Gabriel Medina ha appena scritto la storia del surf internazionale e brasiliano. Il nostro tributo al primo campione del mondo giallo-verde-blu.
Gabriel e suo padre dietro le quinte di un evento ASP. Foto ASP
In molti sono riluttanti quando si tratta di definire Medina “il prossimo Kelly Slater”, dal canto suo il giovane brasiliano è partito col piede giusto nel caso decidesse di emulare l’11 volte campione del mondo, conquistando il suo primo titolo mondiale a 20 anni proprio come Slater e diventando così come lui il più giovane campione del mondo, membro di un club di cui al momento fanno parte solo lui e Kelly.
Tra i vari record che Medina già detiene c’è anche quello per essere il secondo surfista ad aver chiuso un backflip nel 2012, dopo quello dell’hawaiano Flynn Novak nel 2011
A 11 anni infatti Medina ha vinto il suo primo circuito nazionale, il Rip Curl Grom Search nella categoria under 12, a 15 anni era il più giovane campione del mondo ASP Junior.
Medina proviene da una famiglia umile. Ha cominciato a fare surf a 9 anni scegliendo una strada totalmente diversa da quella della gran parte di suoi connazionali che preferiscono inseguire un pallone come fanno in tanti nel paese di Pelè. “Non potrei fare altro, il surf mi rende felice ogni giorno” ha ammesso Gabriel. E così si è fatto strada in un paese dove il 90% degli spazi sui media sono occupati dal calcio, diventando un eroe locale soltanto grazie al suo talento.
Tahiti 2014. Foto ASP
Era soltanto il 2009, cinque anni fa, quando le immagini di Medina hanno fatto il giro del mondo dopo aver vinto il King of the Groms in Francia dominando heat dopo heat a suon di manovre aeree chiuse ripetutamente e senza sforzo apparente, mentre un giovanissimo Leonardo Fioravanti allora solo 12enne faceva il tifo a squarciagola dalla spiaggia.
Appena poche settimane prima, Medina aveva battuto il veterano brasiliano Neco Padaratz durante il WQS 6-Stelle Maresias Surf International. Anche in quel caso Medina aveva imbastito uno spettacolo fatto di aerial e spinnoni che era totalmente l’opposto all’approccio tradizionale di Padaratz, della vecchia scuola, e anche in quel caso divenne il più giovane surfer ad aver vinto un evento WQS. Aveva 15 anni. Di lì a poco fece il suo definitivo nel World Tour, entrando da Rookie nel 2011, a 17 anni, dopo un anno di transizione a metà stagione del quale era già qualificato per l’elite dei surfisti che concorrono per il titolo mondiale.
Nel suo primo anno da matricola nel World Tour, Medina ha vinto 2 eventi, il Quiksilver Pro France, dove ha eliminato lo stesso Slater ai quarti, e il Rip Curl Search. Dopo i due successivi anni tra altri e bassi, Medina sembra aver trovato la concentrazione giusta vincendo il meritato e agognato titolo mondiale. Il resto è storia.
Se sia destinato anche lui a battere tanti altri record quanti ne ha superati il più grande surfer di tutti i tempi sarà solo il tempo a dirlo, certo è che da quando Medina ha fatto il suo ingresso nel surf professionistico ha fin da subito fatto parlare di sè per le sue imprese e risultati impressionanti data la giovane età, progredendo a un ritmo decisamente più rapido rispetto ai suoi coetanei e provocando un impatto sul surf internazionale che gli altri brasiliani prima di lui non avevano mai avuto.
#VaiMedina!
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