trascinare troppa resina dappertutto, lo applichiamo avvolgendolo alla base della pinna.
A questo punto prendiamo il primo rettangolo di stuoia e lo applichiamo ad “L” in modo che copra il filamento arrotolato alla base, e allo stesso tempo copra in parte sia la pinna che la tavola. Sopra di esso applichiamo il secondo rettangolo piu’ grande a coprire il tutto. Spennelliamo assicurandoci che la stuoia sia ben impregnata ed eventualmente aggiungiamo della resina con il pennello.
Una volta indurito carteggiamo fino a pareggiare le superfici, prima con carta da 100, poi 200 e 400.
RIPARAZIONE
Per la semplice riparazione non sara’ necessario il filo di vetro ma saranno sufficienti le pezze rettangolari di stuoia.
Se si tratta di una crepa lungo la base della pinna facciamo penetrare della resina alla base inclinando temporaneamente la pinna per allargare l’apertura e consentire l’inserimento della resina, per poi riportarla alla posizione originaria.
Dopodiche’ si applicano le pezze. Eventualmente per sicurezza si potra’ anche applicare del filo di vetro ma solo dalla parte della riparazione. Alla fine si carteggia il tutto come sopra.
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