Dalla Maremma parte la campagna nazionale di Legambiente "Liberiamo gli accessi al mare". Un numero telefonico (0564/22130) per le segnalazioni da parte dei cittadini delle spiagge off limits.
"La sentenza della Cassazione - afferma Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente - rappresenta una grande vittoria degli ambientalisti e di tutti gli amanti del mare. Finalmente si sta scrivendo la parola fine al mare negato, un diritto violato e calpestato per troppi anni. È assurdo trasformare il mare in una piscina privata chiudendo i passaggi che consentono liberamente ai cittadini di giungere sulle nostre coste". Legambiente è soddisfatta dopo la sentenza della Cassazione sulla questione Sbarcatello (una bellissima zona dell'Argentario il cui accesso era negato alla gente comune, perché alcuni Vip se ne erano arbitrariamente impadroniti), una battaglia di 16 anni condotta insieme alle coraggiose donne dell'Associazione ADA. E proprio dalla Maremma, Legambiente attraverso il suo ufficio nazionale di Festambiente, lancia la campagna nazionale "Liberiamo gli accessi al mare". Chiamando lo 0564/22130 i cittadini, associazioni, turisti e bagnanti possono segnalare spiagge e cale rese inaccessibili perché sbarrate e con gli accessi privatizzati. Inoltre è possibile anche segnalare tutti i casi di abuso della costa e delle concessioni demaniali: dall'Argentario alla Sicilia, alla Sardegna, alla Costa Amalfitana, Legambiente raccoglieràtutte le segnalazioni in un dossier per avere una mappatura del mare negato della nostra penisola e per ognuno di essi, forte della sentenza della Cassazione, faràuna battaglia che oggi ha grandi probabilitàdi essere vinta. "Ci sono situazioni simili a quelle dello Sbarcatello - afferma Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente e coordinatore della campagna - in diverse zone d'Italia che non possono essere avallate dal silenzio. Altri esempi sono proprio in Toscana (Castiglioncello, Castagneto). Il nostro paesaggio, il nostro territorio è caratterizzato da calette e da angoli di mare unici al mondo, negarli alla fruizione è un atto incivile ed ingiusto. Anche i sentieri che portano ai fiumi, i percorsi di montagna, le strade vicinali, possono essere liberate. Riteniamo - conclude Gentili - che la sentenza della Cassazione possa servire da lezione per tutti coloro che ancora traccheggiano o peggio sono conniventi di fronte alla violazione di questo diritto".
di Angelo Gentili
fonte:http://www.encanta.it/ambiente_mare.html