da Inghi » mer nov 25, 2009 11:18 am
Ciao Gyn,
stai tranquillo non ti abbandono, come non faccio con nessuno, ma tu dovrai avere la compiacenza di leggere con calma per capire bene, e molta attenzione per non perdere il filo.
Determinare la tavola, se per tavola intendiamo uno strumento amico, che ci guidi con amore e piacevolezza nel ginepraio dell’apprendimento corretto e veloce del surf, non è cosa semplice.
Non conosco tutti i nuovi shaper che in questi ultimi anni si sono affacciati nella scena surfistica italiana, apparte “X” (Andrea D’angelo) un caro amico che shepa egregiamente, ma ti chiarisco subito alcuni punti focali che potranno aiutarti nel fare la tua scelta.
Un buono shaper non è determinato in base a quante tavole ha fatto, così come un pittore o uno scultore, può aver fatto migliaia di quadri o di statue, e non esser mai diventato un buon artista. Ma, d’altro canto è anche ovvio che un buono shaper, per poter diventare tale, deve necessariamente aver shapato molte tavole. Uno shaper inizia ad essere relativamente affidabile a partire dalle 2.000 - 5.000 tavole shapate, molte delle quali deve aver potuto shapare presso shaper famosi, per apprendere tecniche e manualitàraffinate, oltre che cognizioni precise di idrodinamica applicata.
Il grande problema oggi, è che la maggior parte degli shaper non ha quasi mai alcuna cognizione e studio dell’idrodinamica applicata alle tavole da surf, e raramente ha l’opportunitàdi shapare per un lungo periodo presso uno shaper famoso. Il più delle volte apprende a shapare empiricamente copiando le tavole degli shaper più bravi e/o famosi, e così, pian pianino, e dopo qualche migliaio di tavole, alcuni di loro riescono a conquistare gli elementi basici per costruire buone tavole.
Come si fa a sapere dunque se uno shaper è valido, e quanto è valido? Purtroppo non è facile, o almeno non per il neofita. La prima valutazione da fare, abbiamo detto, è il numero di tavole sin’ora shapate, e quante di queste presso quale shaper famoso. Questa è una domanda alla quale ogni shaper dovrebbe rispondere onestamente, ma spesso la tendenza è a gonfiare, ovvio. La seconda valutazione è visiva e tattile, ed avviene con lo studio attento delle linee idrodinamiche, ed il mixagio tra loro, di alcune sue tavole nuove. Ma per fare questa valutazione è necessario avere cognizione di causa. Un buon surfista, con molti anni di esperienza, è spesso (ma non sempre) capace di fare alcune valutazioni corrette, ma non è abbastanza. Una tavola può apparire bella, cioè una buona tavola idrodinamicamente parlando e, poi, in acqua non rispondere alle aspettative, o peggio rivelarsi una pessima tavola. Quindi, ecco la terza valutazione, provare almeno tre tavole diverse dello stesso shaper. Ma questa valutazione chi può farla? Un surfista molto esperto e completo, dalle manovre ben eseguite, ed al quale un “santo” di shaper dovrebbe mette in mano tre tavole nuove da provare. Assurdo ed improponibile. Dunque questa è una valutazione fuori dalla nostra logica, almeno di non essere un competitor di un buon livello. La quarta, ed ultima valutazione è quella di affidarsi ad un esperto. Oggi però, purtroppo, si spacciano tutti per esperti. Basta essere un buon surfista, o un negoziante ben fornito per autodefinirsi esperto. Sicuramente esperti lo sono, ma in altre cose, l’uno a surfare splendidamente, l’altro a vendere alla grande. Sono cose diverse, e ad ognuno la propria specialità.
L’esperto deve essere un esperto in idrodinamica applicata alle tavole e in didattica addestrativa specifica per il surf. Questa figura specialistica si chiama “Trainer”, da non confondere con “l’istruttore” che non è di più che un discreto surfista, ed in Italia, considerata la scarsa cultura surfistica, è ancora sconosciuta.
Il Trainer è l’unica figura capace di mettere insieme gli elementi psico-attitudinali del surfista, la tipologia delle onde da surfare, le linee idrodinamiche e le misure idonee a realizzare una tavola perfettamente rispondente al surfer. Quasi tutti gli atleti di livello mondiale si avvalgono di un Trainer. La consulenza tecnica di un Trainer è preziosa a qualsiasi livello, sia per il principiante che per l'atleta professionista. In media l'analisi di un filmato di circa 20 minuti, e/o l'analisi psicoattitudinale per la determinazione delle caratteristiche costruttive di una tavola, ha un costo variabile dai 200 ai 500 USD, ai quali va aggiunto il costo della tavola.
E la differenza si sente subito, bada bene, non si vede, non è l’occhio a riconoscerla, ma il corpo nel surfarla, sia esso del principiante alle prime armi, sia quello del professionista. Questo tipo di tavola, normalmente, è una tavola magica. Ci permette di fare in breve cose che prima nemmeno sognavamo di poter imparare. Ed apparentemente questa tavola sembra simile a mille altre, come la lampada, quella di Aladino, uguale a tutte le altre, ma l’unica magica.
Vista la complessitàdi una valutazione ottimale, è ovvio che la scelta della tavola normalmente non tiene conto di tutto quanto sopra, ed è appunto per questo motivo che la stragrande maggioranza dei surfisti non surfa con la tavola adatta. Ma è anche vero che non lo sa neppure, perché nessuno glielo ha spiegato, inquanto nessuno è capace a farlo correttamente, al di la di farfugliare cialtronerie e credenze conclamate.
Il più delle volte ci si fida di una marca conosciuta, e questo è sicuramente garanzia di buoni materiali e buone linee idrodinamiche. Ma qui si prensentano altri due problemi grandi: i falsi - falsi, ed i falsi autorizzati. I falsi - falsi sono quelle tavole shapate da uno shaper qualunque, il quale illegittamemente applica il logo di una marca conosciuta per vendere molte più tavole di quelle che venderebbe con il proprio logo, ed a prezzi superiori.
Questi falsi provengono principalmente dal Sud Africa, dal Brasile, ed ultimamente anche dai paesi asiatici. I falsi autorizzati sono quelle tavole prodotte su licenza, da shaper autorizzati dallo shaper famoso. Ad esempio Rusty, Al Merick, Nev ecc. Questo tipo di tavole è migliore delle precedenti, ma anche queste non sono originali, non sono state shapate dallo shaper famoso il quale è garanzia di qualitàidrodinamica superiore, bensì da shaper qualunque. I negozi in giro per il mondo sono stracolmi di questo tipo di tavole false. In Europa, ed in particolare in Italia abbiamo una grandissima presenza di entrambe i due tipi di falsi. Negli Stati Uniti abbiamo quasi unicamente il secondo tipo, mentre nei paesi del terzo mondo si trovano quasi esclusivamente quelli del primo tipo.
Se riusciamo ad acquistare una tavola originale di shaper famoso, abbiamo sicuramente un cavallino di razza. Una buonissima tavola, ma buona per chi e per che cosa. Mi spiego, ogni tavola viene studiata e realizzata in base a quattro cose: struttura fisica del surfista, livello, tipo di onde, grandezza delle onde. Ebbene, per fare una valutazione corretta, dobbiamo essere capaci di autovalutare le nostre caratteristiche e quelle delle onde che andremo a surfare, e di conoscere perfettamente le regole dell'idrodinamica applicata alla tavola. in tal caso, e disponendo di una vastissima scelta di tavole, riusciremmo a trovarne una che "più a meno" si adatta alle nostre esigenze. Insomma, una buona tavola è come un buon abito, quelli industrializzati non si potranno mai adattare al nostro corpo come quelli fatti su misura.
Quando è che il surfista capisce che fin’ora ha surfato con la tavola sbagliata? Solo quando ha la fortuna, dopo pochi mesi o molti anni di surf, è ininfluente, di farsi realizzare una tavola con le precise indicazioni di un Trainer. Ma questa fortuna l’hanno pochi, quelli di mente aperta, che hanno saputo cercare, che hanno saputo leggere e capire, quelli che non si accontentano facilmente del “così fan tutti”. Solo questi trovano quel che cercano, e sono una piccolissima minoranza, quella minoranza di teste ancora capaci di pensare al di fuori dal pensiero comune.
Ora tornado alla tavola per te, che fare?
1 – Puoi fartela shapare da uno degli shaper che hai trovato.
In tal caso ti aiuto a metterti sulla buona strada dandoti alcune indicazioni da trasferire allo shaper per farti fare una tavola il pi√π vicino a quella di cui ha bisogno.
Tieni presente che i parametri di forma da dare ad uno shaper, relativi ad ognuna delle seguenti complesse linee curve della tavola (bottom, deck, rail, edge, nose, tail, template, foil, rocker, kick, fins) sono tantissimi, da miscelare tra loro con molta attenzione, il cui risultato finale comunque dipende dalle capacitàmanuali e tecniche dello shaper stesso.
Considera inoltre che questi parametri di forma sono come dire ad un pittore di colorare, ad esempio, un dato oggetto di colore rosso, si ma quale rosso? Se prendiamo la scala pantone ne troviamo un centinaio di rosso, ecco il problema. Capisci. Altrettanto poi a riguardo delle misure dimensionali, è come dire ad uno scultore di realizzare una statua all’interno di un blocco di marmo di quelle determinate grandezze. Si, ma ciò non gli dice che tipo di statua dovràscolpire all’interno di queste benedette misure. La figura deve ridere, deve avere le braccia curve e le gambe tese, o le braccia tese e le gambe curve? ecc. ecc. Ed ecco di nuovo il problema. Le linee idrodinamiche realizzabili all’interno delle misure del blocco di poliuretano della tavola sono infinite.
Per farti un idea della complessitàdi avere la tavola perfetta se dessimo le stese identiche misure e caratteristiche costruttive a dieci shaper diversi, il risultato sarebbe quello di avere dieci tavole diverse, pur avendo ognuno rispettato le misure e le caratteristiche richieste, senza avere la garanzia che una di queste soddisferàappieno le mie aspettative. La stessa identica cosa accadrebbe se commissionassimo dieci statue, o dieci quadri, a dieci scultori, o pittori diversi. Ognuno di loro, pur rispettando i parametri richiesti, farebbe un'opera d'arte diversa, e non tutte, o addirittura nessuna, potrebbe adattarsi ai nostri gusti.
Capirai bene dunque che posso solo darti i parametri di base, ma meglio di niente, e se hai la fortuna di metterli in mano ad uno shaper di buon livello sapràrealizzare una buona tavola per te, non perfetta, non quella magica che potrei farti, ma sicuramente molto vicino alle rispondenze di cui hai bisogno.
Ecco le misure di base ed i primari parametri di linea per farti fare una tavola adatta alle tue caratteristiche fisiche, al tuo livello ed alle onde italiane:
6’8’’ - 12.1/2 – 19.3/8 – 2.1/2 – 14.1/4
Nose: fun stretto.
Tail: squash 5’’
Deck: semi-dome (quasi flat al centro)
Bottom: flat
Rail: soft rounded, ben lavorati da nose a tail
Foil: ben distribuito e generoso sul nose e sul tail
Mat: due strati senza rinforzi
Finish: sanded
Blank: ultra light
Fins: fixed 2,5° angled
Caratteristiche: Remata veloce- Ottima entrata nell’onda- Ottima stabilità- Bordi sensibili – Accelerazione progressiva - Manovrabilitàdolce e sensibile – Duck Dive facile nonostante la fluttuazione.
NOTA BENE:
consegnando gli stessi identici parametri ai nove shaper di cui sopra otterrai nove tavole idrodinamicamente diverse, pur essendo visivamente molto simili l'una all'altra. E, conseguenzialmente, surferanno in modo completamente diverso con caratteristiche diverse.
2 – Puoi acquistare una Fast Trainer Hawaii Aqui calibrata per te e fartela portare in Italia da uno degli allievi che vanno e vengono da Iguape.
3 – Puoi affittare una tavola in attesa di venire qui a fare un training, e/o di trovare uno shaper affidabile e di comprovata capacitàtecnica. In tal caso scegli una tavola 7’0’’ dalle linee filanti, punta generosa, tipo fun sottile, ma non tipo minimalibù, abbastanza leggera, rigorosamente squash tail.
Spero di essere riuscito a renderti più chiaro il complesso argomento ma, se non ancora soddisfatto, o avessi dubbi e domande, non esitare a riscrivermi, e sarò felice di poter dipanare qualsiasi ulteriore dettaglio.
Good luck….
Aloha,
Spartaco
Ultima modifica di spartaco il mer apr 13, 2005 9:09 pm, modificato 3 volte in totale.
c'è bisogno di altre parole???????
"Fottuta scimmia, è sempre in agguato!"
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