La scena del surf lungo la costa anconetana sta vivendo il suo periodo d’oro, come una disciplina che è saldamente radicata nel suo mondo, espressione di una cultura internazionale, che vede nella figura di Gianluca Marcacci, per tutti MarkG, l’icona sgargiante e leggendaria dello “shaper”, a volte ruvido e timido. Negli anni è riuscito a trasformare la sua passione in un vero lavoro in un’area geografica quasi dimenticata dal dio del mare.
Nato e cresciuto nella periferia a nord di Ancona, Marcacci si avvicina al mondo delle tavole da surf già in gioventù, durante il quale ha iniziato il suo primo lavoro “manuale” come apprendista wind-surf. Era il lontano 1993, quando prese per la prima volta una pialla in vita sua per eseguire riparazioni sulla tavola da windsurf.
Ci siamo fermati da Mark una sera di fine estate, a una cena nel suo cortile dove c’erano 3 generazioni di surfisti i cosiddetti “Sons of the East” uniti dalla passione per questo sport e la sua cultura, insieme rappresentano i “soul surfers”: rispetto per la natura e il mare, senso del viaggio, vita” nomade”, ricerca della perfezione e importanza dei sogni.
“Dopo quarant’anni facciamo ancora le stesse cose” parla Paolo (il primo in acqua), “aspettiamo quelle poche opportunità che ci sono onde. Perché è solo nelle bugie del saper come aspettare che risiede il vero spirito della nostra comunità ”
Estratto da “Sons Of The East” articolo pubblicato su Damp Magazine FW18
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