Alessandro Dini riporta in Italia Clyde Martin per i Corsi Giudici e l’Accademia di Surf Avanzato di ACSI. Un’occasione speciale per farci raccontare da Clyde cosa ricorda delle sue esperienze passate nel Bel Paese.
Era una mattina di aprile del 1991. Una ventina di atleti italiani provenienti da varie regioni stava osservando le onde che, spazzolate da un leggero vento di terra, si svolgevano regolari sulla secca del bagno Pinocchio, a Viareggio. Di fianco a loro c’era un’altra ventina di surfisti, anche loro intenti a valutare le onde. Solo, che questi ultimi non erano italiani. Nessuno di loro era consapevole che stavano per segnare la storia del surf italiano, protagonisti della prima gara E.P.S.A. (European Professional Surfing Association) non solo in Italia, ma dell’intero bacino mediterraneo. Inutile dire che i surfisti francesi, inglesi e baschi impressionarono gli allora “top rider” del surf italiano, ma uno in particolare apparve di un altro livello: il sudafricano CLYDE MARTIN. Due anni prima, era stato protagonista a J-Bay di un’impresa notevole, partendo da rookie e conquistando il 5° posto in una gara del mondiale. Ciò gli valse il contratto di sponsorizzazione con la Billabong. A Viareggio non gareggiò, ma si limitò a partecipare (e vincere) l’expression session e poi a fare il giudice. In seguito, per alcuni anni, Clyde visitò l’Italia alla fine del leg europeo, ovvero a ottobre. Era nata una profonda amicizia con Alessandro Dini, al tempo rappresentante per l’Italia della EPSA, oggi direttore tecnico nazionale di ACSI SURFING. E’ stato proprio Alessandro a volerlo in Italia sia per i CORSI GIUDICI, che per il primo corso SURF L2 Acsi e il concomitante ADVANCED SURFING ACADEMY di Clyde.
Clyde premiato da Alessandro Dini per la vittoria nell’Expression Session a Viareggio 1991
SURFCORNER: Sappiamo che la prima volta che hai visitato l’Italia è stato per il primo concorso EPSA a Viareggio nell’aprile 1991. Cosa ti ha spinto a partecipare e cosa ricordi di quel concorso?
C.M.: Quello che ricordo di quel primo evento Epsa in Italia, furono le parole di Francois Payot e Esteban Roses che mi dissero di questa prima gara in Toscana, a Viareggio, e la cosa, per uno nato e cresciuto in Sud Africa profumava di avventura, non avendo mai immaginato che in Italia si potesse fare surf. Il giorno della gara era freddo e si vedeva la neve sulle montagne, le onde erano piccole ma ben formate. Io vinsi la gara dell’expression session e Alessandro (Dini) mi consegnò un grande assegno (vedi foto) che misi nella sacca delle tavole e mi portai in Sud Africa. La cifra era di 250.000 lire, sembrava una cifra enorme. I miei amici quando lo vedevano appesa nella mia camera, esclamavano: “Wow, it look sas a lot of money!” e io mi smargiassavo rispondendo: “Yeah, I am rich now, I won a big contest in Italy!”. Poi ricordo altri amici come Stefano Giuliani, con i quali abbiamo surfato gli spot toscani, e soprattutto del cibo davvero… amazing! Davvero momenti incredibili.
SURFCORNER: Da allora, da diversi anni, vieni in Italia in autunno. Sembra che ti sia davvero piaciuta l’Italia. Quali sono i tuoi ricordi più belli o gli episodi divertenti?
C.M.: Sono tornato in Italia molte volte. Ricordo quando Alessandro ci ha portato a Levanto, c’era Stefano Giuliani, un surfista di Roma (Paolo Perucci), Zed Cordoni, Michele Dini e anche il mio amico Dave Malherbe. Nessun local in acqua, solo noi, c’erano “8 feet easy” e le onde tubavano. Incredibile. Poi sono stato a Fiumicino dove Carlo Piccinini mi ha fatto surfare a Coccia di Morto. In Sardegna nel 1994 per un’altra gara Espa a Buggerru, dove ci furono delle bellissime onde left, acqua pulita. Guidando tra le strade di montagna dopo la gara per tornare a Cagliari, ricordo che Maurizio Spinas e Gigi Camba mi indicarono delle cave e mi dissero “Vedi è lì che l’anonima sarda nascondeva le persone rapite”, e io “What!?!”, credevo fosse uno scherzo.
Clyde a J-Bay
SURFCORNER: Sei un giudice esperto e un coach di livello internazionale: come gestisci queste due attività? Quale dei due ti sta dando più soddisfazioni?
C.M.: Sono stato per molti anni giudice del pannello WCT e capo giudice ASP e WSL per le gare in Europa per molti anni. Ho formato molti giudici in diverse aree. Questa cosa mi ha portato a occuparmi anche del coaching perché avevo visto molti surfisti di alto livello che però continuavano a perdere le loro heat. Mi sono così costruito una mia teoria su come passare le heat. Il surfare bene ed il passare una heat sono due cose diverse. Essere un giudice professionista mi ha dato un enorme vantaggio quando si parla di “heat strategy” con i surfisti che seguo. E’ una competizione, hai 20/25 minuti nella quale non si tratta solo di surfare bene, ma principalmente di avanzare nelle heat e di creare un corretto modo per ogni singolo surfista, usando le sue forze e migliorando le sue debolezze per avanzare nelle heat. La mia carriera di atleta, poi di giudice professionista e adesso di coach è stata un’evoluzione naturale, e so perfettamente cosa serve per vincere. So perfettamente cosa serve per far vincere un surfista agonista e per migliore il livello di un surfista qualsiasi.
Clyde Martin con Joel Parkinson e sua moglie, anche lei giudice e preparatrice atletica
SURFCORNER: Cosa pensi del movimento surf italiano, che è riuscito a produrre un atleta come Leonardo Fioravanti? Non credi che sia anche grazie a quanto fatto negli anni ’90, concorso EPSA compreso?
C.M.: Nel 2012, quando la ASP è stata venduta alla WSL ho colto l’occasione prendermi una pausa, ripulire la mente, dare più tempo alla mia famiglia e tornare a surfare di più. Avevo già visto Leonardo Fioravanti in diverse gare del WSL quando lavoravo per la Surfers Union, lui faceva parte del Quiksilver Young Guns Program con Jack Robinson, Kanoa Igarashi e altri. Ma è innegabile che tutto il surf europeo ha benificiato dagli eventi dell’ EPSA a partire dai primi anni ’90 ed è una tragedia che esso sia sparito e sostituito dalle gare regionali del WSL. Penso che oggi ci sia un grande gap nello sviluppo del surf tra gare amatoriali a livello nazionale o di club e gare a livello professionale. In posti come Spagna e Portogallo ci sono circuiti nazionali ma non come dovrebbero essere. Mi piacerebbe vedere, tra le gare di qualificazione regionali del WSL e le gare nazionali a livello di club, un rilancio di un circuito europeo ESPA. Tutti i surfisti negli anni 90 anno benificato delle gare EPSA. Il surf italiano è cresciuto tantissimo anche grazie a quelle gare. Allora non mi sarei mai immaginato neppure per un secondo di vedere un italiano nel WCT. E la stessa cosa vale per la Cina, che ha piazzato alle olimpiadi una ragazzina di soli 14 anni che ha iniziato a fare surf 3 anni fa, una delle cose più “crazy” che abbia mai visto accadere nel surf. Ciò ci dimostra che con i giusti investimenti e con una visione lucida e a medio raggio, si possono raggiungere traguardi impensabili.
Clyde Martin sulla copertina di SURF Magazine, circa 1993
SURFCORNER: Adesso raccontaci la tua collaborazione con Acsi Surfing: come è nata, cosa ti aspetti da essa.
C.M.: Nel 2022 mia moglie stava lavorando in Huntington Beach per i World Games della WSL, quando ha incontrato Carlo Piccinini e sua moglie Anna, che mi hanno sempre ospitato in alcuni soggiorni in Italia, che mi hanno parlato della nuova iniziativa di Alessandro in Acsi Surfing. Poi, sono stato due anni alle Maldive dove ho prima lavorato come head judge e poi come coach della nazionale maldiviana, con qualche breve pausa tornando a J-Bay per i miei Surfing Advanced Academy o in Spagna. Alla fine del mandato con la federazione maldiviana, mi sono chiesto “vediamo se Alessandro ha interesse a fare qualcosa insieme in Italia”. Mi piaceva l’idea di rivedere tanti amici dopo tanti anni, è una bella storia iniziata nel 91 grazie a quella gara Epsa organizzata con tanto coraggio da Alessandro e sarebbe stato bello se avessi potuto dare in qualche modo il mio contributo.
SURFCORNER: Puoi descriverci brevemente cos’è la tua Advanced Surfing Academy e a chi è rivolta? Quali vantaggi può ottenere un surfista intermedio dalla partecipazione?
C.M.: Il mio Advanced Surfing Academy è rivolto a ogni surfista che vuole migliorarsi. Non sono interessato a spingere principianti nelle schiume a bordo di una softboard, questa è un’attività che sanno benissimo svolgere le surf school. A parte il principiante, qualsiasi altro surfista con un livello intermedio, anche se intermedio basso, il mio A.S.Academy può accorciare sensibilmente la curva d’apprendimento. Non è solo per advanced surfer ma per tutti i surfer che voglio migliorare in un arco di tempo ragionevolmente breve. Essere stato un top judge per molti anni, ti permette di vedere molti surfisti, molti stili e quindi molti errori su cui ragionare come correggere.
Clyde su un’onda italiana
SURFCORNER: Uno dei problemi che il surf in Italia ha sempre avuto è stata la quantità e la qualità dei giudici. La bassa frequenza di eventi sul territorio nazionale, soprattutto dal 2018 in poi, e l’assenza di giudici italiani nelle competizioni internazionali non consentono loro di accumulare esperienza sufficiente per essere inseriti nelle giurie di concorsi di alto livello. Acsi Surfing vorrebbe aumentare quantitativamente e qualitativamente il numero dei giudici. Pensi di poter aiutare in questo?
C.M.: Quantità e qualità dei giudici è un problema globale, non solo italiano. Il giudice è in genere un praticante e un appassionato del surf. E’ qualcuno che passa intere giornate a guardare altri che surfano, con poche pubbliche gratificazioni e spesso mal retribuito. E’ un lavoro difficile ma che può dare anche grandi soddisfazioni. Il mio corso giudici è basato sulla semplicità. Alcuni, la mettono giù male, facendo la cosa più complicata di quella che in realtà è. Più semplice la metti, più facile sarà il compito. Spero di incoraggiare anche chi ha già partecipato a un corso giudici di partecipare a questo.
SURFCORNER: Prima ASP poi WSL: perché questo passaggio di consegne. Qual è la tua opinione e dove sta andando il surf professionale? La sensazione generale è che negli ultimi tempi il WSL abbia fatto delle scelte che non hanno soddisfatto gli appassionati di surf.
C.M.: Questa è una domanda difficile… dalla ASP alla WSL. Ho lavorato per la Surfers Union / ASP Regional ASP Executive Board per molti anni e parte del team che ha negoziato la vendita della ASP alla WSL. Quando la vendita andò in porto, nel 2013, pensai che era stata fatta la cosa giusta, perché la surf industry stava collassando, cosa che è poi realmente avvenuta, senza l’arrivo della WSL la ASP sarebbe probabilmente sparita nel nulla. E’ difficile dire oggi cosa sarebbe accaduto se tale avvicendamento non fosse avvenuto, ma da individuo privato dico che quando la ASP era posseduta al 50% da WCT events e al 50% dai surfisti. C’era un “board of directors” dove ogni decisione doveva essere discussa e votata, per cui la linea era quella giusta e andava in direzione degli interessi degli events, degli sponsor e degli atleti. Adesso è capeggiata da una persona o da un gruppo di persone in una stanza che prende decisioni. Guardando questo da di fuori, scuoto la testa e mi chiedo se questo migliorerà il surf. Può essere che ultimamente non ho abbastanza informazioni, ma penso che il surf ha perso quello spirito ribelle, quella “rebel culture” che ha fatto del surf uno sport così bello, nel ridicolo sforzo di farlo diventare uno sport globale. Questo ha ucciso quello spirito, quella cultura e quella voglia di essere un surfista, è tutto più noioso, con le stesse persone che dicono ogni giorno le stesse cose. Questo è quello che sento, probabilmente sbaglio, ma spero che qualcuno smuova la barca, prima che la barca affondi e sparisca per sempre. Credo che il surf professionistico, l’intero sistema e come tutto è stato impostato l’ha fatto diventare un prodotto davvero noioso. Personalmente ho perso interesse nel guardare i nuovi eventi WSL, non mi interessa più sapere chi è il nuovo campione del mondo, ma mi piace aiutare dalla base, qualcosa che la WSL ha perso di vista. Hanno dimenticato quel’è la base del surfing. Se posso lavorare con gente della base (people of the base), ciò mi farà molto felice.
CORSO ISTRUTTORI SURF L2 + ADVANCED SURFING ACADEMY
I corsi con Clyde Martin si terranno in Versilia dal 3 al 5 maggio, un’occasione unica per migliorare il tuo surf con un coach di livello internazionale.
Modulo di iscrizione disponibile a questo link
https://www.acsisurfing.it/clyde-martin-in-italia-per-i-corsi-surf-l2-giudici.htm
PER L’ ISTRUTTORE AMBIZIOSO
Il corso SURFL2 è rivolto a tutti quegli Istruttori desiderosi di espandere le loro competenze nel surf coaching, che siano in possesso di un brevetto Surf L1 (Acsi o altri enti in corso di validità e con un livello tecnico adeguato. Al termine del corso, suddiviso in due parti (una in Italia e una all’estero) essi riceveranno, oltre al brevetto Istruttore SURF L2, anche 100 punti sul loro Passaporto dell’Istruttore.
PER IL SURFISTA CHE VUOL MIGLIORARE
Oltre l’80% dei surfisti arrivano ad un discreto livello tecnico, poi… si piantano, non riescono a progredire nonostante molti viaggi e sempre più ore di pratica alle spalle. Questa Advanced Surfing Academy, è aperta anche a loro! I requisiti sono: tesserarsi ad Acsi Surfing, avere un certificato medico agonistico ed essere in possesso di un livello tecnico adeguato, che può essere riscontrato prima del corso tramite una prova pratica o invio di video.
INCLUSO NEL MATERIALE DIDATTICO IL LIBRO DI CLYDE MARTIN
CHI E’ CLYDE MARTIN 59 anni, sudafricano.
• 1989: Entra nei Pro dopo il 5° posto ottenuto al Billabong Pro a J-Bay
• 1991: Top 10 nell’ European Professional Tour
• 1992, ‘93 e ‘94: Top 5 nell’ European Professional Tour
• 1995/2006: ASP Tour Manager dell’European ASP Office
• 1997/2006: ASP World Tour Judge
• 2007/2012: ASP Rappresentante degli Atleti
• 2019: Autore del libro «So You Want To Be A Professional Surfer»
• 2022: Head Judge Maldives Surfing Association
• 2023: Head Coach & Technical Director Maldives Surfing Association con la quale vince agli Asian Surfing Games:
– medaglia argento Open Men e Junior Team
– medaglia bronzo nella Aloha Cup
– medaglia di bronzo individuale Open Men
ALESSANDRO DINI 63 anni, viareggino.
FORMER PRESENTER DEI CORSI ISTRUTTORI:
ISA SURF L1, L2, SUP, JUDGE PER: ITALIA, RUSSIA, GRECIA
• 1981: Fonda il primo surf club italiano
• 1983: Apre il primo Surf Shop italiano 100% surf
• 1989: Finalista EuroSurf Portogallo categoria Senior Man
• 1991: Crea la Associazione Surfisti Italiani
• 1992: Lancia la prima rivista italiana di Surf (Surf Magazine)
• 1993, ‘94, ‘95: Campione Italiano Longboard
• 1997: Diventa il primo presidente federale CONI (FISURF)
• 1999/2008: Marketing/Event/Team Manager Quiksilver Italia
• 2005/2018: Unico Presentatore italiano dei corsi ISA (Surf L1, L2, Sup) • 2013: Pubblica il suo primo romanzo «Sale Grosso»
• 2021/Presente: Direttore Tecnico Nazionale ACSI SURFING
Questo Advanced Surfing Academy è aperto a:
A) Istruttori in possesso di un brevetto Surf L1 (Acsi o anche di altri enti in corso di validità e con un livello tecnico adeguato). Al termine del corso e delle ore di tirocinio, essi riceveranno, oltre al brevetto Istruttore SURF L2, anche 100 punti sul loro Passaporto dell’Istruttore.
B) Qualunque surfista NON interessato al brevetto Surf L2 e desideroso di migliorare il suo livello tecnico. Basta che sia un tesserato Acsi Surfing e con un livello adeguato. Al termine del Corso riceverà l’Attestato di Partecipazione. La partecipazione alla seconda parte del corso all’estero, è in questo caso facoltativa.
LA STRUTTURA DEL CORSO SURF L2
PRIMA PARTE IN VERSILIA
Il corso è diviso in due parti ben distinte e separate nel tempo. La prima parte principalmente
teorica (ma non solo), si terrà in Versilia nelle date previste e non necessita della presenza di onde (se ci saranno, ovviamente verrà sfruttata l’occasione per esercizi e assessment in acqua) e vi potranno partecipare anche i surfisti senza alcun brevetto che intendono migliore il loro livello tecnico. Saranno trattate materie come valutazione e preparazione fisica dell’atleta, metodologie di allenamento, preparazione tecnica, tattica, nutrizione, recupero da infortuni, concetti di giudizio giuria, allenamento in surfskate e molto altro.
SECONDA PARTE, OCEANO ATLANTICO
La seconda parte si svolgerà a dicembre 2024 in Marocco, dove nell’arco di una settimana il
candidato istruttore Surf L2 avrà la possibilità di completare la parte pratica, di usufruire di video- analisi e di completare le ore di tirocinio previste, in modo che al rientro in Italia avrà concluso il suo
percorso e riceverà il brevetto di Istruttore SURF L2. Il candidato avrà 1 anno di tempo per completare la seconda parte, in uno dei surf camps organizzati da ACSI SURFNG.
LA STRUTTURA DEL CORSO ADVANCED SURFING ACADEMY
LA PRIMA PARTE IN VERSILIA
Il corso ISTRUTTORI SURF L2 e l’ ADVANCED SURFING ACADEMY sono identici, ovvero le attività teoriche e pratiche sono le stesse e i partecipanti parteciperanno fianco a fianco a tutte le fasi.
L’unica differenza è che gli iscritti all’Advanced Surfing Academy non avranno l’obbligo di partecipare alla seconda parte che si svolgerà in Marocco a dicembre.
Gli iscritti all’Advanced Surfing Academy riceveranno l’Attestato di Partecipazione.
LA SECONDA PARTE ALL’ESTERO
La seconda parte sarà prevalentemente incentrata sul fare molto surf, ovvero i candidati faranno molto surf e, sotto gli occhi attenti dei coach, avranno modo di mettere in pratica quanto appreso nella prima fase teorica. I partecipanti alla prima parte avranno la possibilità di iscriversi al Camp che a dicembre si terrà in Marocco. Grazie a una speciale convenzione con PURE SURF CAMPS, il costo del clinics sarà particolarmente vantaggioso, considerato che si tratta in un ALL INCLUSIVE (tranne il volo).
MAROCCO/AOUIR– Dicembre 2024 ALL INCLUSIVE: Costo euro 709,00
• 7 pernottamenti
• colazione giornaliera e pranzo al sacco giornalieri
• 7X cene
•libero uso piscina e giardino
•lenzuola e asciugamani
• free wi-fi
• uso palestra
• 1 transfer a orario fissato giorno di arrivo e partenza per aeroporto • 1 team member/coach per vari spostamento per il corso
• furgone per spostamenti giornalieri nei vari spot
• surf coaching / videoanalsi
NON COMPRESO: Volo aereo
EXTRA (FACOLTATIVO): Book fotografico personale euro 100,00
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
E-mail: surf@acsi.it – Website: www.acsisurfing.it Cell.: +39.392.3532848
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