Dopo il successo della prima stagione è ora online su Apple TV la stagione 2 della serie che mostra il lato oscuro dei migliori surfisti al mondo impegnati nel WSL Tour. Vale la pena vederla? Ci sono almeno cinque buoni motivi…
Pochi giorni fa è stata annunciata l’uscita su Apple TV+ della nuova stagione di Make or Break, la stagione che ti porta dietro le quinte del World Tour e dentro le vite dei suoi protagonisti.
Come la serie precedente era incentrata sull’anno 2021, così la nuova stagione di Make or Break ripercorre l’anno precedente alla sua uscita, il 2022, l’anno che ha visto Leo Fioravanti uscire dal tour vittima del taglio di metà stagione e subito rientrarci a fine anno dopo aver scalato la vetta delle Challenger Series.
Che senso ha pagare per rivedere quello che abbiamo già visto tappa dopo tappa?
E’ questo il bello, qui c’è la parte succosa del Tour. Dimentica quello che hai visto durante le dirette, la facciata del Tour, dove quasi tutto è limitato al gesto atletico e alla cronaca.
Il meglio e i particolari più piccanti la WSL li riserva infatti alla serie Make or Break, in cui si mettono in piazza parecchie cose interessanti e spesso personali che davanti alle telecamere della diretta del Tour non vengono mostrate.
Il surf qui è molto spettacolarizzato, le scene sono montate con enfasi come in un film hollywoodiano, gli slow-motion per gustarsi al meglio i dettagli delle scene più significative e tutto è condito da effetti sonori che ne accentuano il pathos, per intenderci quegli stessi effetti di cui si faceva ampio uso nelle scene di surf di Point Break, e c’è anche quel tanto di sceneggiatura che basta a tenerci incollati allo schermo, a gioire e soffrire insieme ai nostri beniamini e, in alcuni casi, a rabbrividire con la pelle d’oca.
Per vederla bisogna essere abbonati a Apple TV+, oppure usufruire del periodo di prova e farsi tutta una maratona per vedersi tutte le otto puntate. Intanto, avendo un account apple, si può sbirciare un episodio di prova.
Da appassionati surfisti e appassionati del Tour, ci sono almeno 5 buoni motivi per fare in modo di vedere Make or Break:
- Le emozioni. Emozioni vere, vita vera, i sentimenti veri dei protagonisti, che sono amici e avversari, a volte solo avversari, quando si odiano tra loro non lo nascondono davanti alle telecamere. Fa un certo effetto vedere la schiettezza.
- La prospettiva. Make or Break ci da una prospettiva diversa, un livello di profondità superiore rispetto a quello che vediamo seguendo la diretta delle tappe del Tour. Se siete fans del Tour e seguite tutte le tappe, questa è l’altra faccia della medaglia, la più interessante.
- L’amore. Siete fans di un surfista in particolare? Make or Break ve lo farà apprezzare ancora di più. O disprezzare… dopo averlo conosciuto meglio, ma questo in realtà è difficile che accada. Nel bene e nel male, conoscere meglio la personalità dei protagonisti del Tour di cui seguiamo normalmente solo il gesto atletico ce li fa sentire più vicino, in fondo sono sempre esseri umani come noi. Come dice lo stesso Medina “Da fuori la mia vita può sembrare perfetta, ma sono un essere umano, ok?”
- Il Pathos. Ci sono storie dietro la facciata che nemmeno immaginiamo. C’è ben altro al di là di quello che si è visto durante l’anno agonistico. Ed è quello che rende veramente interessante il tutto.
- L’umanità. Quelli che finora abbiamo sempre considerato dei mostri si mettono a nudo, condividendo davanti alle telecamere le loro aspirazioni, debolezze, personalità uniche. Niente segreti.
Episodio 1 – Hawaii 5-0
Si comincia subito con uno degli episodi più toccanti della serie.
Kelly Slater si prepara per la prima tappa a Pipeline a pochi giorni dal 50esimo compleanno sperando di portare a casa una vittoria tra le onde del suo spot preferito al mondo.
Le telecamere entrano nella routine quotidiana dell’11 volte campione del mondo, The GOAT, il più grande surfista di tutti i tempi, che non ha nessuna remora a mostrare tutte le fragilità di un uomo di 50 anni che lotta ancora contro le nuove agguerrite generazioni per ottenere una vittoria ancora da aggiungere ai suoi già ampi successi.
Le emozioni scorrono a fiumi, come le lacrime.
Episodio 2 – Una seconda occasione
Il secondo episodio della serie è incentrato su Tatiana-Weston Webb, che dopo aver perso la finale dell’anno precedente per un soffio contro l’hawaiana Carissa Moore è molto motivata a sfruttare la sua seconda occasione.
Tatiana si prepara a una nuova stagione, e dopo un avvio fiacco nei primi due eventi punta sul Portogallo decisa a dare il meglio di sè.
Episodio 3 – Per chi suona la campana
Ancora una protagonista femminile, Tyler Wright a Bells Beach, insieme al fratello Owen, in cima al mondo nel 2015 quando ha subito un infortunio e un’emorragia cerebrale che lo ha tenuto lontano dal Tour per molto tempo.
Mentre l’australiana tenta di mantenere la concentrazione, il fratello Owen insegue un sogno d’infanzia e lotta per restare nel tour in previsione del taglio di metà stagione alla tappa di Margareth River.
Episodio 4 – Il taglio
Un altro degli episodi più carichi di emozioni.
Con l’avvicinarsi del taglio di metà stagione, Morgan Cibilic e Jack Robinson cercano di fare il salto da esordienti del 2021 a campioni del 2022.
Cibilic nel 2021 aveva concluso il tour nei top five senza nemmeno aver vinto una tappa, un risultato stratosferico per un rookie. Robinson si è salvato grazie a un exploit di fine stagione, quando aveva vinto il Corona Open Mexico dopo un anno disastroso. Ora devono dimostrare che non è stato solo un colpo di fortuna.
Il taglio di metà stagione si è deciso dal Margaret River Pro in Australia, dove Robinson gioca in casa, sulle onde dove è cresciuto e che conosce goccia a goccia.
La puntata è incentrata prevalentemente su Cibilic e Robinson, ma rappresenta un momento importante per molti atleti del tour, come Owen Wright, che lottano per manternere una carriera, e che sono rimasti fuori e scivolando fuori dal Tour.
Non spoileriamo come è andata a finire ma se guardate la classifica di quest’anno lo saprete già.
Episodio 5 – Rissa nella giungla
Dopo molti anni il tour torna a G-Land e con esso anche Medina torna a indossare la lycra, dopo essere stato fuori dal Tour per tutta la metà dell’anno, cosa che ha infastidito parecchi e ha fatto sorgere diverse domande. Ufficialmente Medina è tornato a seguito di infortunio.
Il titolo di questo episodio è furbo, perchè sono tutti perplessi e preoccupati dal ritorno di Medina, avversario duro da battere e che può stravolgere i piani di molti. Ma tranquilli, non si sono presi a cazzotti, il titolo è più metaforico che altro.
Le cose si fanno più pressanti per Toledo , favorito al titolo mondiale, con il ritorno di Medina, uno dei suoi rivali storici, e sale la tensione.
Episodio 6 – Dacci dentro e torna a casa
Sapevate che tra Kanoa Igarashi e Griffin Colapinto c’è una rivalità pazzesca, profonda e intensa che non affiora nei normali reportage della WSL?
La sesta puntata focalizza sulla rivalità tra i due californiani, una rivalità che si trascina da quando erano grommets e che a momenti rasenta le sfumature dell’odio, il bello è che sono allenati dallo stesso coach, e quindi i rapporti tra i due sono ancora più difficili da gestire. Roba da matti, penserete, gioire l’uno degli insuccessi dell’altro a livelli assurdi.
Il rapporto tra i due viene sviscerato in un excursus attraverso le ultime tappe del tour, dal Surf City in El Salvador al Tahiti Pro, passando per l’Oi Rio Pro in Brasile, durante le quali i due rivali si giocano il posto nella top five del ranking per accedere alla finale.
Chi sarà il miglior surfista della Orange County? E’ già storia, ma vedere i retroscena fa accaponare la pelle.
Episodio 7 – Tempesta in arrivo
Che fine ha fatto Ferreira?
Ecco una puntata tutta per lui, dopotutto è in corsa per il secondo titolo mondiale ed è sempre lì che gravita nei primi posti del ranking.
A fine anno si contende il secondo posto con Jack Robinson e mentre si delineano gli sfidanti della top five, lui cerca di conquistare Teauphoo.
Episodio 8 – I campioni
L’ultima puntata è dedicata alle finali, il momento in cui il Tour raggiunge la su climax e le emozioni valgono dieci volte di più.
Sappiamo già come è andata a finire, ma rivederlo da dietro le quinte e con il sapiente editing della produzione fa davvero tutto un altro effetto, si viene trasportati a tal punto che sembra possibile ci sia un finale diverso.
Un pò di pelle d’oca anche qui vi verrà sicuramente.
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