mahalo ha scritto:Holy Snap ha scritto:Mah, secondo me l'esercizio della respirazione a interruzioni ha un senso. Tanto mica è abbinato a delle vasche stile per un lavoro di resistenza, si tratta solo di un esercizio atipico di respirazione.
Poi siamo d'accordo che non si utilizza nel nuoto tradizionale
E quale sarebbe sto senso? Io in tanti anni da nuotatore prima e allenatore poi no l'ho mai sentita sta teoria...e cmq non c'entrano niente i lavori a sl di resistenza aerobica, anzi, piu sale l'intensità e piu importante diventa la respirazione dato il maggior consumo di ossigeno...e mi pare che vale per tutti gli stili e tutti gli sport.
Ciao.
E qui ci siamo un pò tutti.
Mi sarò spiegato male.
Ti dico quella che è la mia idea, da preparatore atletico.
Questi esercizi (elementari) su respirazioni atipiche, innaturali, varie, anche un pò strane, non servono altro che a far abituare il corpo (il viso) a stare sott'acqua.
E a parer mio per questo è prezioso anche fare le bolle, come facevo fare ai bimbi anni fa.
Qui si sta parlando di confidenza con l'acqua nel naso, non di gestire la respirazione nel nuoto. Che sono un altro paio di maniche.
Il problema di Kiaz è proprio stare sott'acqua in condizioni particolari. Non imparare a regolare la respirazione nello stile libero, amministrarsi nel nuoto di fondo, ecc ecc. Tutte cose importanti e preziose, ma più avanzate.
Per questo, mi ricollego al nocciolo del mio discorso, BEN VENGA ogni tipo di "gioco" da poter fare con la faccia sotto all'acqua. Dare così al corpo una molteplicità di situazioni differenti da affrontare, in modo da non avere la sola risposta "faccia sotto, trattengo il respiro e stop", perchè anche come dice Kiaz, sotto a un'onda so ben altri cazzi da gestire.
Questo è quello che penso.