Kelly Slater e la sua idea per fare includere il surf alle Olimpiadi.
L’eterno dibattito del surf alle Olimpiadi torna a farsi sentire con la voce di Kelly Slater, in occasione delle Olimpiadi invernali di Sochi e approfittando dell’attenzione mediatica sull’evento in Gold Coast. Ora che a tecnologia ha fatto passi avanti nel settore delle wave pool, Slater ha proposto la sua personale idea per aiutare il surf ad entrare nel programma olimpico.
L’undici volte campione del mondo, già considerato come il più grande surfer di tutti i tempi, probabilmente non parteciperà mai ad un’Olimpiade, ma il suo contributo al surf negli ultimi vent’anni è stato enorme e fondamentale ed è per amore del surf che avrebbe a cuore un suo inserimento nelle Olimpiadi in un prossimo futuro.
Il surf fino ad oggi non è mai stato parte dei Giochi Olimpici, sebbene nel 1900 una disciplina chiamata “surf-lifesaving” era stata inserita nel programma a scopo dimostrativo. Tuttavia il surf è uno di quei sport non Olimpici ma ugualmente riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale, così come è successo per il football Americano l’anno scorso.
In base ai tempi richiesti dal Comitato, il surf non potrebbe comunque essere inserito nelle Olimpiadi Estive prima del 2024, quando Slater avrebbe 52 anni. Il voto finale per il 2024 sarà dato nel 2017, e sebbene nelle ultime riunioni del Comitato Olimpico Internazionale il surf non sia stato preso in considerazione, Slater ha comunque proposto la sua idea per aiutare la causa dello sport.
“Se troviamo la giusta tecnologia applicata a una piscina ad onde, questo sarà probabilmente l’elemento giusto per aprire la porta delle Olimpiadi al surf” ha dichiarato al Daily Telegraph durante il suo soggiorno in Gold Coast. “Niente può sostituire la natura, ma potrebbe essere un buon rimpiazzo.”
Su questo punto i surfisti hanno opinioni differenti riguardo il volere o meno il surf nelle Olimpiadi. Era successo anche con lo snowboard alle Olimpiadi Invernali di 16 anni fa. Il presidente ISA Fernando Aguerre era presente alle Olimpiadi Inverani di Sochi per far sentire la voce della comunità internazionale riguardo l’inclusione del surf, battaglia che sostiene ormai da anni.
“Nel World Tour ognuno compete per se stesso, ma nelle Olimpiadi ciascuno surfa per il proprio paese, è coinvolto l’orgoglio nazionale. Si aggiungerebbe un elemento totalmente differente allo sport” ha aggiunto Slater “pressione, critiche e tutto il resto. Io lo accoglierei volentieri.”
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