Il Drop Knee turn è nato per cercare di girare le vecchie tavole, spesso molto pesanti e poco manovrabili.
Persino nelle prime immagini di Duke Kahanamoku è possibile vedere un primitivo abbozzo di tale manovra.
L’obiettivo finale del Drop Knee è di far affondare lo spigolo interno del tail il più possibile, in maniera da usarlo come perno per direzionare il resto della tavola.
Per fare questo, il peso va spostato posteriormente arretrando il più possibile sulla tavola, il piede posteriore va ruotato parallelamente all’asse della tavola spostato dal lato interno del longherone. Si fa pressione in questa posizione abbassando il ginocchio fino quasi a toccare il deck, in questo modo la tavola oltre che impennarsi si inclina anche lateralmente, rendendo la curva ancora più efficace.
Durante la curva il busto è in torsione e le braccia si allargano per dare equilibrio a tutto il corpo.
I Drop Knee cominciano a diventare popolari con i film di Bruce Brown che riprendono Dewey Weber e Jonny Fain intenti a perfezionare questa manovra.
Più avanti, negli anni ’60 con l’introduzione delle tavole in foam (molto più leggere), l’evoluzione di questa manovra fu enorme. E proprio in questi anni che frequentando i point del sud della California si poteva avere la fortuna di vedere uno dei veri DROP KNEE-ERS all’opera, tra questi ricordiamo Lance Carson, Miki Dora e Phil Edwards ogni uno dei quali eseguiva questa curva con stili e sfacettature molto personali.
Articolo a cura di Beach Bum Lovers
beachbumlovers.blogspot.com
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