da spartaco » mar dic 01, 2009 3:55 pm
Ragazzi un saluto a tutti,
intervengo perché mi sento in dovere di fare dei chiarimenti.
Premetto che tutti gli interventi sono stati fatti da allievi che hanno frequentato i miei stage, ed hanno espresso la loro “propria” opinione, e che nessuno degli intervenuti può parlare in nome di Hawaii Aqui tranne il sottoscritto (anche se Doctor Wax in buona fede a detto “sono di Hawaii Aqui”, avrebbe dovuto precisare; “sono un allievo di Hawaii Aqui” che è cosa ben diversa).
Non frequento i forum per scelta da molti anni. In tutta la mia vita surfistica ho scritto credo meno di una mezza dozzina di volte (inclusa questa) per dovere di chiarimenti, ma non per questo non ritengo che i forum non assolvano ad un’ottima funzione. L’interscambio di opinioni su prodotti, servizi ed altro, che altrimenti sarebbe difficile da reperire, tramite i forum scorre fluida ed alla portata di tutti, ed ognuno può costruirsi le proprie idee come crede, come per strada, con la televisione, le riviste, al bar con gli amici, o sugli spots surfistici. Niente di più niente di meno. Questo è l’humus della vita. E va rispettato con tutte le sue contraddizioni ed imperfezioni. Sta ai lettori trarre le proprie considerazioni, nel bene e nel male. Nessun vincitore e nessun vinto. Solo idee, pensieri e convinzioni “soggettivi”.
Le tavole Fast Trainer: non hanno nulla di speciale per nessuno, tranne per il suo legittimo proprietario. La singolaritànon dipende dallo shaper, bensì dalla consultazione con un trainer. La calibratura delle linee viene estrapolata dalle valutazioni psichiche e fisiche del soggetto derivate dall’esperienza addestrativa del trainer. Questo criterio, ossia il connubio atleta-trainer-shaper è adottato ad alto livello per determinare la migliore tavola adatta a far ottenere i migliori risultati ad un determinato atleta. Il medesimo criterio può essere applicato anche ad un surfer principiante o intermedio, agevolandolo di molto nel lungo e faticoso processo di apprendimento. Inoltre individuando sin da subito la tavola più adatta, il surfer evita il pellegrinaggio da una tavola all’altra (una delle cause prime del ritardo dell’apprendimento e cumulo di errori indotti dallo strumento a volte inadeguato) alla ricerca della tavola giusta, evitando anche il conseguente dispendio di risorse economiche.
L’accelerazione molecolare. Chi ha studiato aerodinamica e idrodinamica applicata ne conosce il significato. Niente paura è semplice. Lo scorrimento delle particelle dell’acqua su una superficie liscia rallentano la velocitàa causa della coesione molecolare. Le particelle tendono ad “appiccicarsi” alla superficie della tavola rallentando il deflusso dell’acqua, con il conseguente rallentamento della velocità. Una superficie ruvida al contrario innesca un moto rotatorio delle particelle, che favorisce notevolmente la velocitàdi deflusso, e la conseguente velocitàdella tavola. Immaginate un po’se facessimo scorrere una tavola a secco giù da un pendio su delle biglie di acciaio ferme. Immaginate ora se la stessa tavola scorresse su biglie rotanti. La differenza di velocitàdi discesa è tanta. A questo fenomeno se ne aggiunge anche un altro, indotto dalla micro turbolenza del cuscinetto d’aria che si viene a creare (in virtù del moto rotatorio delle particelle), che contribuisce ad una ulteriore diminuzione dell’attrito e quindi ad una maggiore velocità. Infatti le tavole lucide ormai da un paio di decenni si usano solo per le vetrine, o per il piacere di possedere e surfare una tavola retrò. Il grado di ruviditàmigliore si ottiene con la carteggiatura finale con carta ad acqua 300 (per le tavole da gara) ma l’esteticitàne perde molto, quindi le tavole sul mercato vengono solitamente finite con carteggiatura a 600/ 800 ( meno ruvide e veloci ma più belle). Alcuni shaper di qualità(come anche Andrea D’angelo, di scuola australiana) spendono qualche lira in più nel processo produttivo e dopo la carteggiatura a 300 applicano una vernice bicomponente molto dura che mantiene il grado di ruviditàottimale ma conferisce anche una esteticitàda vetrina.
Lo stage Mental & Technical High Level Surf Training costa tanto rispetto ai normali corsi di surf da onda, è vero. Ma va considerato che è un addestramento intensivo personalizzato di 6 gg. effettivi di 12 ore al giorno (+ 1 gg. di relax). Di cui 4 ore di teoria e sviluppo delle tecniche psicomotorie, 4 ore di applicazione delle tecniche in acqua con il trainer più un coach di supporto (che includono 4 ore di riprese con operatore video dedicato), 2 ore di analisi dei filmati delle giornata con il trainer, correzioni errori e visualizzazione delle tecniche corrette, 2 ore di pausa nelle quali l’allievo sviluppa l’autonalisi delle tecniche spiegate e applicate, annotandole nel Working Book dedicato.
Per chi non vuole dedicare tanta energia e spendere tanti soldi Hawaii Aqui offre anche altri stage meno impegnativi, alcuni come l’International Standard School Surf Training, simile ai normali corsi di surf, sia in termini di costo che di addestramento. Eppure tutti vogliono fare solo il Mental & Technical. Non ho ancora avuto riscontro oggettivo in tanti anni di un solo allievo insoddisfatto, o che non abbia ottenuto risultati dei quali compiacersi. A riprova di questo normalmente gli allievi ritornano più volte per fare gli stages di avanzamento di livello, altrettanto intensivi e dispendiosi. Ad ognuno la propria scelta. Ma se ci fosse qualche allievo insoddisfatto, sarei felice di poter avere da lui un riscontro diretto, sereno e costruttivo per migliorare quello che non sempre è perfetto, e che il più delle volte consiste nel nostro stato d’animo, e/o approccio alle cose, più che le tecniche e le tavole utilizzate.
Il surf Training On-Line, sono di 10 lezioni molto particolari, oltre ad una scheda addestramento per un anno, più l’analisi psico-attitudinale per la determinazione delle linee idrodinamiche della tavola adatta alle sue caratteristiche psico-fisiche (che può farsi shapare da chi preferisce) ricche di dettagli e di criteri tecnici e psichici che consentono un surfista principiante di uscire più rapidamente, e con minor fatica, dal pantano nel quale si trova a transitare nei primi 5 / 7 anni di surf. E’ indicato ovviamente a surfisti adulti e non a ragazzi di 12 / 18 anni che impareranno agevolmente con il metodo empirico in soli 3 / 5 anni, senza il bisogno di nulla, se non del loro entusiasmo. Ma a tutti quelli che in etàmatura, dai 25/28 ai 40/45 anni, e sono tantissimi, hanno meno tempo per andare in acqua e capiscono che applicandosi metodicamente (come in qualsiasi sport) con le tecniche giuste possono risparmiare tanto tempo e fatica. La peculiaritàdi questo training consiste nei criteri di comprensione e applicazione psicomotoria fondati sull’utilizzo di “parole chiave rievocative” di meccanismi cerebrali, noti al cervello umano, ma utilizzati per altre funzioni motorie non surfistiche, bensì identici a quelli necessari all’acquisizione delle tecniche necessarie al surf. E’ un metodo “short cut” che facilita tantissimo il processo d’apprendimento, facendo spesso risparmiare anni di frustrazioni ad un surfista in etàavanzata. Chi lo ha utilizzato ne conosce gli effetti, e mi ha sempre profuso elogi e ringraziamenti. Anche in questo caso non conosco un utilizzatore insoddisfatto. Ma come sopra, se esistesse lo esorto a scrivermi e ad aiutarmi a migliorare.
Ho scritto un testo un po’ lungo, ma le spiegazioni erano dovute, ognuno può recepire quello che preferisce, ma ognuno è anche libero di credere e professare quello in cui crede.
Il surf non è un dogma, è apertura e libertà, e rinnovamento, e su questo ci sentiamo, e mi sento, unito a tutti voi surfers, al di la delle tavole che usiamo e dei criteri che facciamo nostri.
Siamo surfisti, e non dobbiamo mai dimenticare che siamo tutti accomunati da un unico denominatore: divertimento e spensieratezza, gioia di vivere e di esprimere il bimbo che è in noi.
Buone onde…
Aloha,
Spartaco